Cronaca
Appalti pilotati, il Tribunale del Riesame annulla i decreti di sequestro
Accolti 9 ricorsi, soddisfatto l'avvocato Petruzzella: «Quella perquisizione è stata completamente posta nel nulla»
Molfetta - sabato 19 dicembre 2020
22.00
Sequestri annullati. Il Tribunale del Riesame di Trani ha accolto nove ricorsi di otto persone fisiche ed una società, annullando i decreti di sequestro emessi dalla Procura della Repubblica nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità nei lavori di realizzazione di opere collegate al porto di Molfetta e in altri appalti.
I decreti di sequestro preventivo, emessi il 29 ottobre e il 4 novembre scorsi, erano stati eseguiti dal Gruppo Barletta delle Fiamme Gialle su ordine della Procura della Repubblica di Trani. L'inchiesta, in cui è indagato il sindaco, Tommaso Minervini, insieme ad altre 23 persone e 7 società ipotizza, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, una serie di reati tra cui corruzione, turbata libertà nella scelta del contraente e peculato, oltre che violazioni alle norme sugli appalti.
Nel censurare il provvedimento della Procura della Repubblica, il Tribunale del Riesame ha ordinato, a carico di Mariano Caputo, Vincenzo Balducci, Riccardo Di Santo, Paolo Conforti, Orazio Lisena, Ottavia Paola Antonucci, Nicolò Lisena, Sergio Caputo e la Areava Ingegneria s.r.l., «la immediata restituzione della copia forense del materiale digitale, dei documenti cartacei, del denaro e di ogni altro bene rinvenuto nella loro disponibilità nel corso delle perquisizioni operate».
Soddisfazione per la decisione del Tribunale del Riesame di Trani (presidente Giulia Pavese) è stata espressa dall'avvocato Felice Petruzzella, legale di Sergio e Mariano Caputo: «Esprimo soddisfazione per il risultato ottenuto e rappresento quello che è il desiderio di Mariano Caputo, ovvero che gli organi di stampa diano particolare risalto, così come fu per i decreti di perquisizione e di sequestro, anche per questo provvedimento che annulla completamente il precedente».
Un provvedimento che ha anche disposto «in favore di coloro i quali lo hanno subito, la restituzione immediata di tutto quanto era stato sequestrato». I finanzieri, infatti, il 5 novembre scorso hanno svolto 31 decreti di perquisizione e sequestro probatorio perquisendo non solo la sede comunale di lama Scotella, ma anche le abitazioni e gli studi professionali dei 23 indagati e le sedi delle 8 aziende coinvolte, sequestrando documenti cartacei, computer, cellulari e denaro.
«Ovviamente - conclude l'avvocato Petruzzella - si tratta di un provvedimento e di una fase assolutamente preliminare. Restiamo tranquilli e sereni aspettando l'evoluzione del procedimento, ma ci teniamo ad evidenziare che quella perquisizione è stata completamente posta nel nulla dal Tribunale del Riesame».
I decreti di sequestro preventivo, emessi il 29 ottobre e il 4 novembre scorsi, erano stati eseguiti dal Gruppo Barletta delle Fiamme Gialle su ordine della Procura della Repubblica di Trani. L'inchiesta, in cui è indagato il sindaco, Tommaso Minervini, insieme ad altre 23 persone e 7 società ipotizza, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, una serie di reati tra cui corruzione, turbata libertà nella scelta del contraente e peculato, oltre che violazioni alle norme sugli appalti.
Nel censurare il provvedimento della Procura della Repubblica, il Tribunale del Riesame ha ordinato, a carico di Mariano Caputo, Vincenzo Balducci, Riccardo Di Santo, Paolo Conforti, Orazio Lisena, Ottavia Paola Antonucci, Nicolò Lisena, Sergio Caputo e la Areava Ingegneria s.r.l., «la immediata restituzione della copia forense del materiale digitale, dei documenti cartacei, del denaro e di ogni altro bene rinvenuto nella loro disponibilità nel corso delle perquisizioni operate».
Soddisfazione per la decisione del Tribunale del Riesame di Trani (presidente Giulia Pavese) è stata espressa dall'avvocato Felice Petruzzella, legale di Sergio e Mariano Caputo: «Esprimo soddisfazione per il risultato ottenuto e rappresento quello che è il desiderio di Mariano Caputo, ovvero che gli organi di stampa diano particolare risalto, così come fu per i decreti di perquisizione e di sequestro, anche per questo provvedimento che annulla completamente il precedente».
Un provvedimento che ha anche disposto «in favore di coloro i quali lo hanno subito, la restituzione immediata di tutto quanto era stato sequestrato». I finanzieri, infatti, il 5 novembre scorso hanno svolto 31 decreti di perquisizione e sequestro probatorio perquisendo non solo la sede comunale di lama Scotella, ma anche le abitazioni e gli studi professionali dei 23 indagati e le sedi delle 8 aziende coinvolte, sequestrando documenti cartacei, computer, cellulari e denaro.
«Ovviamente - conclude l'avvocato Petruzzella - si tratta di un provvedimento e di una fase assolutamente preliminare. Restiamo tranquilli e sereni aspettando l'evoluzione del procedimento, ma ci teniamo ad evidenziare che quella perquisizione è stata completamente posta nel nulla dal Tribunale del Riesame».