Cronaca
Ancora carichi inquinanti anomali nelle acque "depurate"
Rifondazione: è necessario costituire il Laboratorio Ambientale Mobile della Capitaneria di Porto
Molfetta - venerdì 24 ottobre 2014
8.05
«Sembra più che evidente ormai che, così come abbiamo sollecitato a fine agosto, la questione della depurazione e di tutto ciò che di anomalo c'è a riguardo meriti più attenzione, prima ancora che l'eventuale costruzione della condotta sottomarina. Se dopo il passaggio della gestione all'AQP, le analisi chimiche di controllo non risultano ancora nei limiti di legge, ma si riscontrano, ancora, carichi inquinanti anomali, significa che c'è qualcosa che non va a monte del depuratore». Così Rifondazione, in una nota, in cui partendo dall'analisi di quanto accaduto nelle ultime ore e, sulla scorta, di quanto avviene da mesi, fa appello a tutti perchè si presti più attenzione alla questione.
«Dobbiamo avere più a cuore la salute del nostro mare, ma anche – si loegge nella nota - irrobustire i controlli nel territorio per scoprire l'origine di queste anomalie così come continuiamo a ritenere che una strada da percorrere sia quella di istituire il LAM – Laboratorio Ambientale Mobile della Capitaneria di Porto Guardia Costiera per permettere l'accertamento di possibili violazioni sulla costa».
E ancora. «La notizia delle ultime ore circa la denuncia nei confronti del titolare di un'azienda di autospurgo per sversamenti illeciti di reflui, sembra la conferma di timori, che da più di un anno, dall'ultimo sequestro del depuratore di Molfetta, qualcuno ha. Al netto delle indagini giudiziarie sulle responsabilità tecnico-amministrative su come sia stato possibile che il depuratore nella prima metà dello scorso anno risultasse praticamente in stato di abbandono, senza alcuna tipologia di controllo (ambientale e amministrativo) su ciò che entrava e ciò che usciva dall'impianto, a noi – conclude la nota - pare che senza mezzi termini, il tema della depurazione, degli scarichi anomali e di quelli illeciti sia la "bomba" ambientale esplosa nel nostro mare».
«Dobbiamo avere più a cuore la salute del nostro mare, ma anche – si loegge nella nota - irrobustire i controlli nel territorio per scoprire l'origine di queste anomalie così come continuiamo a ritenere che una strada da percorrere sia quella di istituire il LAM – Laboratorio Ambientale Mobile della Capitaneria di Porto Guardia Costiera per permettere l'accertamento di possibili violazioni sulla costa».
E ancora. «La notizia delle ultime ore circa la denuncia nei confronti del titolare di un'azienda di autospurgo per sversamenti illeciti di reflui, sembra la conferma di timori, che da più di un anno, dall'ultimo sequestro del depuratore di Molfetta, qualcuno ha. Al netto delle indagini giudiziarie sulle responsabilità tecnico-amministrative su come sia stato possibile che il depuratore nella prima metà dello scorso anno risultasse praticamente in stato di abbandono, senza alcuna tipologia di controllo (ambientale e amministrativo) su ciò che entrava e ciò che usciva dall'impianto, a noi – conclude la nota - pare che senza mezzi termini, il tema della depurazione, degli scarichi anomali e di quelli illeciti sia la "bomba" ambientale esplosa nel nostro mare».