Cronaca
A Molfetta il prefetto Nunziante
Lo Stato c’è, i presidi della legalità pure. Per migliorare bisogna cambiare metodo
Molfetta - venerdì 4 aprile 2014
16.49
A seguito degli ultimi episodi di cronaca verificatisi a Molfetta, è ormai evidente che la città non è immune alla criminalità ed alla microcriminalità ed è necessario correre ai ripari. Per rassicurare l'intera comunità cittadina e fare il punto della situazione in merito alla questione sicurezza il prefetto di Bari Antonio Nunziante, ha incontrato la città, presso la sala Consiliare Carnicella. Sulla questione della sicurezza cittadina è tornata anche il primo cittadino di Molfetta, Paola Natalicchio: « negli ultimi giorni abbiamo tutti avuto la sensazione di essere tornati indietro di 20 anni – ha sottolineato - quando hanno ammazzato il sindaco Gianni Carnicella o quando sono scattate le grandi operazioni di polizia Primavera e Reset. Questa città non è mai stata un'isola felice».
In questi anni i significativi flussi migratori e la crisi globale che il nostro Paese sta attraversando hanno senza dubbio contribuito ad aumentare i casi di criminalità e a diminuire la percezione di sicurezza. Lo stesso sindaco non ha tralasciato la difficile realtà che più di un imprenditore locale si trova ad affrontare in quanto molto spesso vittima di racket, tant'è che a detta del sindaco è stata fatta richiesta al Viminale e al questore Pinzello di istituire un nuovo presidio di polizia. Il prefetto Nunziante ha esortato la città ad avere fiducia nelle istituzioni ed a collaborare attivamente con le forze dell'ordine. L'obiettivo primario è senza dubbio quello di studiare possibili sinergie per un controllo più mirato del territorio. Inoltre il prefetto sull'ultimo episodio di cronaca relativo all'omicidio di Alfredo Fiore ha dichiarato: «facciamo lavorare le autorità competenti con serenità, perché le indagini sono già avviate e non siamo assolutamente all'anno zero. Nel frattempo, i cittadini molfettesi possono tranquillamente riprendere a vivere la propria città a cominciare proprio dal mercato. Avrete sicuramente dei risultati. Sono a completa disposizione dei cittadini, e sono sempre aperto al dialogo».
Sulla questione il consigliere comunale Mariano Caputo ha dichiarato: «l'attuale società molfettese è giorno dopo giorno sempre più complessa. Siamo sempre più convinti che in questo mento sia fondamentale restare accanto a cittadini e lavoratori». Mentre Annalisa Altomare ha sottolineato: « Siamo la città di Carnicella, di Gaetano Salvemini, del cittadino onorario Pietro Terracina. Siamo una città che vuole essere alta in tutte le sue espressioni e soprattutto che vuole delle risposte, come sul Francesco Padre e sul grande porto commerciale. Ma siamo anche una città che ha paura. L'unica possibilità è quella di costituire una filiera istituzionale che ci permetta di impegnarci tutti».
Dalla conferenza col prefetto emerge dunque la necessità di fronteggiare la crescente emergenza criminalità del territorio investendo nella sicurezza, garantire mezzi e strumenti idonei agli agenti di polizia affinché possano svolgere il proprio lavoro. All'aumento di crimini ed illegalità oltre che dell'estensione del territorio non ha fatto seguito un aumento di uomini e mezzi. Di qui la richiesta di Matteo D'Ingeo, del Liberatorio politico, a potenziare gli organici dei presidi della legalità presenti sul territorio. Ma, secondo il prefetto, gli uomini sono sufficienti, deve cambiare il sistema di lavoro, in buona sintesi le forze del territorio devo lavorare insieme.
In questi anni i significativi flussi migratori e la crisi globale che il nostro Paese sta attraversando hanno senza dubbio contribuito ad aumentare i casi di criminalità e a diminuire la percezione di sicurezza. Lo stesso sindaco non ha tralasciato la difficile realtà che più di un imprenditore locale si trova ad affrontare in quanto molto spesso vittima di racket, tant'è che a detta del sindaco è stata fatta richiesta al Viminale e al questore Pinzello di istituire un nuovo presidio di polizia. Il prefetto Nunziante ha esortato la città ad avere fiducia nelle istituzioni ed a collaborare attivamente con le forze dell'ordine. L'obiettivo primario è senza dubbio quello di studiare possibili sinergie per un controllo più mirato del territorio. Inoltre il prefetto sull'ultimo episodio di cronaca relativo all'omicidio di Alfredo Fiore ha dichiarato: «facciamo lavorare le autorità competenti con serenità, perché le indagini sono già avviate e non siamo assolutamente all'anno zero. Nel frattempo, i cittadini molfettesi possono tranquillamente riprendere a vivere la propria città a cominciare proprio dal mercato. Avrete sicuramente dei risultati. Sono a completa disposizione dei cittadini, e sono sempre aperto al dialogo».
Sulla questione il consigliere comunale Mariano Caputo ha dichiarato: «l'attuale società molfettese è giorno dopo giorno sempre più complessa. Siamo sempre più convinti che in questo mento sia fondamentale restare accanto a cittadini e lavoratori». Mentre Annalisa Altomare ha sottolineato: « Siamo la città di Carnicella, di Gaetano Salvemini, del cittadino onorario Pietro Terracina. Siamo una città che vuole essere alta in tutte le sue espressioni e soprattutto che vuole delle risposte, come sul Francesco Padre e sul grande porto commerciale. Ma siamo anche una città che ha paura. L'unica possibilità è quella di costituire una filiera istituzionale che ci permetta di impegnarci tutti».
Dalla conferenza col prefetto emerge dunque la necessità di fronteggiare la crescente emergenza criminalità del territorio investendo nella sicurezza, garantire mezzi e strumenti idonei agli agenti di polizia affinché possano svolgere il proprio lavoro. All'aumento di crimini ed illegalità oltre che dell'estensione del territorio non ha fatto seguito un aumento di uomini e mezzi. Di qui la richiesta di Matteo D'Ingeo, del Liberatorio politico, a potenziare gli organici dei presidi della legalità presenti sul territorio. Ma, secondo il prefetto, gli uomini sono sufficienti, deve cambiare il sistema di lavoro, in buona sintesi le forze del territorio devo lavorare insieme.