Territorio e Ambiente
Una piccola barriera corallina da custodire tra Giovinazzo e Molfetta (FOTO)
Gli scatti del Nucleo Sub di Molfetta. Si tratta di un gioiello sottomarino posto a 18 metri di profondità
Molfetta - martedì 12 marzo 2019
15.40
Pochi giorni fa è stata scoperta al largo di Monopoli, ma alcune foto rivelano come anche il litorale tra Molfetta e Giovinazzo nel suo piccolo ne sia munita. Meno estesa, ma ugualmente variopinta e particolare.
Stiamo parlando di una piccola barriera corallina situata a un miglio dalla costa, al confine fra i comuni di Molfetta e di Giovinazzo: un'area sabbiosa e piuttosto ristretta (poche centinaia di metri quadri) e posta a 18 metri di profondità. La scoperta del Nucleo Sub Molfetta risalirebbe a circa un anno fa, ma solo oggi è stata resa nota attraverso la pubblicazione di una gallery sulla propria pagina Facebook.
Le immagini immortalano quella biocostruzione marina, un'oasi di biodiversità, che dagli esperti del settore viene chiamata "panettone sottomarino", formata da un piccolo strato di fondale (quindi tecnicamente non propriamente una "barriera", viste le dimensioni modeste) costituito prevalentemente da diverse specie di alghe calcaree principalmente di colore rosso che crescono in condizioni di bassa luminosità. Dalle piccole colonie di Cladocora caespitosa, la madrepora coloniale con sviluppo orizzontale e verticale, sino agli spirografi. Ed ancora: la Myriapora truncata, un briozoo, detto anche falso corallo per la sua somiglianza con il corallo rosso, la Aplysina aerophoba, una spugna che ha l'spetto di un aggregato compatto di strutture cilindriche, ed infine la margherita di mare, un esacorallo.
Tutto ciò nel gergo tecnico, viene definito come "panettone sottomarino", ovvero come un piccolo strato di fondale in cui coesistono tante specie di alghe, briozoi o falsi coralli dal rosso intenso. A voi il piacere di godervi questi scatti.
Stiamo parlando di una piccola barriera corallina situata a un miglio dalla costa, al confine fra i comuni di Molfetta e di Giovinazzo: un'area sabbiosa e piuttosto ristretta (poche centinaia di metri quadri) e posta a 18 metri di profondità. La scoperta del Nucleo Sub Molfetta risalirebbe a circa un anno fa, ma solo oggi è stata resa nota attraverso la pubblicazione di una gallery sulla propria pagina Facebook.
Le immagini immortalano quella biocostruzione marina, un'oasi di biodiversità, che dagli esperti del settore viene chiamata "panettone sottomarino", formata da un piccolo strato di fondale (quindi tecnicamente non propriamente una "barriera", viste le dimensioni modeste) costituito prevalentemente da diverse specie di alghe calcaree principalmente di colore rosso che crescono in condizioni di bassa luminosità. Dalle piccole colonie di Cladocora caespitosa, la madrepora coloniale con sviluppo orizzontale e verticale, sino agli spirografi. Ed ancora: la Myriapora truncata, un briozoo, detto anche falso corallo per la sua somiglianza con il corallo rosso, la Aplysina aerophoba, una spugna che ha l'spetto di un aggregato compatto di strutture cilindriche, ed infine la margherita di mare, un esacorallo.
Tutto ciò nel gergo tecnico, viene definito come "panettone sottomarino", ovvero come un piccolo strato di fondale in cui coesistono tante specie di alghe, briozoi o falsi coralli dal rosso intenso. A voi il piacere di godervi questi scatti.