Cronaca
Ai domiciliari, ma con la droga in casa. Nuovi guai per un 29enne
I Carabinieri, venerdì, hanno arrestato in flagranza Nicola Abbrescia: in casa deteneva 13,1 grammi di cocaina e 680 euro
Molfetta - mercoledì 4 settembre 2024
10.49
Ai domiciliari, ma con la droga in casa: è stato arrestato, venerdì scorso a Molfetta, in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Nicola Abbrescia, barese di 29 anni con precedenti penali anche specifici, da anni trasferitosi in città. Ad operare sono stati i Carabinieri della locale Compagnia.
In modo particolare, la presenza di un giovane, «in evidente posizione di attesa davanti alla porta d'ingresso dell'abitazione» dell'uomo, in via Santa Rita, ha fatto ipotizzare che il 29enne, già arrestato nell'ambito dell'operazione "Halloween" (2017) contro un gruppo criminale legato anche ai clan baresi Di Cosola e Diomede, condannato in via definitiva e, infine, sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, avesse aperto un'attività di spaccio presso il suo domicilio.
Entrati in casa, infatti, i militari, diretti dal capitano Danilo Landolfi, hanno rinvenuto nella cucina, in un borsello, un involucro di plastica termo-sigillato contenente cocaina pura, del peso complessivo lordo di 12,4 grammi, e una dose di cocaina, del peso complessivo lordo di 0,7 grammi. Tutto il materiale, pronto alla vendita sul mercato locale degli stupefacenti, è stato sequestrato insieme alla somma in contanti di 680 euro in banconote di vario taglio, «provento dell'illecita attività».
Per il 29enne barese, difeso dall'avvocato Michele Salvemini, e che durante la convalida dell'arresto ha riferito di «essere dedito all'uso personale di stupefacenti», è stata applicata la misura degli arresti domiciliari, poi successivamente aggravata: per questo è stato disposto il trasferimento nella casa circondariale di Trani.
In modo particolare, la presenza di un giovane, «in evidente posizione di attesa davanti alla porta d'ingresso dell'abitazione» dell'uomo, in via Santa Rita, ha fatto ipotizzare che il 29enne, già arrestato nell'ambito dell'operazione "Halloween" (2017) contro un gruppo criminale legato anche ai clan baresi Di Cosola e Diomede, condannato in via definitiva e, infine, sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, avesse aperto un'attività di spaccio presso il suo domicilio.
Entrati in casa, infatti, i militari, diretti dal capitano Danilo Landolfi, hanno rinvenuto nella cucina, in un borsello, un involucro di plastica termo-sigillato contenente cocaina pura, del peso complessivo lordo di 12,4 grammi, e una dose di cocaina, del peso complessivo lordo di 0,7 grammi. Tutto il materiale, pronto alla vendita sul mercato locale degli stupefacenti, è stato sequestrato insieme alla somma in contanti di 680 euro in banconote di vario taglio, «provento dell'illecita attività».
Per il 29enne barese, difeso dall'avvocato Michele Salvemini, e che durante la convalida dell'arresto ha riferito di «essere dedito all'uso personale di stupefacenti», è stata applicata la misura degli arresti domiciliari, poi successivamente aggravata: per questo è stato disposto il trasferimento nella casa circondariale di Trani.