Lavori pubblici
Approvato il progetto esecutivo per la realizzazione delle piste ciclabili
Le piste collegheranno la stazione di Molfetta con gli istituti superiori lungo un unico tracciato da via Giovinazzo a via Ruvo
Molfetta - mercoledì 25 marzo 2015
7.23
Passo in avanti decisivo per la realizzazione delle prime piste ciclabili del Comune di Molfetta. Dopo l'approvazione del progetto preliminare "Piste ciclabili nel Comune di Molfetta – Mobilità lenta di connessione intercomunale e parcheggi intermodali", con delibera di giunta n. 122 del 14 maggio 2014 e la sottoscrizione del disciplinare con la Regione Puglia per il finanziamento del primo stralcio funzionale per un importo di 593.586 euro, la giunta ha approvato il progetto esecutivo, firmato dall'architetto Annamaria Gagliardi.
«Adesso si potrà andare in gara d'appalto per la realizzazione – spiega l'assessore alle opere pubbliche Giovanni Abbattista – Il progetto definitivo individua compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze e dei vincoli, in particolare paesaggistici e conformi alle fasce di rispetto ferroviario, che il progetto preliminare aveva tracciato. Questo ha richiesto ai progettisti il tempo necessario a raccogliere le autorizzazioni prescritte».
La rete delle piste ciclabili ha come obiettivo primario la connessione tra le scuole superiori e la stazione ferroviaria e il primo stralcio prevede la realizzazione di circa 3 km di percorso.
Il tratto di levante parte dalla stazione ferroviaria segue via Binetti, via G. Cozzoli, via Martiri della Resistenza e arriva al primo istituto, il tecnico commerciale G. Salvemini. Prosegue lungo viale XXV aprile, tocca l'istituto professionale Mons. Antonio Bello, da via G. Amato arriva al Liceo V. Fornari, e scende via don Pappagallo per arrivare a via Giovinazzo all'altezza del Paolo Poli. Il collegamento diretto con l'istituto Alberghiero e l'IPSIAM Vespucci riguarderà un secondo stralcio del progetto e dovrà essere finanziato successivamente.
«La pista ciclabile – aggiunge Abbattista – sarà bidirezionale, prevalentemente in sezione separata della carreggiata con un cordolo che rende sicura non solo la pista ciclabile ma l'intera strada, che sarà ridisegnata. Una carreggiata più stretta e la presenza di segnali impedirà di andare ad alta velocità su alcuni tratti, come viale XXV aprile, su cui gli automobilisti corrono nonostante la presenza delle scuole e di molti attraversamenti pedonali».
Il percorso di ponente parte dal retro della stazione ferroviaria va lungo via Madonna della Rosa, attraversa il ponte pedonale sul cavalcavia di via Terlizzi, passa al centro dell'ampio marciapiede pedonale di via don Samarelli, poi viale della Repubblica, via Ugo La Malfa e risale via Achille Salvucci per arrivare al Liceo Scientifico Einstain, all'ITIS Ferraris e al Liceo Tecnologico Montalcini.
«C'è un aspetto importante di questo progetto che riguarda la ricucitura tra il centro e le periferie - aggiunge il sindaco Paola Natalicchio - il percorso attraversa strade e aree poco utilizzate che potranno essere riqualificate e collegate con il resto della città. Parliamo di pezzi rilevanti delle periferie di ponente e levante, connettendole meglio con il centro città e la costa. Stiamo, passo dopo passo, recuperando terreno verso una concezione moderna di città, in cui i giovani possono andare a scuola in bicicletta o i cittadini muoversi in modo sostenibile e sicuro anche sulle due ruote. In estate per esempio, da Rione Paradiso si potrà andare alla prima cala al mare tranquillamente in bicicletta. Questo ha un valore che va oltre l'obiettivo principale del progetto e realizza una ricucitura del tessuto urbano, un esempio dell'utilità sociale che le opere pubbliche devono rappresentare per una città».
«Il progetto, insomma, non riguarda solo gli aspetti della mobilità ma per come è concepito restituisce nuova centralità a due quartieri separati dalla cerniera costituita dai binari. Rione Paradiso, un quartiere chiuso, troverà una nuova opportunità di collegamento con la città attraverso la pista che correrà lungo il marciapiede di via don Samarelli. La stessa area retrostante la stazione, recentemente acquisita dal Comune potrà essere riqualificata e urbanizzata. E poi 'il buco', come la mia generazione chiamava volgarmente lo stradone di via Giulio Cozzoli, da una parte un muro dall'altra un'ampia area residenziale che preferisce guardare dall'altra parte dell'isolato. Anche lungo quel muro correrà la pista ciclabile».
Esprime soddisfazione anche l'assessore alla mobilità sostenibile, Rosalba Gadaleta. «Il settore Territorio ha ottenuto questo importante finanziamento nei primissimi mesi della nostra attività amministrativa. Vedere finalmente il progetto a un passo dalla realizzazione è una soddisfazione importante e ci prepara a una trasformazione urbana che dovremo accompagnare con una rivoluzione culturale, che passa dalle due ruote e tocca i comportamenti virtuosi dei cittadini. Attorno alla mobilità lenta e alla ciclabilità si sviluppano nuovi stili di vita che Molfetta dovrà saper interpretare e che, anche con il lavoro partecipato che stiamo facendo con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, continuiamo a incoraggiare e promuovere».
«Adesso si potrà andare in gara d'appalto per la realizzazione – spiega l'assessore alle opere pubbliche Giovanni Abbattista – Il progetto definitivo individua compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze e dei vincoli, in particolare paesaggistici e conformi alle fasce di rispetto ferroviario, che il progetto preliminare aveva tracciato. Questo ha richiesto ai progettisti il tempo necessario a raccogliere le autorizzazioni prescritte».
La rete delle piste ciclabili ha come obiettivo primario la connessione tra le scuole superiori e la stazione ferroviaria e il primo stralcio prevede la realizzazione di circa 3 km di percorso.
Il tratto di levante parte dalla stazione ferroviaria segue via Binetti, via G. Cozzoli, via Martiri della Resistenza e arriva al primo istituto, il tecnico commerciale G. Salvemini. Prosegue lungo viale XXV aprile, tocca l'istituto professionale Mons. Antonio Bello, da via G. Amato arriva al Liceo V. Fornari, e scende via don Pappagallo per arrivare a via Giovinazzo all'altezza del Paolo Poli. Il collegamento diretto con l'istituto Alberghiero e l'IPSIAM Vespucci riguarderà un secondo stralcio del progetto e dovrà essere finanziato successivamente.
«La pista ciclabile – aggiunge Abbattista – sarà bidirezionale, prevalentemente in sezione separata della carreggiata con un cordolo che rende sicura non solo la pista ciclabile ma l'intera strada, che sarà ridisegnata. Una carreggiata più stretta e la presenza di segnali impedirà di andare ad alta velocità su alcuni tratti, come viale XXV aprile, su cui gli automobilisti corrono nonostante la presenza delle scuole e di molti attraversamenti pedonali».
Il percorso di ponente parte dal retro della stazione ferroviaria va lungo via Madonna della Rosa, attraversa il ponte pedonale sul cavalcavia di via Terlizzi, passa al centro dell'ampio marciapiede pedonale di via don Samarelli, poi viale della Repubblica, via Ugo La Malfa e risale via Achille Salvucci per arrivare al Liceo Scientifico Einstain, all'ITIS Ferraris e al Liceo Tecnologico Montalcini.
«C'è un aspetto importante di questo progetto che riguarda la ricucitura tra il centro e le periferie - aggiunge il sindaco Paola Natalicchio - il percorso attraversa strade e aree poco utilizzate che potranno essere riqualificate e collegate con il resto della città. Parliamo di pezzi rilevanti delle periferie di ponente e levante, connettendole meglio con il centro città e la costa. Stiamo, passo dopo passo, recuperando terreno verso una concezione moderna di città, in cui i giovani possono andare a scuola in bicicletta o i cittadini muoversi in modo sostenibile e sicuro anche sulle due ruote. In estate per esempio, da Rione Paradiso si potrà andare alla prima cala al mare tranquillamente in bicicletta. Questo ha un valore che va oltre l'obiettivo principale del progetto e realizza una ricucitura del tessuto urbano, un esempio dell'utilità sociale che le opere pubbliche devono rappresentare per una città».
«Il progetto, insomma, non riguarda solo gli aspetti della mobilità ma per come è concepito restituisce nuova centralità a due quartieri separati dalla cerniera costituita dai binari. Rione Paradiso, un quartiere chiuso, troverà una nuova opportunità di collegamento con la città attraverso la pista che correrà lungo il marciapiede di via don Samarelli. La stessa area retrostante la stazione, recentemente acquisita dal Comune potrà essere riqualificata e urbanizzata. E poi 'il buco', come la mia generazione chiamava volgarmente lo stradone di via Giulio Cozzoli, da una parte un muro dall'altra un'ampia area residenziale che preferisce guardare dall'altra parte dell'isolato. Anche lungo quel muro correrà la pista ciclabile».
Esprime soddisfazione anche l'assessore alla mobilità sostenibile, Rosalba Gadaleta. «Il settore Territorio ha ottenuto questo importante finanziamento nei primissimi mesi della nostra attività amministrativa. Vedere finalmente il progetto a un passo dalla realizzazione è una soddisfazione importante e ci prepara a una trasformazione urbana che dovremo accompagnare con una rivoluzione culturale, che passa dalle due ruote e tocca i comportamenti virtuosi dei cittadini. Attorno alla mobilità lenta e alla ciclabilità si sviluppano nuovi stili di vita che Molfetta dovrà saper interpretare e che, anche con il lavoro partecipato che stiamo facendo con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, continuiamo a incoraggiare e promuovere».