Politica
Acerbo: «per fare le riforme ci vogliono i rivoluzionari»
Il segretario nazionale di Rifondazione comunista a Molfetta per sostenere la candidatura di Gianni Porta
Molfetta - sabato 3 giugno 2017
9.19
I "ragazzi" di Rifondazione comunista, come spesso vengono definiti, i componenti del partito ci tengono a precisare che quei ragazzi hanno una storia ventennale alle spalle, una storia fatta di impegno sul campo quotidiano, di una sede sempre aperta ad accogliere e ad ascoltare le istanze di tutti, di essere in prima linea sempre quando c'è da essere al fianco dei lavoratori o dei più deboli.
Così si presentano al segretario nazionale del partito, Maurizio Acerbo, a Molfetta per sostenere la candidatura di Gianni Porta, i candidati al consiglio comunale Antonello Zaza, Nora Sasso e Paola de Candia, di Compagni di strada, introdotti dal segretario molfettese, Beppe Zanna.
La loro forza è essere un gruppo che vive la politica come un impegno collettivo, in questi anni dicono «abbiamo declinato in tanti modi la parola sacrificio, oggi sempre più spesso ci troviamo di fronte alla solitudine delle persone, che non hanno più speranze, noi abbiamo avuto la possibilità di confrontarci oltre le nostre solitudini e le nostre individualità, mettendo insieme un percorso che fosse collettivo».
Orgogliosi del loro percorso che li ha visti impegnati sia a livello locale che provinciale i "ragazzi" di Rifondazione comunista diffidano da coloro che vogliono essere nuovi, per loro sono importanti anche le storie dei candidati stessi, al di là dei programmi.
Nessuna grande promessa elettorale, solo una: tutto il loro impegno a favore dei cittadini, del bene comune e del benessere dei cittadini.
Dal canto suo il candidato sindaco, Gianni Porta, definito più volte "estremista della pazienza", ritiene che la loro scelta, insieme a Si e a DeP, è una scelta di responsabilità, «sappiamo riconoscere i nostri errori, non siamo quelli che si rifanno il look per la campagna elettorale, ma siamo sul territorio sempre. In questi anni abbiamo fatto scelte impopolari e abbiamo imparato a dire i "no" che aiutano a crescere, compresi quelli per il piccolo aiutino, no che fanno male».
L'idea di città che hanno è quella di rimettere al centro le istituzioni pubbliche e un Comune che sia capace di sostenere i processi economici che siano radicati sul territorio e non dipendano dall'esterno. Un Comune che sia capace di immaginare uno sviluppo compatibile e sostenibile ambientalmente delle attività produttive.
Forte è la voglia di proseguire nella strada intrapresa nei tra anni precedenti, senza tornare indietro.
Alla luce di quanto detto, nelle sue conclusioni, il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo sostiene a gran voce che «un'altra politica è possibile farla con le mani pulite». Ed aggiunge: «senza i grandi valori non si può amministrare la Cosa pubblica. Avere delle idee e degli ideali non significa essere chiusi, ma siamo aperti ad ascoltare altre persone, a confrontarci, a gettare quelle che sono le basi per creare la democrazia».
Per il segretario Acerbo, il segreto del continuare ad essere un partito, anche se extra parlamentare, è nell'avere al suo interno non giovani rampanti, ma un collettivo che è in grado con le proprie idee di incominciare delle piccole rivoluzioni sui territori.
E al candidato sindaco Gianni Porta dice: «per fare le riforme ci vogliono i rivoluzionari, rappresentiamo un'alternativa alla politica, che sta portando il Paese nel baratro».
Così si presentano al segretario nazionale del partito, Maurizio Acerbo, a Molfetta per sostenere la candidatura di Gianni Porta, i candidati al consiglio comunale Antonello Zaza, Nora Sasso e Paola de Candia, di Compagni di strada, introdotti dal segretario molfettese, Beppe Zanna.
La loro forza è essere un gruppo che vive la politica come un impegno collettivo, in questi anni dicono «abbiamo declinato in tanti modi la parola sacrificio, oggi sempre più spesso ci troviamo di fronte alla solitudine delle persone, che non hanno più speranze, noi abbiamo avuto la possibilità di confrontarci oltre le nostre solitudini e le nostre individualità, mettendo insieme un percorso che fosse collettivo».
Orgogliosi del loro percorso che li ha visti impegnati sia a livello locale che provinciale i "ragazzi" di Rifondazione comunista diffidano da coloro che vogliono essere nuovi, per loro sono importanti anche le storie dei candidati stessi, al di là dei programmi.
Nessuna grande promessa elettorale, solo una: tutto il loro impegno a favore dei cittadini, del bene comune e del benessere dei cittadini.
Dal canto suo il candidato sindaco, Gianni Porta, definito più volte "estremista della pazienza", ritiene che la loro scelta, insieme a Si e a DeP, è una scelta di responsabilità, «sappiamo riconoscere i nostri errori, non siamo quelli che si rifanno il look per la campagna elettorale, ma siamo sul territorio sempre. In questi anni abbiamo fatto scelte impopolari e abbiamo imparato a dire i "no" che aiutano a crescere, compresi quelli per il piccolo aiutino, no che fanno male».
L'idea di città che hanno è quella di rimettere al centro le istituzioni pubbliche e un Comune che sia capace di sostenere i processi economici che siano radicati sul territorio e non dipendano dall'esterno. Un Comune che sia capace di immaginare uno sviluppo compatibile e sostenibile ambientalmente delle attività produttive.
Forte è la voglia di proseguire nella strada intrapresa nei tra anni precedenti, senza tornare indietro.
Alla luce di quanto detto, nelle sue conclusioni, il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo sostiene a gran voce che «un'altra politica è possibile farla con le mani pulite». Ed aggiunge: «senza i grandi valori non si può amministrare la Cosa pubblica. Avere delle idee e degli ideali non significa essere chiusi, ma siamo aperti ad ascoltare altre persone, a confrontarci, a gettare quelle che sono le basi per creare la democrazia».
Per il segretario Acerbo, il segreto del continuare ad essere un partito, anche se extra parlamentare, è nell'avere al suo interno non giovani rampanti, ma un collettivo che è in grado con le proprie idee di incominciare delle piccole rivoluzioni sui territori.
E al candidato sindaco Gianni Porta dice: «per fare le riforme ci vogliono i rivoluzionari, rappresentiamo un'alternativa alla politica, che sta portando il Paese nel baratro».