Cronaca
Arrestato per truffa, il 61enne molfettese respinge ogni accusa
Davanti al gip Barlafante, l'indagato, rinchiuso nel carcere di Trani, ha negato ogni addebito. Gli viene contestata la circonvenzione di incapace
Molfetta - venerdì 31 maggio 2024
9.52
Ha respinto ogni accusa e ribadito la correttezza del proprio operato, durante l'interrogatorio di garanzia, il 61enne di Molfetta, E.S. le sue iniziali, amministratore di fatto di un centro di formazione informatica, arrestato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza con le ipotesi di reato di truffa e circonvenzione di incapace.
L'indagato, già noto alle forze dell'ordine, è stato ascoltato ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Procura della Repubblica. L'uomo si trova in carcere, a Trani, ed è assistito dall'avvocato Michele Sallustio. Nel corso dell'interrogatorio, dopo aver ricostruito i casi che gli vengono contestati, ha confutato le imputazioni mosse nei suoi confronti, respingendo gli addebiti.
L'indagine è stata «avviata dopo la denuncia di» un disabile che «ha versato somme per la partecipazione a corsi per i quali era pure previsto il supporto di tutor». Corsi in realtà «mai erogati a causa dell'intervenuta cessazione dell'operatività del centro di formazione e della sua cancellazione dalla Camera di Commercio». Il giovane, infatti, dopo la iscrizione ed il pagamento del corso non è riuscito non solo a frequentare le lezioni, ma neppure a contattare il responsabile del centro.
L'uomo, «pur consapevole di agire utilizzando una ditta individuale non più abilitata, avrebbe continuato ad alimentare la vittima». L'avrebbe «circuita, alimentando l'aspettativa di poter fruire della formazione per il conseguimento del titolo e riscuotendo dalla stessa le somme a saldo nonostante la cessazione dell'attività».
L'indagato, già noto alle forze dell'ordine, è stato ascoltato ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Procura della Repubblica. L'uomo si trova in carcere, a Trani, ed è assistito dall'avvocato Michele Sallustio. Nel corso dell'interrogatorio, dopo aver ricostruito i casi che gli vengono contestati, ha confutato le imputazioni mosse nei suoi confronti, respingendo gli addebiti.
L'indagine è stata «avviata dopo la denuncia di» un disabile che «ha versato somme per la partecipazione a corsi per i quali era pure previsto il supporto di tutor». Corsi in realtà «mai erogati a causa dell'intervenuta cessazione dell'operatività del centro di formazione e della sua cancellazione dalla Camera di Commercio». Il giovane, infatti, dopo la iscrizione ed il pagamento del corso non è riuscito non solo a frequentare le lezioni, ma neppure a contattare il responsabile del centro.
L'uomo, «pur consapevole di agire utilizzando una ditta individuale non più abilitata, avrebbe continuato ad alimentare la vittima». L'avrebbe «circuita, alimentando l'aspettativa di poter fruire della formazione per il conseguimento del titolo e riscuotendo dalla stessa le somme a saldo nonostante la cessazione dell'attività».