Politica
Antonio Azzollini fuori da tutti i giochi e per Carmela Munito inizia la corsa al Senato
Manca poco alla chiusura delle liste ma lo scenario delle candidature molfettesi di centro destra sembra essere delineato
Molfetta - venerdì 26 gennaio 2018
13.48
Sono ore concitate, ore che scorrono veloci verso lunedì, giorno in cui i tasselli saranno al loro posto e i nomi dei candidati alle prossime Elezioni Politiche palesati.
Sono ore di trepida attesa soprattutto per i candidati molfettesi di centro destra; anzi, per il candidato di destra per eccellenza, il senatore Antonio Azzollini. Ormai si fa martellante quasi come una pesante certezza la sua esclusione dalla corsa al Senato della Repubblica, una decisione che sembra essere giunta "dall'alto", forse dal leader stesso di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al termine si un vertice ad Arcore. Notizia, questa, confermata oggi anche sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno.
Contestualmente unica speranza di sedere in Parlamento per l'ex sindaco di Molfetta sarebbe stata la corsa ad un posto alla Camera dei Deputati, ma anche in questo caso le porte per Azzollini sarebbero sbarrate.
È davvero la fine dell'era azzolliniana? È davvero la fine di una lunga e costante presenza molfettese in Parlamento quella che sembra delinearsi? Per ora i forzisti molfettesi e fedelissimi del senatore non proferiscono parola, restano in silenziosa attesa fino allo scadere del termine ultimo, fino alla chiusura delle liste, in un lasso di tempo in cui tutto potrebbe succedere.
E mentre per Azzollini la strada in salita per il Senato sembra sbarrata, per un'altra molfettese quella stessa strada è diventata percorribile. Parliamo di Carmela Minuto, la cui candidatura al Senato sembra essere cosa fatta per il collegio uninominale Puglia 2 che vede al suo interno ben 21 città, da Molfetta a Turi, passando per Bisceglie e tra molti comuni dell'entroterra murgiano.
Per la consigliera comunale di opposizione, che ancora una volta alle scorse elezioni comunali ha trainato la propria lista verso la vittoria, si aprono le porte proprio di Forza Italia che sosterrà la sua candidatura. Una sostituzione? Le prime indiscrezioni pendono per il no, semplicemente un assecondare correnti diverse all'interno dello stesso partito.
In tutti i casi per le certezze è solo questione di ore.
Sono ore di trepida attesa soprattutto per i candidati molfettesi di centro destra; anzi, per il candidato di destra per eccellenza, il senatore Antonio Azzollini. Ormai si fa martellante quasi come una pesante certezza la sua esclusione dalla corsa al Senato della Repubblica, una decisione che sembra essere giunta "dall'alto", forse dal leader stesso di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al termine si un vertice ad Arcore. Notizia, questa, confermata oggi anche sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno.
Contestualmente unica speranza di sedere in Parlamento per l'ex sindaco di Molfetta sarebbe stata la corsa ad un posto alla Camera dei Deputati, ma anche in questo caso le porte per Azzollini sarebbero sbarrate.
È davvero la fine dell'era azzolliniana? È davvero la fine di una lunga e costante presenza molfettese in Parlamento quella che sembra delinearsi? Per ora i forzisti molfettesi e fedelissimi del senatore non proferiscono parola, restano in silenziosa attesa fino allo scadere del termine ultimo, fino alla chiusura delle liste, in un lasso di tempo in cui tutto potrebbe succedere.
E mentre per Azzollini la strada in salita per il Senato sembra sbarrata, per un'altra molfettese quella stessa strada è diventata percorribile. Parliamo di Carmela Minuto, la cui candidatura al Senato sembra essere cosa fatta per il collegio uninominale Puglia 2 che vede al suo interno ben 21 città, da Molfetta a Turi, passando per Bisceglie e tra molti comuni dell'entroterra murgiano.
Per la consigliera comunale di opposizione, che ancora una volta alle scorse elezioni comunali ha trainato la propria lista verso la vittoria, si aprono le porte proprio di Forza Italia che sosterrà la sua candidatura. Una sostituzione? Le prime indiscrezioni pendono per il no, semplicemente un assecondare correnti diverse all'interno dello stesso partito.
In tutti i casi per le certezze è solo questione di ore.