Cronaca
Abusivi e regolari “in cerca di spazio”: un fenomeno in ascesa
Non solo bancarelle a ogni angolo. Adesso anche molti venditori regolari cercano il loro “posto al sole”.
Molfetta - venerdì 8 agosto 2014
8.35
Prende sempre più corpo in città un fenomeno ai limiti del rispetto della legge: bancarelle abusive sparse a ogni angolo e incrocio a cui, da qualche tempo, si aggiungono innumerevoli commercianti che, pure in regola, si appropriano illegalmente dei posti antistanti al loro esercizio.
Una prassi, dunque, che sembra letteralmente essere sfuggita di mano a chi dovrebbe controllarla: così, per esempio, si va dai soliti noti abusivi, al chioschetto sistemato alla meglio che fa la spola tra la zona di piazza Minuto Pesce e l'incrocio di via San Carlo in prossimità della chiesa di San Domenico.
Nelle zone tra piazza Paradiso e Rione Catecombe, invece, da qualche tempo sono diversi i commercianti che pure in regola occupano lo spazio adiacente all'ingresso del loro esercizio esponendo di tutto o usando mezzi di fortuna come tavolini o sedie.
«E' una situazione indecente - commenta un commerciante della zona - I controlli che vengono fatti sono solo superficiali e di facciata. Controllano tutto, a noi che paghiamo le tasse e rispettiamo la legge trovano qualsiasi pretesto poi a questa gente nulla. Ma anche un bambino si accorgerebbe che c'è qualcosa che non va. Allora mi chiedo: se chi deve per mestiere far rispettare la legge non lo fa, chi dovrebbe? Possiamo tutti infrangerla a questo punto».
Un ultimo caso che ha fatto parecchio discutere riguarda la denuncia effettuata da Matteo d'Ingeo nei confronti dell'ambulante solito sistemarsi in via Rattazzi (la foto è sua).
Stando a quanto da lui stesso raccontato in rete, il rappresentante del Liberatorio Politico avrebbe nei primi giorni della settimana chiesto più volte l'intervento della Polizia Municipale fino ad arrivare a denunciarne il mancato operato ai carabinieri. Ma nonostante i successivi interventi dei vigili urbani, la situazione non sarebbe cambiata: la bancarella sarebbe rimasta sulla spazio stradale destinato al parcheggio a pagamento con la merce esposta allo smog e lasciata sotto il sole cocente delle ore pomeridiane.
Dunque una situazione che starebbe fuggendo di mano a molti e che non è un biglietto da visita ottimale per una città, come la nostra, che si sforza di lanciarsi nel circuito turistico.
Una prassi, dunque, che sembra letteralmente essere sfuggita di mano a chi dovrebbe controllarla: così, per esempio, si va dai soliti noti abusivi, al chioschetto sistemato alla meglio che fa la spola tra la zona di piazza Minuto Pesce e l'incrocio di via San Carlo in prossimità della chiesa di San Domenico.
Nelle zone tra piazza Paradiso e Rione Catecombe, invece, da qualche tempo sono diversi i commercianti che pure in regola occupano lo spazio adiacente all'ingresso del loro esercizio esponendo di tutto o usando mezzi di fortuna come tavolini o sedie.
«E' una situazione indecente - commenta un commerciante della zona - I controlli che vengono fatti sono solo superficiali e di facciata. Controllano tutto, a noi che paghiamo le tasse e rispettiamo la legge trovano qualsiasi pretesto poi a questa gente nulla. Ma anche un bambino si accorgerebbe che c'è qualcosa che non va. Allora mi chiedo: se chi deve per mestiere far rispettare la legge non lo fa, chi dovrebbe? Possiamo tutti infrangerla a questo punto».
Un ultimo caso che ha fatto parecchio discutere riguarda la denuncia effettuata da Matteo d'Ingeo nei confronti dell'ambulante solito sistemarsi in via Rattazzi (la foto è sua).
Stando a quanto da lui stesso raccontato in rete, il rappresentante del Liberatorio Politico avrebbe nei primi giorni della settimana chiesto più volte l'intervento della Polizia Municipale fino ad arrivare a denunciarne il mancato operato ai carabinieri. Ma nonostante i successivi interventi dei vigili urbani, la situazione non sarebbe cambiata: la bancarella sarebbe rimasta sulla spazio stradale destinato al parcheggio a pagamento con la merce esposta allo smog e lasciata sotto il sole cocente delle ore pomeridiane.
Dunque una situazione che starebbe fuggendo di mano a molti e che non è un biglietto da visita ottimale per una città, come la nostra, che si sforza di lanciarsi nel circuito turistico.