A Molfetta la rassegna "Cittadini attivi - Alla scoperta della Costituzione" - LE FOTO
Domani secondo incontro con gli studenti sempre dalle ore 10 alle 13
Molfetta - mercoledì 8 gennaio 2025
10.01
Ha avuto inizio ieri a Molfetta la rassegna "Cittadini attivi - Alla scoperta della Costituzione", un trittico di appuntamenti finalizzato a coinvolgere i più giovani sul tema del senso civico e di quell'insieme di norme che guida il vivere collettivo.
Al primo incontro hanno partecipato l'Associazione Avvocati di Molfetta nella persona del suo presidente Domenico Facchini e il Comune di Molfetta nella persona dell'Assessore alla Socialità Anna Capurso. L'iniziativa è organizzata dall'associazione "Tessere", nata nel 2024 e che intende portare avanti, a livello cittadino, progettualità finalizzate ad incentivare la "partecipazione dei cittadini" nella definizione dell'idea di città che si vuole costruire e vivere, sviluppando quel senso più autentico di cittadinanza attiva quale fondamento per una corresponsabilità civica che riteniamo debba essere il presupposto di una comunità matura. La parola "Tessere" può essere intesa come un sostantivo, ma anche come un verbo.
E proprio partendo da questo presupposto che, come Associazione abbiamo pensato di istituire annualmente la consegna della Costituzione Italiana a tutti i ragazzi che hanno compiuto 18 anni nell'anno precedente, perché crediamo che stia proprio in questo documento il mandato civico che ogni cittadino è portato a realizzare nella sua esistenza. Si è partiti dal lancio di un video da cui si evinceva tutta la mancata consapevolezza di molti cittadini in merito a nozioni anche basilari della costituzione italiana: a seguire, è stata svolta un'attività con Kahoot (gioco a quiz) per rispondere a delle domande sul tema.
Il Referendum istituzionale del 2 giugno 1946 per scegliere tra Monarchia e Repubblica, e la contingente elezione per scegliere i componenti dell'Assemblea Costituente, portarono al voto quasi 25 milioni di italiani per la prima volta dopo gli anni della dittatura fascista. Una data storica perché le donne maggiorenni ottennero il diritto al voto, attivo e passivo: la politica apriva le porte alla voce e al parere delle donne fino ad ora escluse dalle decisioni espresse in una cabina elettorale così come dai luoghi deputati alle discussioni politiche. Il compito dell'Assemblea Costituente era quello di redigere la nuova Costituzione. A questo si affiancavano altri tre doveri: votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali.
Tra i 556 componenti dell'Assemblea Costituente sedevano 21 donne: provenivano da tutto il paese, 14 erano laureate, formate sul campo dall'esperienza della Resistenza. Divennero così il ponte ideale tra la sfera politica, fino ad ora dominata dagli uomini, e quella femminile che ora aveva davanti a se l'occasione unica di cambiamento. L'Assemblea Costituente si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946 e nominò Giuseppe Saragat come Presidente. Al fine di redigere la Carta Costituente, il 15 luglio 1946 venne istituita una commissione speciale o Commissione dei 75: presieduta da Meuccio Ruini, già presidente del Consiglio di Stato, era stata incaricata di redigere il progetto della Costituzione da discutere poi in aula.
I 75 vennero divisi in tre commissioni: la prima, presieduta da Umberto Tupini, dedicata ai diritti e doveri dei cittadini. La seconda, presieduta da Umberto Terracini, era dedicata all'organizzazione costituzionale dello Stato. La terza, sui rapporti economici e sociali era presieduta da Gustavo Ghidini. Venne poi istituito un comitato di redazione che aveva il delicato incarico di collegare ed accordare il lavoro prodotto dalle tre sottocommissioni.
I lavori dell'assemblea produssero il progetto di Costituzione che iniziò l'iter parlamentare di discussione il 4 marzo 1947. Il 22 dicembre 1947 la Costituzione venne approvata, il 27 dicembre il testo venne promulgato a firma del Presidente della Repubblica Enrico De Nicola e entrò in vigore il 1 gennaio 1948. Tra i componenti della Commissione per la Costituzione (detta dei 75) vi era Piero Calamandrei, politico, giurista e avvocato italiano, di origini fiorentine e di formazione culturale e politica antifascista. Il 26 gennaio 1955 tenne a Milano un famoso discorso presso la Società Umanitaria, rivolto ad alcuni studenti universitari e delle scuole medie superiori, che avevano autonomamente organizzato un ciclo di conferenze sulla Costituzione italiana - nonostante la contrarietà delle loro scuole e anche la contestazione fisica di altri studenti organizzati dalla destra - verteva sui principi della Costituzione Italiana e della libertà. In seguito, è stato letto il discorso di Piero Calamandrei a cura di Giorgio Latino del Collettivo di Teatro Popolare "Dino La Rocca".
Sezione successiva dedicata all'ospite del giorno, la Professoressa Silvia Godelli, già professoressa di Psicologia Clinica Università di Bari, ex assessore alla cultura e al turismo e al Mediterraneo della Regione Puglia. Ha fatto esperienze di volontariato con i migranti, attività di cooperazione con i Paesi del Mediterraneo, ha pubblicato articoli e saggi sui temi dello sviluppo infantile e adolescenziale, è impegnata contro ogni tipo di razzismo e di discriminazione. Dopo il suo intervento, c'è stato un dibattito con gli studenti.
Subito dopo c'è stata la lettura "Odio Gli Indifferenti" di Gramsci: è stato un politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano, tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia. Considerato uno dei più importanti pensatori del XX secolo, nei suoi scritti, Gramsci analizzò la struttura culturale e politica della società. C'è un suo scritto dal titolo emblematico, "Odio gli indifferenti", pubblicato sulla rivista La città futura, nel quale affronta questa tematica e spiega come mai l'indifferenza delle persone sia uno dei mali più gravi della società. Gramsci scrive nel 1917, quando ancora non era terminata la Prima Guerra Mondiale e le tensioni politiche e sociali erano forti, ma le sue parole hanno valore che va al di là del contesto storico in cui sono state concepite. Le cose succedono nell'indifferenza generale, e solo a posteriori ci lamentiamo, quando ormai è troppo tardi. Vivere significa partecipare e non essere indifferenti a quello che succede, diceva Antonio Gramsci. Il suo testo "Odio gli indifferenti" è attuale ancora oggi
A chiusura i ringraziamenti, rivolti al Dirigente, ai docenti e a voi ragazzi dell'istituto Alberghiero Di Molfetta (Istituto Professionale per l'Enogastonomia e l'Ospitalità Alberghiera) con distribuzione finale della Costituzione. Gli scatti sono a cura di Ruggiero de Virgilio.
Al primo incontro hanno partecipato l'Associazione Avvocati di Molfetta nella persona del suo presidente Domenico Facchini e il Comune di Molfetta nella persona dell'Assessore alla Socialità Anna Capurso. L'iniziativa è organizzata dall'associazione "Tessere", nata nel 2024 e che intende portare avanti, a livello cittadino, progettualità finalizzate ad incentivare la "partecipazione dei cittadini" nella definizione dell'idea di città che si vuole costruire e vivere, sviluppando quel senso più autentico di cittadinanza attiva quale fondamento per una corresponsabilità civica che riteniamo debba essere il presupposto di una comunità matura. La parola "Tessere" può essere intesa come un sostantivo, ma anche come un verbo.
E proprio partendo da questo presupposto che, come Associazione abbiamo pensato di istituire annualmente la consegna della Costituzione Italiana a tutti i ragazzi che hanno compiuto 18 anni nell'anno precedente, perché crediamo che stia proprio in questo documento il mandato civico che ogni cittadino è portato a realizzare nella sua esistenza. Si è partiti dal lancio di un video da cui si evinceva tutta la mancata consapevolezza di molti cittadini in merito a nozioni anche basilari della costituzione italiana: a seguire, è stata svolta un'attività con Kahoot (gioco a quiz) per rispondere a delle domande sul tema.
Il Referendum istituzionale del 2 giugno 1946 per scegliere tra Monarchia e Repubblica, e la contingente elezione per scegliere i componenti dell'Assemblea Costituente, portarono al voto quasi 25 milioni di italiani per la prima volta dopo gli anni della dittatura fascista. Una data storica perché le donne maggiorenni ottennero il diritto al voto, attivo e passivo: la politica apriva le porte alla voce e al parere delle donne fino ad ora escluse dalle decisioni espresse in una cabina elettorale così come dai luoghi deputati alle discussioni politiche. Il compito dell'Assemblea Costituente era quello di redigere la nuova Costituzione. A questo si affiancavano altri tre doveri: votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali.
Tra i 556 componenti dell'Assemblea Costituente sedevano 21 donne: provenivano da tutto il paese, 14 erano laureate, formate sul campo dall'esperienza della Resistenza. Divennero così il ponte ideale tra la sfera politica, fino ad ora dominata dagli uomini, e quella femminile che ora aveva davanti a se l'occasione unica di cambiamento. L'Assemblea Costituente si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946 e nominò Giuseppe Saragat come Presidente. Al fine di redigere la Carta Costituente, il 15 luglio 1946 venne istituita una commissione speciale o Commissione dei 75: presieduta da Meuccio Ruini, già presidente del Consiglio di Stato, era stata incaricata di redigere il progetto della Costituzione da discutere poi in aula.
I 75 vennero divisi in tre commissioni: la prima, presieduta da Umberto Tupini, dedicata ai diritti e doveri dei cittadini. La seconda, presieduta da Umberto Terracini, era dedicata all'organizzazione costituzionale dello Stato. La terza, sui rapporti economici e sociali era presieduta da Gustavo Ghidini. Venne poi istituito un comitato di redazione che aveva il delicato incarico di collegare ed accordare il lavoro prodotto dalle tre sottocommissioni.
I lavori dell'assemblea produssero il progetto di Costituzione che iniziò l'iter parlamentare di discussione il 4 marzo 1947. Il 22 dicembre 1947 la Costituzione venne approvata, il 27 dicembre il testo venne promulgato a firma del Presidente della Repubblica Enrico De Nicola e entrò in vigore il 1 gennaio 1948. Tra i componenti della Commissione per la Costituzione (detta dei 75) vi era Piero Calamandrei, politico, giurista e avvocato italiano, di origini fiorentine e di formazione culturale e politica antifascista. Il 26 gennaio 1955 tenne a Milano un famoso discorso presso la Società Umanitaria, rivolto ad alcuni studenti universitari e delle scuole medie superiori, che avevano autonomamente organizzato un ciclo di conferenze sulla Costituzione italiana - nonostante la contrarietà delle loro scuole e anche la contestazione fisica di altri studenti organizzati dalla destra - verteva sui principi della Costituzione Italiana e della libertà. In seguito, è stato letto il discorso di Piero Calamandrei a cura di Giorgio Latino del Collettivo di Teatro Popolare "Dino La Rocca".
Sezione successiva dedicata all'ospite del giorno, la Professoressa Silvia Godelli, già professoressa di Psicologia Clinica Università di Bari, ex assessore alla cultura e al turismo e al Mediterraneo della Regione Puglia. Ha fatto esperienze di volontariato con i migranti, attività di cooperazione con i Paesi del Mediterraneo, ha pubblicato articoli e saggi sui temi dello sviluppo infantile e adolescenziale, è impegnata contro ogni tipo di razzismo e di discriminazione. Dopo il suo intervento, c'è stato un dibattito con gli studenti.
Subito dopo c'è stata la lettura "Odio Gli Indifferenti" di Gramsci: è stato un politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano, tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia. Considerato uno dei più importanti pensatori del XX secolo, nei suoi scritti, Gramsci analizzò la struttura culturale e politica della società. C'è un suo scritto dal titolo emblematico, "Odio gli indifferenti", pubblicato sulla rivista La città futura, nel quale affronta questa tematica e spiega come mai l'indifferenza delle persone sia uno dei mali più gravi della società. Gramsci scrive nel 1917, quando ancora non era terminata la Prima Guerra Mondiale e le tensioni politiche e sociali erano forti, ma le sue parole hanno valore che va al di là del contesto storico in cui sono state concepite. Le cose succedono nell'indifferenza generale, e solo a posteriori ci lamentiamo, quando ormai è troppo tardi. Vivere significa partecipare e non essere indifferenti a quello che succede, diceva Antonio Gramsci. Il suo testo "Odio gli indifferenti" è attuale ancora oggi
A chiusura i ringraziamenti, rivolti al Dirigente, ai docenti e a voi ragazzi dell'istituto Alberghiero Di Molfetta (Istituto Professionale per l'Enogastonomia e l'Ospitalità Alberghiera) con distribuzione finale della Costituzione. Gli scatti sono a cura di Ruggiero de Virgilio.