Scuola e Lavoro
«Alla nostra età dare esempio è una gratificazione»: le interviste agli studenti di Molfetta
I giovani hanno realizzato una rivista scientifica, oggetti di design, campagne pubblicitarie de-costruite e giochi da tavola
Molfetta - giovedì 6 giugno 2024
10.38
Progettazione, ideazione, coordinamento. Queste le tre prerogative che hanno mosso i progetti che hanno coinvolto gli studenti dell'I.C. "Manzoni Poli" di Molfetta sotto la guida attenta del professor Giovanni Perillo, coordinatore del dipartimento di arte e immagine che ha seguito in prima persona i ragazzi e della professoressa Lorenza Minervini, responsabile scuola, con il supporto del dirigente scolastico, il professor Giuseppe Minervini.
Dopo la presentazione dei progetti realizzati nell'ambito della "Casa di progettazione e produzione - Fabbrica delle arti", tenutasi lo scorso venerdì nello stesso istituto (qui la notizia), la redazione ha intervistato i protagonisti di queste esperienze per scoprirne maggiori dettagli, ma soprattutto per cogliere gli spunti e le consapevolezze dei giovani. Per la rivista scientifica SMartS, ideata dal professor Perillo e originale per essere la prima nel suo genere in Italia, dotata anche di un sito web dedicato, si sono espresse Maria Pappagallo, Myriam Modugno, Chiara Paparella , che hanno raccontato le premesse del lavoro, le fasi di ricerca e i temi trattati. «Abbiamo reso l'inglese la prima lingua del sito web della rivista, proprio per divulgare i nostri contenuti anche all'estero - raccontano - ci auguriamo che possa sempre rappresentare uno spazio di scambio per questo nuovo approccio all'arte».
Sono state invece Irene De Gennaro e Niki Tritos a parlare della de-costruzione di pubblicità già esistenti nell'ottica dell'eliminazione di stereotipi. Un lavoro che ha portato alla rivisitazione della campagna dell'azienda Magnum. «Abbiamo analizzato diverse campagne pubblicitarie ed è emerso che i soggetti più colpiti dai pregiudizi sono proprio le donne - spiegano - abbiamo associato tre donne con caratteristiche differenti ai colori, e quindi ai gusti, dei gelati Magnum. Successivamente è nato lo slogan "Gusta la diversità": alla nostra età dare esempio è una gratificazione. Abbiamo anche scoperto capacità che non pensavamo di avere».
Chanel Saracino e Paola Mongelli si sono invece fatte portavoce dell'esperienza di progettare e realizzare delle tovagliette monouso destinate alla ristorazione (che saranno veramente utilizzate in un'attività molfettese). «Abbiamo ricercato informazioni sul cibo e sulla cultura sia del mondo orientale che di quello occidentale - illustrano - poi abbiamo raccolto le nostre idee per creare delle tovagliette con una funzione ludica, in modo che i bambini possano disegnare e colorare invece che distrarsi in attività digitali».
È toccato, poi, a Federica Rutigliano e Maria Luisa Salvemini parlare della nascita del gioco dell'oca "RicicliAmo Molfetta", che unisce ambiente, riciclo e gioco. «Per noi è stato interessante applicare le conoscenze apprese in varie materie alla creazione di un gioco da tavola - affermano - abbiamo unito le regole di un gioco già esistente con i temi proposti, creando un gioco originale che abbiamo testato sulla nostra classe e poi progettato».
«Si tratta di un apprendimento finalizzato al rapporto con la realtà - ha dichiarato la professoressa Minervini - oltre che una prova tangibile di approccio interdisciplinare».
Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del professor Perillo. «Queste iniziative creano importanti rapporti con l'esterno sia a livello locale, sia a livello globale».
Di seguito le video-interviste complete.
Dopo la presentazione dei progetti realizzati nell'ambito della "Casa di progettazione e produzione - Fabbrica delle arti", tenutasi lo scorso venerdì nello stesso istituto (qui la notizia), la redazione ha intervistato i protagonisti di queste esperienze per scoprirne maggiori dettagli, ma soprattutto per cogliere gli spunti e le consapevolezze dei giovani. Per la rivista scientifica SMartS, ideata dal professor Perillo e originale per essere la prima nel suo genere in Italia, dotata anche di un sito web dedicato, si sono espresse Maria Pappagallo, Myriam Modugno, Chiara Paparella , che hanno raccontato le premesse del lavoro, le fasi di ricerca e i temi trattati. «Abbiamo reso l'inglese la prima lingua del sito web della rivista, proprio per divulgare i nostri contenuti anche all'estero - raccontano - ci auguriamo che possa sempre rappresentare uno spazio di scambio per questo nuovo approccio all'arte».
Sono state invece Irene De Gennaro e Niki Tritos a parlare della de-costruzione di pubblicità già esistenti nell'ottica dell'eliminazione di stereotipi. Un lavoro che ha portato alla rivisitazione della campagna dell'azienda Magnum. «Abbiamo analizzato diverse campagne pubblicitarie ed è emerso che i soggetti più colpiti dai pregiudizi sono proprio le donne - spiegano - abbiamo associato tre donne con caratteristiche differenti ai colori, e quindi ai gusti, dei gelati Magnum. Successivamente è nato lo slogan "Gusta la diversità": alla nostra età dare esempio è una gratificazione. Abbiamo anche scoperto capacità che non pensavamo di avere».
Chanel Saracino e Paola Mongelli si sono invece fatte portavoce dell'esperienza di progettare e realizzare delle tovagliette monouso destinate alla ristorazione (che saranno veramente utilizzate in un'attività molfettese). «Abbiamo ricercato informazioni sul cibo e sulla cultura sia del mondo orientale che di quello occidentale - illustrano - poi abbiamo raccolto le nostre idee per creare delle tovagliette con una funzione ludica, in modo che i bambini possano disegnare e colorare invece che distrarsi in attività digitali».
È toccato, poi, a Federica Rutigliano e Maria Luisa Salvemini parlare della nascita del gioco dell'oca "RicicliAmo Molfetta", che unisce ambiente, riciclo e gioco. «Per noi è stato interessante applicare le conoscenze apprese in varie materie alla creazione di un gioco da tavola - affermano - abbiamo unito le regole di un gioco già esistente con i temi proposti, creando un gioco originale che abbiamo testato sulla nostra classe e poi progettato».
«Si tratta di un apprendimento finalizzato al rapporto con la realtà - ha dichiarato la professoressa Minervini - oltre che una prova tangibile di approccio interdisciplinare».
Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del professor Perillo. «Queste iniziative creano importanti rapporti con l'esterno sia a livello locale, sia a livello globale».
Di seguito le video-interviste complete.