Cronaca
Ancora fiamme, due auto incendiate in via Madonna dei Martiri
Il raid alle ore 04.35: in un atrio condominiale le fiamme hanno avvolto una Citroen C4 e danneggiato una Smart
Molfetta - lunedì 16 novembre 2020
10.00
Nel cuore della notte, durante il coprifuoco, s'è scatenata la follia in via Madonna dei Martiri, a Molfetta. In un atrio condominiale, chiuso da un recinto di mattoni, alle ore 04.35, le fiamme hanno avvolto, e letteralmente inghiottito, una Citroen C4 sino ad arrivare ad incendiare - e solo a danneggiare - una Smart.
Si tratta dell'ennesimo raid incendiario notturno, il secondo in appena tre giorni, che fa lievitare a 34 (di queste, 7, solo nel mese di novembre, ndr) il numero degli autoveicoli incendiati dall'inizio del 2020. Le due auto, intestate a due diversi proprietari, sono state prese d'assalto dalle fiamme: la prima, la Citroen C4, è stata letteralmente carbonizzata, vinta dal calore, mentre l'altra, una Smart, è stata parzialmente danneggiata nella parte anteriore. Erano parcheggiate vicino.
I vetri sono esplosi, gli pneumatici anche. Ed i Vigili del Fuoco, intervenuti rapidamente dal Distaccamento di Molfetta, non hanno potuto fare altro che spegnere le fiamme residue e evitare che continuassero a propagarsi. Ancora da accertare, invece, le cause del rogo, partito dalla Citroen C4: non c'è la "prova provata" del dolo, ma i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile, giunti sul posto, alla luce soprattutto degli episodi di questi ultimi mesi, non tralasciano l'origine dolosa.
«In questa circostanza - si sfoga un residente ai nostri taccuini - sono state colpite due autovetture parcheggiate non ai margini di un comune marciapiede, ma in un atrio condominiale», in cui, però, gli inquirenti non hanno rinvenuto nessuna traccia evidente e incontrovertibile della sostanza incendiaria o dell'accelerante eventualmente usato e nessuna telecamera da cui trarre ispirazione. «A questo punto, qualcuno dovrebbe vagliare la possibilità di prendere provvedimenti».
In realtà, dopo l'incendio di via Calò, il sindaco Tommaso Minervini è corso presso gli uffici della Procura, a Trani, dove ha consegnato al procuratore Renato Nitti una denuncia contro ignoti. Il primo cittadino ha evidenziato «la volontà di collaborare con le forze dell'ordine», esprimendo «preoccupazione per l'allarme sociale che il susseguirsi di tali incendi sta continuando a provocare enfatizzando la percezione di insicurezza nei residenti». Le indagini sono assai frenetiche.
Intanto, però, la popolazione chiede proprio alle forze dell'ordine «di continuare a fare il loro lavoro e, nel limite delle loro forze, di incentivare i controlli notturni per dissuadere il verificarsi di ulteriori atti criminosi sul territorio di Molfetta». Per ora, però, resta l'eco di quest'ultimo inquietante episodio.
Si tratta dell'ennesimo raid incendiario notturno, il secondo in appena tre giorni, che fa lievitare a 34 (di queste, 7, solo nel mese di novembre, ndr) il numero degli autoveicoli incendiati dall'inizio del 2020. Le due auto, intestate a due diversi proprietari, sono state prese d'assalto dalle fiamme: la prima, la Citroen C4, è stata letteralmente carbonizzata, vinta dal calore, mentre l'altra, una Smart, è stata parzialmente danneggiata nella parte anteriore. Erano parcheggiate vicino.
I vetri sono esplosi, gli pneumatici anche. Ed i Vigili del Fuoco, intervenuti rapidamente dal Distaccamento di Molfetta, non hanno potuto fare altro che spegnere le fiamme residue e evitare che continuassero a propagarsi. Ancora da accertare, invece, le cause del rogo, partito dalla Citroen C4: non c'è la "prova provata" del dolo, ma i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile, giunti sul posto, alla luce soprattutto degli episodi di questi ultimi mesi, non tralasciano l'origine dolosa.
«In questa circostanza - si sfoga un residente ai nostri taccuini - sono state colpite due autovetture parcheggiate non ai margini di un comune marciapiede, ma in un atrio condominiale», in cui, però, gli inquirenti non hanno rinvenuto nessuna traccia evidente e incontrovertibile della sostanza incendiaria o dell'accelerante eventualmente usato e nessuna telecamera da cui trarre ispirazione. «A questo punto, qualcuno dovrebbe vagliare la possibilità di prendere provvedimenti».
In realtà, dopo l'incendio di via Calò, il sindaco Tommaso Minervini è corso presso gli uffici della Procura, a Trani, dove ha consegnato al procuratore Renato Nitti una denuncia contro ignoti. Il primo cittadino ha evidenziato «la volontà di collaborare con le forze dell'ordine», esprimendo «preoccupazione per l'allarme sociale che il susseguirsi di tali incendi sta continuando a provocare enfatizzando la percezione di insicurezza nei residenti». Le indagini sono assai frenetiche.
Intanto, però, la popolazione chiede proprio alle forze dell'ordine «di continuare a fare il loro lavoro e, nel limite delle loro forze, di incentivare i controlli notturni per dissuadere il verificarsi di ulteriori atti criminosi sul territorio di Molfetta». Per ora, però, resta l'eco di quest'ultimo inquietante episodio.