Politica
Comunali: Foza Italia dimezza ma resiste. E punta sui nuovi volti
Nonostante le numerose defezioni, Forza Italia rimane ancora il primo partito cittadino
Molfetta - giovedì 15 giugno 2017
8.43
Accusa il colpo ma non molla la presa: questa è la sintesi del risultato elettorale di Forza Italia, che nonostante le numerose defezioni rispetto a 4 anni di fa di veri e propri pezzi da 90, rimane ancora il primo partito cittadino.
Con 4.099 voti il partito di riferimento di Azzollini, che vi è ritornato dopo la parentesi nel NCD di Alfano, stacca il principale competitor ovvero il PD di circa 900 preferenze che coincide, in termini percentuali, ad un 12,8% contro un 10%. Se in termini assoluti quindi Forza Italia mantiene il primato indiscusso, un'analisi più approfondita rivela un problema non da poco, ovvero una perdita di consensi superiori al 50% sia in termini di voti che di percentuali.
Alle scorse amministrative Forza Italia raccolse il 24,77% con 8.674 preferenze.
Perchè un crollo così verticale?
Le risposte sono molteplici: innanzitutto essere all'opposizione rende più difficile il consolidamento dei consensi, ma la ragione principale è da cercarsi nella vera e propria fuga di candidati da oltre 1.000 voti quali Tammacco, passato con Minervini, la Minuto che ha comunque mantenuto il risultato ma in un'area più indipendente, il dott. Roselli che è stato molto dietro le quinte questa tornata se non proprio in platea ad assistere, Adele Claudio transistata nell'UDC dove ha trovato più spazio, Ciccio Mangiarano passato nella nuova formazione della Minuto e via scendendo.
La diaspora di chi ha cercato spazio altrove non è bastata però ad abbattere la forza del partito di Azzollini che ne esce indubbiamente ammaccato ma comunque ancora una volta unico leader del centrodestra, come già aveva fatto capire alle scorse Regionali quando per pochi voti non compì il vero e proprio miracolo di far eleggere Stanislao Caputo.
Largo quindi alle nuove (più o meno) leve, che mantengono risultati più che onorevoli, ed ecco quindi che questa volta la prima degli eletti è Sara Castriotta con 472 preferenze seguita da Fulvio Spadavecchia con 380 e l'ex vice presidente del Consiglio Antonello Pisani, il quale, nonostante la giovane età, mostra ormai di essere elemento affidabile e dal consolidato sostegno elettorale.
Figurano bene anche le due donne Doriana Carabellese (358) e Maria Spano (359) separate da un solo voto. Se la prima è già nota alle cronache politiche molfettesi, la seconda invece, mesi fa tra le papabili candidate a sindaco proprio del centrodestra, si rivela una sorpresa non avendo precedenti alle spalle.
Segnaliamo poi anche il buon risultato di Leonardo Scardigno che con 353 voti si conferma anch'esso elemento ormai solido e fedelissimo del senatore, mentre assolutamente eccezionale, considerata la giovane età, è il risultato di Mauro Binetti, esponente dei giovani di Forza Italia, il nuovo che avanza insomma.
Chissà che proprio la grande fuga non permetta a Forza Italia di creare una nuova classe dirigente dal volto più umano rispetto a quella precedente.
Il primato di Forza Italia però ora rischia di essere vanificato dal ballottaggio: in caso di sconfitta infatti i consiglieri di Forza italia sarebbero solo 3. In caso di vittoria invece, Forza Italia passerebbe a ben 7 consiglieri e potrebbe dettare senza grossi problemi la linea politica e riprendersi un ruolo da protagonista che in questi anni è invece scemato.
Con 4.099 voti il partito di riferimento di Azzollini, che vi è ritornato dopo la parentesi nel NCD di Alfano, stacca il principale competitor ovvero il PD di circa 900 preferenze che coincide, in termini percentuali, ad un 12,8% contro un 10%. Se in termini assoluti quindi Forza Italia mantiene il primato indiscusso, un'analisi più approfondita rivela un problema non da poco, ovvero una perdita di consensi superiori al 50% sia in termini di voti che di percentuali.
Alle scorse amministrative Forza Italia raccolse il 24,77% con 8.674 preferenze.
Perchè un crollo così verticale?
Le risposte sono molteplici: innanzitutto essere all'opposizione rende più difficile il consolidamento dei consensi, ma la ragione principale è da cercarsi nella vera e propria fuga di candidati da oltre 1.000 voti quali Tammacco, passato con Minervini, la Minuto che ha comunque mantenuto il risultato ma in un'area più indipendente, il dott. Roselli che è stato molto dietro le quinte questa tornata se non proprio in platea ad assistere, Adele Claudio transistata nell'UDC dove ha trovato più spazio, Ciccio Mangiarano passato nella nuova formazione della Minuto e via scendendo.
La diaspora di chi ha cercato spazio altrove non è bastata però ad abbattere la forza del partito di Azzollini che ne esce indubbiamente ammaccato ma comunque ancora una volta unico leader del centrodestra, come già aveva fatto capire alle scorse Regionali quando per pochi voti non compì il vero e proprio miracolo di far eleggere Stanislao Caputo.
Largo quindi alle nuove (più o meno) leve, che mantengono risultati più che onorevoli, ed ecco quindi che questa volta la prima degli eletti è Sara Castriotta con 472 preferenze seguita da Fulvio Spadavecchia con 380 e l'ex vice presidente del Consiglio Antonello Pisani, il quale, nonostante la giovane età, mostra ormai di essere elemento affidabile e dal consolidato sostegno elettorale.
Figurano bene anche le due donne Doriana Carabellese (358) e Maria Spano (359) separate da un solo voto. Se la prima è già nota alle cronache politiche molfettesi, la seconda invece, mesi fa tra le papabili candidate a sindaco proprio del centrodestra, si rivela una sorpresa non avendo precedenti alle spalle.
Segnaliamo poi anche il buon risultato di Leonardo Scardigno che con 353 voti si conferma anch'esso elemento ormai solido e fedelissimo del senatore, mentre assolutamente eccezionale, considerata la giovane età, è il risultato di Mauro Binetti, esponente dei giovani di Forza Italia, il nuovo che avanza insomma.
Chissà che proprio la grande fuga non permetta a Forza Italia di creare una nuova classe dirigente dal volto più umano rispetto a quella precedente.
Il primato di Forza Italia però ora rischia di essere vanificato dal ballottaggio: in caso di sconfitta infatti i consiglieri di Forza italia sarebbero solo 3. In caso di vittoria invece, Forza Italia passerebbe a ben 7 consiglieri e potrebbe dettare senza grossi problemi la linea politica e riprendersi un ruolo da protagonista che in questi anni è invece scemato.