A Molfetta un incontro pubblico per parlare delle politiche relative ai beni culturali della città
Conferenza domani alle 18:30 nell'Aula consiliare "Carnicella"
Molfetta - mercoledì 24 novembre 2021
Si terrà domani, dalle 18:30 presso l'Aula consiliare "Carnicella" in Piazza Municipio, un incontro pubblico per discutere delle politiche culturali in atto a Molfetta. Tra gli interventi previsti ci sono quello di Gaetano Centrone, critico d'arte e professore presso le Accademie di Belle Arti, di Cosimo Sallustio (Sinistra Italiana), Beppe Zanna (Rifondazione Comunista), Bepi Maralfa (Area Pubblica), Dario La Forgia (Movimento 5 Stelle), Onofrio Losito (Partito Democratico), Annalisa Altomare (Senso Civico) e Corrado Minervini (Rinascere).
Proprio Gaetano Centrone ha voluto illustrare nel dettaglio alcune delle tematiche di questo incontro: «Questa discussione ha lo scopo di riflettere su quelle che sono le opere di arte pubblica nello spazio urbano della città. Si intende dunque ragionare su quelle che sono le collezioni, le donazioni esistenti ma anche quelle future, in relazione agli spazi espositivi. L'incontro sta suscitando grande interesse perché evidentemente è una questione che stimola il dibattito».
«Voglio subito sgomberare il campo da equivoci - aggiunge - spiegando che questo incontro non si vuole porre in opposizione con l'attuale amministrazione. Negli ultimi anni non è stato fatto molto da questo punto di vista, ma il problema vero è che questo deve essere un percorso di crescita collettivo con le diverse parti che dialogano tra di loro. La cultura è parte integrante della vita cittadina ed è per questo che quantomeno chiariremo la necessità che in futuro a Molfetta non manchi l'assessore alla cultura».
«In Puglia - spiega Centrone - purtroppo la questione delle arti visive non è stata adeguatamente affrontata negli anni: esiste da sempre il Teatro pubblico pugliese, nel cinema abbiamo l'Apulia Film Commission che sta facendo un lavoro straordinario, nella musica c'è Puglia Sound che sostiene la musica e le produzioni locali, ma per l'arte non vi è nulla del genere. Non esiste neanche un museo di arte contemporanea che sia affiliato all'AMACI (organismo che riunisce tutti i musei di arte contemporanea in Italia) e l'unico di interesse nazionale toccato dalla riforma Franceschini è il Marta, il Museo archeologico di Taranto».
«Molfetta non ha esempi di comunità vicine a cui guardare sul fronte delle arti visive, ma la nostra città ha avuto per tutto il Novecento, ed ha ancora, un numero di artisti che nessun altro comune può vantare. I nostri artisti saranno tutti presenti quella sera, perché si tratta di una questione condivisa e noi vogliamo dar voce anche e soprattutto agli artisti» conclude.
Proprio Gaetano Centrone ha voluto illustrare nel dettaglio alcune delle tematiche di questo incontro: «Questa discussione ha lo scopo di riflettere su quelle che sono le opere di arte pubblica nello spazio urbano della città. Si intende dunque ragionare su quelle che sono le collezioni, le donazioni esistenti ma anche quelle future, in relazione agli spazi espositivi. L'incontro sta suscitando grande interesse perché evidentemente è una questione che stimola il dibattito».
«Voglio subito sgomberare il campo da equivoci - aggiunge - spiegando che questo incontro non si vuole porre in opposizione con l'attuale amministrazione. Negli ultimi anni non è stato fatto molto da questo punto di vista, ma il problema vero è che questo deve essere un percorso di crescita collettivo con le diverse parti che dialogano tra di loro. La cultura è parte integrante della vita cittadina ed è per questo che quantomeno chiariremo la necessità che in futuro a Molfetta non manchi l'assessore alla cultura».
«In Puglia - spiega Centrone - purtroppo la questione delle arti visive non è stata adeguatamente affrontata negli anni: esiste da sempre il Teatro pubblico pugliese, nel cinema abbiamo l'Apulia Film Commission che sta facendo un lavoro straordinario, nella musica c'è Puglia Sound che sostiene la musica e le produzioni locali, ma per l'arte non vi è nulla del genere. Non esiste neanche un museo di arte contemporanea che sia affiliato all'AMACI (organismo che riunisce tutti i musei di arte contemporanea in Italia) e l'unico di interesse nazionale toccato dalla riforma Franceschini è il Marta, il Museo archeologico di Taranto».
«Molfetta non ha esempi di comunità vicine a cui guardare sul fronte delle arti visive, ma la nostra città ha avuto per tutto il Novecento, ed ha ancora, un numero di artisti che nessun altro comune può vantare. I nostri artisti saranno tutti presenti quella sera, perché si tratta di una questione condivisa e noi vogliamo dar voce anche e soprattutto agli artisti» conclude.