Politica
"Appaltopoli" ribalta l'amministrazione di Molfetta? Il PD pronto a lasciare
Martedì la riunione del Partito Democratico locale. Nessuna dimissione di Minervini
Molfetta - giovedì 10 giugno 2021
12.06
Il Partito Democratico di Molfetta sarebbe pronto a lasciare l'attuale amministrazione Minervini, scossa dagli eventi di cronaca giudiziaria che hanno portato la città alla ribalta negli ultimi giorni e in carcere l'ex assessore ai lavori pubblici Mariano Caputo.
Il prossimo martedì 15 giugno, infatti, è in programma una assemblea del PD locale: al centro della discussione il prosieguo o meno in questa esperienza amministrativa - politica.
Ad essere prevalente, ad ora, sarebbe l'idea di sfilarsi dall'appoggio a Tommaso Minervini in Consiglio Comunale.
Il sindaco, tra gli indagati dalla Procura di Trani nell'ambito dell'operazione "Fantasia al potere" non avrebbe intenzione di dimettersi: sarebbe falsa la notizia trapelata nelle scorse ore su una possibile rinuncia al mandato, in scadenza il prossimo anno. Già a novembre 2020 il primo cittadino aveva garantito che avrebbe tenuto il proprio ruolo istituzionale, visto anche il grave momento pandemico vissuto dalla città, all'indomani della notifica degli avvisi di garanzia.
Ora la ferma volontà di portare a termine l'incarico ricevuto nel 2017 dai molfettesi.
Il PD non vorrebbe aprire un tavolo come nell'inverno 2020, a conclusione del quale c'è stato il rimpasto di Giunta.
Il Partito Democratico avrebbe la ferma intenzione di porre fine alla propria collaborazione con l'attuale amministrazione: troppo grave sarebbe lo scandalo "appaltopoli".
Qualora questa linea dovesse essere confermata, si andrebbe a creare un buco nella presidenza del Consiglio comunale retta da Nicola Piergiovanni, in Giunta dove siede Gabriella Azzollini e nella massima assise locale dove opera Gianni Facchini.
Il prossimo martedì 15 giugno, infatti, è in programma una assemblea del PD locale: al centro della discussione il prosieguo o meno in questa esperienza amministrativa - politica.
Ad essere prevalente, ad ora, sarebbe l'idea di sfilarsi dall'appoggio a Tommaso Minervini in Consiglio Comunale.
Il sindaco, tra gli indagati dalla Procura di Trani nell'ambito dell'operazione "Fantasia al potere" non avrebbe intenzione di dimettersi: sarebbe falsa la notizia trapelata nelle scorse ore su una possibile rinuncia al mandato, in scadenza il prossimo anno. Già a novembre 2020 il primo cittadino aveva garantito che avrebbe tenuto il proprio ruolo istituzionale, visto anche il grave momento pandemico vissuto dalla città, all'indomani della notifica degli avvisi di garanzia.
Ora la ferma volontà di portare a termine l'incarico ricevuto nel 2017 dai molfettesi.
Il PD non vorrebbe aprire un tavolo come nell'inverno 2020, a conclusione del quale c'è stato il rimpasto di Giunta.
Il Partito Democratico avrebbe la ferma intenzione di porre fine alla propria collaborazione con l'attuale amministrazione: troppo grave sarebbe lo scandalo "appaltopoli".
Qualora questa linea dovesse essere confermata, si andrebbe a creare un buco nella presidenza del Consiglio comunale retta da Nicola Piergiovanni, in Giunta dove siede Gabriella Azzollini e nella massima assise locale dove opera Gianni Facchini.