Cronaca
Appalti all'Asl Bari, Gadaleta va ai domiciliari: «Ha ammesso di aver pagato»
I tre funzionari si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio dei quattro indagati sottoposti ai domiciliari è fissato per lunedì
Molfetta - sabato 16 novembre 2024
13.55
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari Giuseppe Ronzino ha disposto gli arresti domiciliari per Ignazio Gadaleta, arrestato martedì con l'accusa di associazione a delinquere per alcuni presunti appalti truccati nella Asl di Bari. La stessa misura non è invece stata concessa all'imprenditore Nicola Minafra.
Entrambi giovedì, nel corso dell'interrogatorio davanti al gip, avevano fatto richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari. Gadaleta, assistito dall'avvocato Luca Gagliardi, durante l'interrogatorio in carcere a Trani, ha ammesso di aver pagato circa 40mila euro in due tranche a Giovanni Crisanti (amministratore di fatto della Costruzioni Bioedili) per velocizzare la liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori relativamente ad un appalto dell'Asl Bari.
Crisanti ha ammesso di avere pagato tangenti agli ingegneri Nicola Sansolini e Nicola Iacobellis - funzionari della Asl di Bari in carcere come la collega Concetta Sciannimanico - per conto degli imprenditori Gadaleta e Nicola Murgolo (relegato agli arresti domiciliari). I tre funzionari pubblici, giovedì, durante gli interrogatori di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L'interrogatorio dei quattro indagati sottoposti ai domiciliari, invece, è fissato per il prossimo lunedì.
In totale gli indagati nell'inchiesta della Procura di Bari sono 17. Per 10 di loro è stata disposta la misura cautelare, gli altri sono a piede libero. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere (contestata solo ai 6 inizialmente arrestati in carcere), corruzione, falso, turbata libertà degli incanti e subappalti illeciti.
Entrambi giovedì, nel corso dell'interrogatorio davanti al gip, avevano fatto richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari. Gadaleta, assistito dall'avvocato Luca Gagliardi, durante l'interrogatorio in carcere a Trani, ha ammesso di aver pagato circa 40mila euro in due tranche a Giovanni Crisanti (amministratore di fatto della Costruzioni Bioedili) per velocizzare la liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori relativamente ad un appalto dell'Asl Bari.
Crisanti ha ammesso di avere pagato tangenti agli ingegneri Nicola Sansolini e Nicola Iacobellis - funzionari della Asl di Bari in carcere come la collega Concetta Sciannimanico - per conto degli imprenditori Gadaleta e Nicola Murgolo (relegato agli arresti domiciliari). I tre funzionari pubblici, giovedì, durante gli interrogatori di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L'interrogatorio dei quattro indagati sottoposti ai domiciliari, invece, è fissato per il prossimo lunedì.
In totale gli indagati nell'inchiesta della Procura di Bari sono 17. Per 10 di loro è stata disposta la misura cautelare, gli altri sono a piede libero. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere (contestata solo ai 6 inizialmente arrestati in carcere), corruzione, falso, turbata libertà degli incanti e subappalti illeciti.