Cronaca
A 50 anni muore dopo tre interventi, scatta l'inchiesta. Oggi l'autopsia
È stata la famiglia dell'uomo, di Molfetta, a chiedere l'intervento della Polizia di Stato
Molfetta - venerdì 31 maggio 2019
8.04
È morto al Mater Dei Hospital, il più grande ospedale privato di Bari, dopo tre interventi chirurgici. La Procura della Repubblica di Bari vuol vederci chiaro per fare luce sul decesso di un paziente di 50 anni, residente a Molfetta.
Le indagini sono subito scattate dopo la denuncia presentata dalla famiglia del paziente, sposato e padre di tre figli. L'uomo, affetto da un tumore addominale e ricoverato nella struttura poli-specialistica di via Amendola, era stato sottoposto a tre interventi chirurgici (il 18 aprile, il 6 e l'8 maggio). Dopo l'ultimo intervento è stato dimesso, il 22 maggio scorso, ma poco dopo essere arrivato a casa, a Molfetta, è stato colto da un malore improvviso.
Riaccompagnato da un'ambulanza del 118, ha fatto in tempo a tornare nel nosocomio del capoluogo e poi il suo cuore ha smesso di battere. A nulla, infatti, sono valse le manovre rianimatorie. Operazioni che sono andate avanti per parecchio tempo, senza che purtroppo il cuore dell'uomo riprendesse il battito. I medici del Mater Dai Hospital hanno fatto di tutto per salvarlo, ma il 50enne non ce l'ha fatta. Ed è morto a poche ore dalle dimissioni.
Se n'è andato così, lasciando nello sgomento la moglie e i suoi figli, i quali, assistiti dall'avvocato Felice Petruzzella, hanno deciso di rivolgersi alla magistratura per chiedere di approfondire le cause del decesso e tentare di far luce sull'accaduto. I congiunti dell'uomo, infatti, sospettano che qualcosa possa essere andato storto, mentre secondo quanto confermato dal legale, «il programma operatorio concordato consistenza in tre interventi, cadenzati».
E così, dopo la presentazione della denuncia, la Polizia di Stato, su delega del pm Grazia Errede, ha sequestrato la cartella clinica (si tratta dei documenti che raccolgono le informazioni sul percorso seguito dal paziente, mda) mentre la Procura della Repubblica di Bari ha disposto l'autopsia, prevista per la giornata di oggi. Ora saranno i risultati dell'esame autoptico a chiarire se, alla base del decesso dell'uomo, possa esserci stato qualche errore oppure no.
«Noi parteciperemo con un nostro consulente di riferimento - fa sapere Petruzzella -. Al termine attenderemo gli esiti dell'esame autoptico. Di certo, sembrerebbe poco chiaro il decesso avvenuto a 12 ore dalle dimissioni nelle quali si attestava una condizione di salute buona tale, appunto, da effettuare le dimissioni».
Le indagini sono subito scattate dopo la denuncia presentata dalla famiglia del paziente, sposato e padre di tre figli. L'uomo, affetto da un tumore addominale e ricoverato nella struttura poli-specialistica di via Amendola, era stato sottoposto a tre interventi chirurgici (il 18 aprile, il 6 e l'8 maggio). Dopo l'ultimo intervento è stato dimesso, il 22 maggio scorso, ma poco dopo essere arrivato a casa, a Molfetta, è stato colto da un malore improvviso.
Riaccompagnato da un'ambulanza del 118, ha fatto in tempo a tornare nel nosocomio del capoluogo e poi il suo cuore ha smesso di battere. A nulla, infatti, sono valse le manovre rianimatorie. Operazioni che sono andate avanti per parecchio tempo, senza che purtroppo il cuore dell'uomo riprendesse il battito. I medici del Mater Dai Hospital hanno fatto di tutto per salvarlo, ma il 50enne non ce l'ha fatta. Ed è morto a poche ore dalle dimissioni.
Se n'è andato così, lasciando nello sgomento la moglie e i suoi figli, i quali, assistiti dall'avvocato Felice Petruzzella, hanno deciso di rivolgersi alla magistratura per chiedere di approfondire le cause del decesso e tentare di far luce sull'accaduto. I congiunti dell'uomo, infatti, sospettano che qualcosa possa essere andato storto, mentre secondo quanto confermato dal legale, «il programma operatorio concordato consistenza in tre interventi, cadenzati».
E così, dopo la presentazione della denuncia, la Polizia di Stato, su delega del pm Grazia Errede, ha sequestrato la cartella clinica (si tratta dei documenti che raccolgono le informazioni sul percorso seguito dal paziente, mda) mentre la Procura della Repubblica di Bari ha disposto l'autopsia, prevista per la giornata di oggi. Ora saranno i risultati dell'esame autoptico a chiarire se, alla base del decesso dell'uomo, possa esserci stato qualche errore oppure no.
«Noi parteciperemo con un nostro consulente di riferimento - fa sapere Petruzzella -. Al termine attenderemo gli esiti dell'esame autoptico. Di certo, sembrerebbe poco chiaro il decesso avvenuto a 12 ore dalle dimissioni nelle quali si attestava una condizione di salute buona tale, appunto, da effettuare le dimissioni».