Cultura, Eventi e Spettacolo
Al Museo diocesano lo spettacolo dedicato a don Pino Puglisi e l'opera d'arte di Parmiggiani
Lo spettacolo per ricordare il prete, vittima della mafia
Molfetta - sabato 22 luglio 2017
Lo spettacolo teatrale che il Museo diocesano di Molfetta ha inteso promuovere domenica 23 luglio alle ore 20, nell'ambito delle attività a corollario dell'esposizione dedicata a don Pino Puglisi, nasce molto lontano e viaggia, anch'esso, per l'Italia grazie a Christian Di Domenico, autore e regista dello stesso.
U parrinu, il parroco in dialetto siciliano, è stato presentato in anteprima il 22 maggio 2013, a Palermo, sull'altare della Chiesa di San Gaetano nel quartiere Brancaccio; su quello stesso altare su cui don Pino ha officiato messa negli ultimi tre anni della sua vita. A pochi giorni da quel 25 maggio quando, presso il Foro Italico di Palermo, si è celebrata la Beatificazione.
«Era da tempo che sentivo l'urgenza, la necessità, di rendere onore alla memoria di don Pino, utilizzando gli strumenti della mia professione. L'occasione della Beatificazione e del ventennale della sua morte (15 settembre 1993-15 settembre 2013) è stata la molla che mi ha fatto muovere il primo passo. L'ho conosciuto grazie a mia madre, che è siciliana - dice Di Domenico - e che l'ha avuto come guida spirituale, confessore, insegnante di religione e, infine, amico, fin dai tempi del collegio. È stato lui a sposare i miei genitori. Quando aveva qualche giorno libero, veniva a trascorrerlo con la mia famiglia».
Uno spettacolo che diviene testimonianza, occasione di riflessione, formazione delle coscienze dei cittadini e dei cristiani dei nostri giorni, così come l'opera di Claudio Parmiggiani esposta al Museo diocesano e voluta da AMEI Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani. Quello molfettese è l'unico museo in Puglia ad ospitare l'opera - ancora per pochi giorni - sino al 26 luglio, prima di raggiungere attraverso i musei della Campania e della Calabria la Casa Museo don Pino Puglisi a Palermo.
Uno sguardo al contemporaneo, un'attenzione al sociale ed al territorio. Questo lo spirito che ha animato la FeArT soc. cooperativa ed i sostenitori dell'evento, la casa editrice molfettese Neldiritto editore ed il locale Presidio Libera intitolato a Gianni Carnicella, che hanno reso gratuita la partecipazione agli eventi promossi in quest'ultimo periodo.
Ultimo week-end, dunque, per visionare l'opera e cogliere l'occasione di partecipare allo spettacolo teatrale, grazie alle aperture serali del Museo diocesano: sabato dalle 20 alle 23 e domenica dalle 19 alle 22.
U parrinu, il parroco in dialetto siciliano, è stato presentato in anteprima il 22 maggio 2013, a Palermo, sull'altare della Chiesa di San Gaetano nel quartiere Brancaccio; su quello stesso altare su cui don Pino ha officiato messa negli ultimi tre anni della sua vita. A pochi giorni da quel 25 maggio quando, presso il Foro Italico di Palermo, si è celebrata la Beatificazione.
«Era da tempo che sentivo l'urgenza, la necessità, di rendere onore alla memoria di don Pino, utilizzando gli strumenti della mia professione. L'occasione della Beatificazione e del ventennale della sua morte (15 settembre 1993-15 settembre 2013) è stata la molla che mi ha fatto muovere il primo passo. L'ho conosciuto grazie a mia madre, che è siciliana - dice Di Domenico - e che l'ha avuto come guida spirituale, confessore, insegnante di religione e, infine, amico, fin dai tempi del collegio. È stato lui a sposare i miei genitori. Quando aveva qualche giorno libero, veniva a trascorrerlo con la mia famiglia».
Uno spettacolo che diviene testimonianza, occasione di riflessione, formazione delle coscienze dei cittadini e dei cristiani dei nostri giorni, così come l'opera di Claudio Parmiggiani esposta al Museo diocesano e voluta da AMEI Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani. Quello molfettese è l'unico museo in Puglia ad ospitare l'opera - ancora per pochi giorni - sino al 26 luglio, prima di raggiungere attraverso i musei della Campania e della Calabria la Casa Museo don Pino Puglisi a Palermo.
Uno sguardo al contemporaneo, un'attenzione al sociale ed al territorio. Questo lo spirito che ha animato la FeArT soc. cooperativa ed i sostenitori dell'evento, la casa editrice molfettese Neldiritto editore ed il locale Presidio Libera intitolato a Gianni Carnicella, che hanno reso gratuita la partecipazione agli eventi promossi in quest'ultimo periodo.
Ultimo week-end, dunque, per visionare l'opera e cogliere l'occasione di partecipare allo spettacolo teatrale, grazie alle aperture serali del Museo diocesano: sabato dalle 20 alle 23 e domenica dalle 19 alle 22.