Alghe depositate a Cala San Giacomo, dal Comune: «Tutto regolare»
L'intervento tecnico secondo le linee guida regionali
Molfetta - domenica 23 luglio 2017
8.51
Sta facendo discutere, soprattutto sul web, la segnalazione di un concittadino che riguarda il trasferimento e deposito di alghe presso Cala San Giacomo, nelle zone proprio adiacenti il nuovo porto commerciale.
La vegetazione marina in questione è il residuo della pulizia che nei giorni scorsi ha interessato le Cale Prima, Seconda e Terza della linea di costa tra Molfetta e Giovinazzo, rendendo in questo modo tali spiagge fruibili dai bagnanti.
Il trasferimento delle stesse alghe in località Cala San Giacomo che aveva fatto storcere il naso ad alcuni, è in verità un intervento "tecnicamente corretto" e rientra nelle linee guida regionali e, si assicura, non ha effetti negativi per l'ambiante o i luoghi, né tanto meno per le persone.
La gestione delle alghe spiaggiate, infatti, avviene secondo modalità tecniche puntualmente individuate da linee guida regionali e tra queste rientra l'intervento operativo adottato a Molfetta, cioè "il trasferimento su altri litorali, senza uscire dall'unità fisiografica di riferimento, con l'obiettivo di limitare i fenomeni erosivi in atto". Dunque il trasferimento dai siti di spiaggiamento di Prima, Seconda e Terza Cala - litorali classificati "MC15", ovvero litorali balneabili ed antropizzati - ad altro tratto di litorale cioè Cala S. Giacomo - e precisamente la porzione sud orientale della stessa, tratto interessato da notevoli fenomeni erosivi -, secondo quanto confermato dal Comune di Molfetta, nella persona dell'ingegner Silvio Binetti.
«Le alghe, depositate a rilevante distanza dalla periferia urbana, sono in attesa di essere opportunamente distribuite sul litorale, per poterne contrastare l'erosione. Al momento la massa vegetale è inodore. Lo sgradevole olezzo che si avverte nella periferia occidentale della città è dovuto ad acqua stagnante, presente nelle vicinanze dell'accesso al cantiere del "nuovo porto", come può essere facilmente constatato da chiunque. Fenomeno naturale, dunque, che nulla ha a che fare con l'intervento di trasporto "ex situ" delle alghe spiaggiate», questo quanto ci conferma l'ingegner Binetti, questo quanto ci viene riferito dal Comune in risposta agli interrogativi sorti in merito a questo stanziamento nei pressi di Cala San Giacomo.
Anche la pulizia delle spiagge, lo ricordiamo, è un'azione rientrante nel piano di pulizia straordinaria che sta interessando tutta la città e altresì le zone dell'agro più colpite dall'abbandono di rifiuti.
La vegetazione marina in questione è il residuo della pulizia che nei giorni scorsi ha interessato le Cale Prima, Seconda e Terza della linea di costa tra Molfetta e Giovinazzo, rendendo in questo modo tali spiagge fruibili dai bagnanti.
Il trasferimento delle stesse alghe in località Cala San Giacomo che aveva fatto storcere il naso ad alcuni, è in verità un intervento "tecnicamente corretto" e rientra nelle linee guida regionali e, si assicura, non ha effetti negativi per l'ambiante o i luoghi, né tanto meno per le persone.
La gestione delle alghe spiaggiate, infatti, avviene secondo modalità tecniche puntualmente individuate da linee guida regionali e tra queste rientra l'intervento operativo adottato a Molfetta, cioè "il trasferimento su altri litorali, senza uscire dall'unità fisiografica di riferimento, con l'obiettivo di limitare i fenomeni erosivi in atto". Dunque il trasferimento dai siti di spiaggiamento di Prima, Seconda e Terza Cala - litorali classificati "MC15", ovvero litorali balneabili ed antropizzati - ad altro tratto di litorale cioè Cala S. Giacomo - e precisamente la porzione sud orientale della stessa, tratto interessato da notevoli fenomeni erosivi -, secondo quanto confermato dal Comune di Molfetta, nella persona dell'ingegner Silvio Binetti.
«Le alghe, depositate a rilevante distanza dalla periferia urbana, sono in attesa di essere opportunamente distribuite sul litorale, per poterne contrastare l'erosione. Al momento la massa vegetale è inodore. Lo sgradevole olezzo che si avverte nella periferia occidentale della città è dovuto ad acqua stagnante, presente nelle vicinanze dell'accesso al cantiere del "nuovo porto", come può essere facilmente constatato da chiunque. Fenomeno naturale, dunque, che nulla ha a che fare con l'intervento di trasporto "ex situ" delle alghe spiaggiate», questo quanto ci conferma l'ingegner Binetti, questo quanto ci viene riferito dal Comune in risposta agli interrogativi sorti in merito a questo stanziamento nei pressi di Cala San Giacomo.
Anche la pulizia delle spiagge, lo ricordiamo, è un'azione rientrante nel piano di pulizia straordinaria che sta interessando tutta la città e altresì le zone dell'agro più colpite dall'abbandono di rifiuti.