Territorio e Ambiente
Ancora tartarughe spiaggiate lungo al costa. E’ una ecatombe
Le cause allo studio del Dipartimento di medicina veterinaria di Valenzano
Molfetta - mercoledì 19 novembre 2014
7.51
A poche settimane dal 10 anniversario del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, continua l'attività di recupero di esemplari di caretta caretta lungo le nostre coste e, purtroppo, anche di carcasse di tartaruga.
Qualche giorno fa, presso il Centro, è arrivata una tartaruga di circa 35 cm di lunghezza carapace che presentava importanti lesioni a livello delle inserzioni delle pinne anteriori. Lesioni dovute alla permanenza nelle reti da posta in cui l'animale é rimasto impigliato per diverso tempo fino a quando un sub non ha provveduto a liberarla e a consegnarla in tempo alla Capitaneria di Porto di Mola di Bari. La tartaruga nei prossimi giorni sarà sottoposta, da una equipe di esperti e chirurghi diretti dal prof. Antonio di Bello, ad un intervento chirurgico presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria di Valenzano.
La tartaruga verrà poi rimessa in libertà non appena le sue condizioni saranno favorevoli e le permetteranno di tornare a nuotare e predare.
Meno fortunata invece é stata la caretta caretta rinvenuta presso il porto di Santo Spirito; infatti, prontamente allertati dalla Polizia Municipale di Bari, gli attivisti del centro al loro arrivo non hanno potuto far altro che constatarne il decesso dell'animale di circa 60 cm di lunghezza carapace. Secondo Pasquale Salvemini il decesso risalirebbe a poche ore dal suo ritrovamento. Infatti la carcassa era perfettamente conservata e su di essa verrà effettuata una necroscopia dal prof. Nicola Zizzo del Dipartimento di medicina veterinaria di Valenzano per stabilirne le cause del decesso che, dai primi rilievi, sembra dovuto all'annegamento come dimostra il principio di prolasso cloacale rilevato dallo stesso Salvemini che si dice amareggiato per questo ennesimo spiaggiamento.
Qualche giorno fa, presso il Centro, è arrivata una tartaruga di circa 35 cm di lunghezza carapace che presentava importanti lesioni a livello delle inserzioni delle pinne anteriori. Lesioni dovute alla permanenza nelle reti da posta in cui l'animale é rimasto impigliato per diverso tempo fino a quando un sub non ha provveduto a liberarla e a consegnarla in tempo alla Capitaneria di Porto di Mola di Bari. La tartaruga nei prossimi giorni sarà sottoposta, da una equipe di esperti e chirurghi diretti dal prof. Antonio di Bello, ad un intervento chirurgico presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria di Valenzano.
La tartaruga verrà poi rimessa in libertà non appena le sue condizioni saranno favorevoli e le permetteranno di tornare a nuotare e predare.
Meno fortunata invece é stata la caretta caretta rinvenuta presso il porto di Santo Spirito; infatti, prontamente allertati dalla Polizia Municipale di Bari, gli attivisti del centro al loro arrivo non hanno potuto far altro che constatarne il decesso dell'animale di circa 60 cm di lunghezza carapace. Secondo Pasquale Salvemini il decesso risalirebbe a poche ore dal suo ritrovamento. Infatti la carcassa era perfettamente conservata e su di essa verrà effettuata una necroscopia dal prof. Nicola Zizzo del Dipartimento di medicina veterinaria di Valenzano per stabilirne le cause del decesso che, dai primi rilievi, sembra dovuto all'annegamento come dimostra il principio di prolasso cloacale rilevato dallo stesso Salvemini che si dice amareggiato per questo ennesimo spiaggiamento.