Cronaca
Acque reflue nelle campagne di Molfetta, la denuncia del WWF
Problemi al depuratore, sott'acqua centinaia di ulivi. Salvemini: «Ingenti i danni provocati dal marciume radicale»
Molfetta - mercoledì 15 gennaio 2020
8.54
Uno scarico di acque reflue. Le immagini non lasciano dubbi. E nemmeno la denuncia di Pasquale Salvemini che ha raccolto l'appello lanciato dai proprietari dei terreni in contrada Manganelli, in piena zona Asi, che lamentano lo sversamento incontrollato di una presunta acqua di fogna sui propri fondi agricoli.
Siamo nelle campagne di Molfetta, nell'oasi faunistica di Torre Calderina, «un'area naturale che, almeno sulla carta - fa sapere il responsabile regionale del WWF - risulta essere protetta da vincoli paesaggistici». Le immagini sono di una gravità inaudita e mostrano centinaia di alberi di ulivo immersi da settimane nelle acque reflue che arrivano dall'impianto di depurazione di Ruvo di Puglia e Terlizzi, a causa - secondo i proprietari - di «una cattiva manutenzione del canale».
E l'effetto dell'ultimo straripamento del canale molfettese - in parte a cielo aperto - dei reflui dell'impianto di depurazione che scarica le acque nei pressi dell'oasi di Torre Calderina è davvero sotto gli occhi di tutti: «Oltre 100mila metri quadrati di terreno sono stati invasi dalle acque reflue - secondo le prime stime raccolte da Salvemini- ed oltre 20mila metri cubi di acqua di fogna che da oltre un mese sta divorando centinaia e centinaia di alberi di ulivo». Ingenti i danni provocati non solo dal marciume radicale degli alberi, ma anche dal mancato raccolto delle olive, finite nell'acqua prima ancora di essere raccolte durante la campagna olearia. «Oltre al danno arboreo non possiamo trascurare quello legato all'inquinamento della falda. Siamo di fronte a una vera emergenza», continua Salvemini che si chiede «come mai chi è preposto alla manutenzione ordinaria e straordinaria continui a sonnecchiare».
Il problema, infatti, nasce proprio «dalla cattiva manutenzione ordinaria del canale - denuncia ancora Salvemini - che, al momento, risulta in più punti ostruito da vegetazione sparsa». Il WWF, che ipotizza un possibile inquinamento della falda, ha pronto un esposto alla Procura della Repubblica di Trani «per far luce su una vicenda ambientale che, comunque - dice ancora - non sembra essere un caso isolato nel territorio comunale di Molfetta».
In passato, infatti, ci fu un altro sversamento di reflui che causò l'essiccazione di 50 ulivi: «Centinaia di ettari sono sott'acqua. Ci rivolgeremo alla magistratura - promette Salvemini - perché i danni sono incalcolabili». Tra le centinaia di alberi distrutti del marciume radicale e un possibile inquinamento della falda.
Siamo nelle campagne di Molfetta, nell'oasi faunistica di Torre Calderina, «un'area naturale che, almeno sulla carta - fa sapere il responsabile regionale del WWF - risulta essere protetta da vincoli paesaggistici». Le immagini sono di una gravità inaudita e mostrano centinaia di alberi di ulivo immersi da settimane nelle acque reflue che arrivano dall'impianto di depurazione di Ruvo di Puglia e Terlizzi, a causa - secondo i proprietari - di «una cattiva manutenzione del canale».
E l'effetto dell'ultimo straripamento del canale molfettese - in parte a cielo aperto - dei reflui dell'impianto di depurazione che scarica le acque nei pressi dell'oasi di Torre Calderina è davvero sotto gli occhi di tutti: «Oltre 100mila metri quadrati di terreno sono stati invasi dalle acque reflue - secondo le prime stime raccolte da Salvemini- ed oltre 20mila metri cubi di acqua di fogna che da oltre un mese sta divorando centinaia e centinaia di alberi di ulivo». Ingenti i danni provocati non solo dal marciume radicale degli alberi, ma anche dal mancato raccolto delle olive, finite nell'acqua prima ancora di essere raccolte durante la campagna olearia. «Oltre al danno arboreo non possiamo trascurare quello legato all'inquinamento della falda. Siamo di fronte a una vera emergenza», continua Salvemini che si chiede «come mai chi è preposto alla manutenzione ordinaria e straordinaria continui a sonnecchiare».
Il problema, infatti, nasce proprio «dalla cattiva manutenzione ordinaria del canale - denuncia ancora Salvemini - che, al momento, risulta in più punti ostruito da vegetazione sparsa». Il WWF, che ipotizza un possibile inquinamento della falda, ha pronto un esposto alla Procura della Repubblica di Trani «per far luce su una vicenda ambientale che, comunque - dice ancora - non sembra essere un caso isolato nel territorio comunale di Molfetta».
In passato, infatti, ci fu un altro sversamento di reflui che causò l'essiccazione di 50 ulivi: «Centinaia di ettari sono sott'acqua. Ci rivolgeremo alla magistratura - promette Salvemini - perché i danni sono incalcolabili». Tra le centinaia di alberi distrutti del marciume radicale e un possibile inquinamento della falda.