![Savino Parisi e Eugenio Palermiti](https://molfetta.gocity.it/library/media/parisi_e_palermitij.jpg)
Cronaca
Armi al Bahia di Molfetta: scarcerato Parisi, resta in carcere Palermiti
Il Riesame di Bari ha rimesso in libertà il 29enne nipote del boss del quartiere Japigia, annullando la precedente ordinanza
Molfetta - sabato 8 febbraio 2025
10.31
Il Tribunale del Riesame di Bari (presidente Giovanni Anglana) ha rimesso in libertà Savino Parisi, 29 anni, nipote omonimo del boss del quartiere Japigia di Bari, annullando la misura con cui il 17 gennaio era finito in carcere per detenzione e porto abusivo d'armi da fuoco aggravati dal metodo e dall'agevolazione mafiosa.
Il Riesame ha quindi accolto il ricorso degli avvocati Nicola Oberdan Laforgia e Michele Dell'Erba, che avevano richiesto la scarcerazione di Parisi. Rimane invece in carcere il 21enne Eugenio Palermiti, nipote omonimo dell'altro boss di Japigia, arrestato insieme a Parisi con le stesse ipotesi di reato. A Palermiti, il pubblico ministero antimafia Federico Perrone Capano contestava l'aver portato armi in due occasioni in altrettante discoteche, a Parisi era contestato un solo episodio.
Palermiti sarebbe stato armato di pistola - probabilmente una Beretta 7.65 - la notte tra il 22 e il 23 settembre all'interno della discoteca Bahia Beach di Molfetta, quando insieme ad altri tre amici rimase ferito nella sparatoria in cui fu uccisa la 19enne Antonia Lopez. A sparare fu un altro giovane, il 21enne Michele Lavopa, che - come ha confessato - avrebbe avuto come obiettivo Palermiti - con cui Lopez aveva iniziato una frequentazione - a causa di alcuni screzi avuti in passato.
Parisi e Palermiti, sempre secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, sarebbero stati armati anche in occasione di un'altra serata al Divinae Follie di Bisceglie e avrebbero eluso dei controlli eseguiti da parte delle forze dell'ordine grazie all'aiuto di alcuni bodyguard compiacenti che li avrebbero aiutati ad uscire dal locale.
Il Riesame ha quindi accolto il ricorso degli avvocati Nicola Oberdan Laforgia e Michele Dell'Erba, che avevano richiesto la scarcerazione di Parisi. Rimane invece in carcere il 21enne Eugenio Palermiti, nipote omonimo dell'altro boss di Japigia, arrestato insieme a Parisi con le stesse ipotesi di reato. A Palermiti, il pubblico ministero antimafia Federico Perrone Capano contestava l'aver portato armi in due occasioni in altrettante discoteche, a Parisi era contestato un solo episodio.
Palermiti sarebbe stato armato di pistola - probabilmente una Beretta 7.65 - la notte tra il 22 e il 23 settembre all'interno della discoteca Bahia Beach di Molfetta, quando insieme ad altri tre amici rimase ferito nella sparatoria in cui fu uccisa la 19enne Antonia Lopez. A sparare fu un altro giovane, il 21enne Michele Lavopa, che - come ha confessato - avrebbe avuto come obiettivo Palermiti - con cui Lopez aveva iniziato una frequentazione - a causa di alcuni screzi avuti in passato.
Parisi e Palermiti, sempre secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, sarebbero stati armati anche in occasione di un'altra serata al Divinae Follie di Bisceglie e avrebbero eluso dei controlli eseguiti da parte delle forze dell'ordine grazie all'aiuto di alcuni bodyguard compiacenti che li avrebbero aiutati ad uscire dal locale.