Cronaca
Albero abbattuto per rubare pappagallini
A Molfetta la delinquenza non conosce confini di alcun genere
Molfetta - mercoledì 18 giugno 2014
8.24
In aperta campagna, in località Piscina Don Corrado, qualcuno, senza farsi scrupoli, ha segato il tronco di un pino secolare, 35 metri di altezza, 80 centimetri di diametro, per rubare i parrocchetti moanco, i pappagallini che in cima, tra i rami, avevano nidificato.
L'albero, cadendo, ha pure rovinato parte della recinzione del fondo in cui si trovava. Questo perché i ladri per rubare sono entrati nella proprietà privata e hanno fatto i boscaioli.
Il proprietario del fondo ha presentato denuncia contro ignoti. I parrocchetti, al mercato nero, si possono vendere bene, dagli 80 ai cento euro cadauno.
«Questo scellerato episodio, puntualizza Pasquale Salvemini della LAC puglia - non è il primo caso, già in passato si sono registrati nel nostro territorio prelievi in natura di nidiacei in zona Madonna delle Rose, via Terlizzi e Lama Cupa. Si ricorda che queste attività del tutto illegali sono punibili dalla legge perchè i parrocchetti monaci sono specie protette da convenzioni internazionali (Cites) nonchè in questo caso anche dalla normativa sul maltrattamento agli animali. La LAC Puglia presenterà nei prossimi giorni un esposto alla Procura di Trani chiedendo di individuare i responsabili di tale barbarie ormai sempre più frequente».
I parrocchetti più piccoli, dopo essere stati strappati al nido, saranno allevati allo stecco, cosa decisamente inaccettabile.
L'albero, cadendo, ha pure rovinato parte della recinzione del fondo in cui si trovava. Questo perché i ladri per rubare sono entrati nella proprietà privata e hanno fatto i boscaioli.
Il proprietario del fondo ha presentato denuncia contro ignoti. I parrocchetti, al mercato nero, si possono vendere bene, dagli 80 ai cento euro cadauno.
«Questo scellerato episodio, puntualizza Pasquale Salvemini della LAC puglia - non è il primo caso, già in passato si sono registrati nel nostro territorio prelievi in natura di nidiacei in zona Madonna delle Rose, via Terlizzi e Lama Cupa. Si ricorda che queste attività del tutto illegali sono punibili dalla legge perchè i parrocchetti monaci sono specie protette da convenzioni internazionali (Cites) nonchè in questo caso anche dalla normativa sul maltrattamento agli animali. La LAC Puglia presenterà nei prossimi giorni un esposto alla Procura di Trani chiedendo di individuare i responsabili di tale barbarie ormai sempre più frequente».
I parrocchetti più piccoli, dopo essere stati strappati al nido, saranno allevati allo stecco, cosa decisamente inaccettabile.