Cronaca
Al processo per la distruzione di Piazza Minuto Pesce nessuno formalizza la costituzione di parte civile per il Comune
La prima udienza lo scorso 26 settembre. Imputato un molfettese
Molfetta - venerdì 29 settembre 2017
13.34
E' partito lo scorso 26 settembre, davanti al Tribunale penale di Trani, il processo all'unico imputato per la distruzione di Piazza Minuto Pesce. Tuttavia, tra lo sconcerto generale, nessuno era presente in rappresentanza del Comune di Molfetta che, pertanto, non si è costituito parte civile.
Eppure, a inizio anno, per mezzo di una delibera pubblicata sull'albo pretorio comunale, si era appresa l'intenzione dell'Ente di costituirsi parte civile con l'obiettivo di chiedere il risarcimento dei danni al 45enne molfettese accusato di danneggiamento con circostanza aggravanti comuni: seconda l'accusa, avrebbe utilizzato un martello di grosse dimensioni per distruggere ben dodici panche in pietra nel corso di un raid avvenuto nella Piazza in una notte del 2015.
La struttura era stata restaurata negli anni scorsi e riaperta al pubblico nel 2010 subendo una trasformazione radicale che ne aveva conferito un aspetto decisamente più moderno e funzionale.
L'appalto per la riqualificazione di piazza Minuto Pesce era stato assegnato a luglio del 2008, per tre milioni di euro, 2,7 milioni di euro, provenienti da fondi Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica), 300 mila euro dalle casse comunali.
Cosa accadrà adesso? Una ulteriore occasione persa per la città che non sarà tutelata contro chi avrebbe distrutto uno dei suoi gioielli? In realtà, al momento, nulla sarebbe comunque perso perchè c'è la possibilità per il Comune di citare il molfettese ritenuto responsabile dell'atto in un giudizio civile per chiedergli il risarcimento dei danni.
Eppure, a inizio anno, per mezzo di una delibera pubblicata sull'albo pretorio comunale, si era appresa l'intenzione dell'Ente di costituirsi parte civile con l'obiettivo di chiedere il risarcimento dei danni al 45enne molfettese accusato di danneggiamento con circostanza aggravanti comuni: seconda l'accusa, avrebbe utilizzato un martello di grosse dimensioni per distruggere ben dodici panche in pietra nel corso di un raid avvenuto nella Piazza in una notte del 2015.
La struttura era stata restaurata negli anni scorsi e riaperta al pubblico nel 2010 subendo una trasformazione radicale che ne aveva conferito un aspetto decisamente più moderno e funzionale.
L'appalto per la riqualificazione di piazza Minuto Pesce era stato assegnato a luglio del 2008, per tre milioni di euro, 2,7 milioni di euro, provenienti da fondi Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica), 300 mila euro dalle casse comunali.
Cosa accadrà adesso? Una ulteriore occasione persa per la città che non sarà tutelata contro chi avrebbe distrutto uno dei suoi gioielli? In realtà, al momento, nulla sarebbe comunque perso perchè c'è la possibilità per il Comune di citare il molfettese ritenuto responsabile dell'atto in un giudizio civile per chiedergli il risarcimento dei danni.