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Un’estate senza o quasi Alga Tossica.  Motivo, il troppo caldo?

Nicola Ungaro di ARPA Puglia: «Non è dimostrato che alte temperature favoriscano le fioriture di Otreopsis Ovata»

Che fine ha fatto l' "Alga Tossica" sui nostri litorali? Sono stati in molti a chiederselo nelle ultime settimane.

Una domanda insolita, ma legittima, considerando il fatto che l'alga tropicale, scientificamente denominata Ostreopsis Ovata nelle stagioni estive degli ultima anni e, in particolar modo, nei giorni ferragostani, ha fatto da vero e proprio spauracchio per gli assidui frequentatori dei nostri litorali e affollato, in alcuni e rari casi, anche i Pronto Soccorsi di città come Molfetta.

La risposta a tale quesito è arrivata direttamente dai consueti prelievi effettuati sulle nostre coste (in particolare quelle del Nord Barese) dall'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente: l' "Alga Tossica" esiste, non è scomparsa, ma in questo periodo la sua fioritura è relativamente scarsa e non tale da creare problemi per la salute dell'uomo.

Facciamo però un passo indietro, cercando ancora una volta di approfondire il fenomeno e ben capire cosa è di fatto l'Ostreopsis Ovata.

Si tratta di un' alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate, dalle dimensioni comprese tra i 30 e 60 micron; vive solitamente su alghe pluricellulari (macroalghe) e su fondali rocciosi e predilige acque calme, calde e bene illuminate. E' una specie tipica dei mari tropicali in grado di produrre tossine. Dagli studi effettuati dalla comunità scientifica è stato constatato che molto probabilmente è stata introdotta accidentalmente nel Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi. Le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi furono fatte partire dall'anno 2000/2001 e, solitamente, la popolazione si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi a causa di fattori ambientali che ne facilitano la proliferazione: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.

Per quanto concerne gli effetti sulla salute umana, in casi di elevate concentrazioni, l'alga è in grado provocare malesseri transitori sui bagnanti quali riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti, soprattutto dopo mareggiate, che a sua volte favoriscono la formazione di aerosol marino capace di diffondere la tossina nell'aria.

Tornando alle ultime rilevazioni effettuate da ARPA Puglia, nella quindicina compresa tra il 1 e il 15 agosto, relativamente al litorale molfettese, è stato rilevata un'assenza dell'alga a 500 metri a sud della fogna cittadina e una presenza definita scarsa (densità sul fondo: 1-5000 mila cellule/litro; densità in colonna d'acqua: 1-1000 cellule/litro) in località Prima Cala. Ed infatti problemi ed effetti relativi a contaminazioni da Ostreopsis Ovata al momento non risultano essere stati segnalati.

A questo proposito, per meglio inquadrare il fenomeno e soprattutto per dare una risposta scientifica al quesito iniziale, abbiamo ascoltato il dott. Nicola Ungaro Dirigente dell' Unità Operativa Complessa Ambienti Naturali di ARPA Puglia.

«Secondo i dati di ARPA Puglia, che realizza un monitoraggio specifico e routinario dal 2008 - ha commentato Ungaro – le fioriture estive di Ostreopsis ovata non sono ogni anno coincidenti con lo stesso mese. Infatti, seppure tutte si sviluppino nel periodo tra giugno e settembre e prevalentemente nel mese di agosto, nei differenti anni hanno fatto registrare talvolta picchi in mesi diversi. Ad esempio, tenendo a riferimento uno dei siti hot spot monitorati, il picco di abbondanza si è verificato nel mese di agosto per gli anni 2008, 2009, 2011, 2013, 2015, mentre nel mese di settembre per gli anni 2010, 2012, nel mese di giugno per il 2014 e nel mese di luglio per il 2016. Dal punto di vista scientifico si è osservato che le fioriture in generale, e questa variabilità in particolare, siano legate alle caratteristiche idrologiche delle acque marine nel periodo estivo. Tra queste caratteristiche una sola è la temperatura delle acque, peraltro condizione apparentemente necessaria ma non sufficiente in questo caso; sembra invece che altri parametri possano maggiormente influenzare le fioriture, tra i quali la disponibilità di nutrienti in mare (composti dell'azoto e del fosforo) ma anche la salinità delle acque, ricordando che la specie è originaria di zone oceaniche tropicali e sub-tropicali dove paradossalmente la salinità delle acque marine è inferiore a quella del Mediterraneo.
Ciò premesso, non essendo ancora terminata la stagione di monitoraggio, non possiamo escludere che quest'anno la fioritura possa essere tardiva, più spostata verso il mese di settembre. Solo il seguito del monitoraggio potrà darci questa risposta».

La domanda che in molti si sono fatti riguardava proprio la possibilità che i circa 40 gradi raggiunti per diversi giorni delle scorse settimane possano aver inibito la fioritura dell'alga. A quanto pare però non è proprio così: «Come detto – ha affermato il Dirigente di Arpa Puglia - la temperatura delle acque non è l'esclusivo parametro che regola le fioriture di Ostreopsis ovata; la specie sembra preferire un range di temperature abbastanza ampio, compreso tra i 20 e i 28 gradi circa, e certamente le fioriture non sono linearmente correlate all'incremento di temperatura entro questo intervallo (ovvero non è provato che all'aumentare delle temperature aumenti l'abbondanza di O. ovata). Il caldo "atmosferico" poi non è direttamente legato alla temperatura delle acque marine, i 40° sulla terraferma non si traducono immediatamente in 40° delle acque marine, dato il volume delle stesse acque e la caratteristica di "volano termico" del mare. Si ipotizza invece che il periodo di forte caldo e di siccità possa avere diminuito l'apporto di acque dolci al mare, e quindi il carico di nutrienti nonché l'impatto sulla salinità delle acque del mare, salinità peraltro che può aumentare anche per l'effetto evaporazione, questi ultimi fattori (nutrienti e salinità) ritenuti tra quelli che potrebbero favorire le fioriture».

Trattasi questo di un fenomeno continuamente in fase di studio dalla Comunità Scientifica Regionale facente capo proprio ad ARPA Puglia.
« I risultati dei monitoraggi realizzati dalla nostra Agenzia Regionale – ha concluso il dott. Nicola Ungaro - sono stati in alcuni casi pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali. I dati acquisiti hanno consentito di comprendere meglio le dinamiche sulla presenza e le fioriture di Ostreopsis ovata. Ad oggi dunque sono abbastanza avanzate le conoscenze sulla biologia ed ecologia della specie, così come si conoscono gli effetti sulla salute umana, seppure di lieve entità, della tossina che potenzialmente produce. Per avere maggiori informazioni sull'argomento si può comunque consultare il portale di ARPA Puglia(all'indirizzo web http://www.arpa.puglia.it/web/guest/alga tossica), in cui, oltre a qualche informazione tecnica, sono riportati anche i risultati del monitoraggio quindicinale dell'Agenzia (nel periodo giugno-settembre di ogni anno) su alcuni selezionati punti della costa pugliese, che possono essere anche visualizzati utilizzando la mappa interattiva disponibile».

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