Cronaca
86enne disabile positiva al Covid: da due giorni attende il trasferimento dall'ospedale di Molfetta
La storia della signora, anziana e disabile. Anche i parenti positivi
Molfetta - venerdì 30 ottobre 2020
14.09
Grazia è una signora di 86 anni, disabile in carrozzina, che ha vissuto per oltre 10 giorni in compagnia del pericolosissimo Covid 19.
Sì, perché vive nella stessa casa di sua figlia e suo genero, entrambi affetti da una forma sintomatica di coronavirus che li ha costretti non soltanto all'isolamento ma anche a rimanere a letto e a convivere con problemi di respirazione e tosse.
Hanno voluto preservare al massimo la salute fragile della nonna, evitando il più possibile i contatti con la stessa. Nonna Grazia, però, per la sua anzianità e per le sue precarie condizioni di salute che l'hanno costretta su una sedia a rotelle aveva bisogno di cure e attenzioni.
Sino a prima di contrarre il virus di lei si occupava sua figlia: preparava da mangiare per lei, la lavava, le cambiava il letto e gli indumenti intimi. Da dieci giorni la vita di questa famiglia è radicalmente cambiata.
«Abbiamo evitato il più possibile di avvicinarci a nostra madre. Alla sua età e nelle sue condizioni il contagio potrebbe essere fatale. Ma non possiamo lavarla, non possiamo darle le cure di cui ha bisogno perché potremmo infettarla. Abbiamo chiesto aiuto ma nessuno ce l'ha dato. Abbiamo persino chiamato le forze dell'ordine» ci diceva la figlia per telefono, tra un colpo di tosse e l'altro.
Una brutta tosse e sofferenza anche nel parlare: il segno che la forma di virus contratta è particolarmente aggressiva. «Vorremmo che mamma fosse portata in una struttura protetta, lontana da noi» ci diceva.
Dopo più di dieci giorni questo è accaduto. Non poteva essere diversamente. La figlia di Grazia e suo genero sono stati costretti al ricovero in ospedale. Grazia sarebbe rimasta sola e non avrebbe potuto sopravvivere. Ora si trova nell'ospedale di Molfetta. Purtroppo è stata contagiata dal virus e attende da due giorni di essere trasferita in una struttura per i contagiati di Covid.
Sì, perché vive nella stessa casa di sua figlia e suo genero, entrambi affetti da una forma sintomatica di coronavirus che li ha costretti non soltanto all'isolamento ma anche a rimanere a letto e a convivere con problemi di respirazione e tosse.
Hanno voluto preservare al massimo la salute fragile della nonna, evitando il più possibile i contatti con la stessa. Nonna Grazia, però, per la sua anzianità e per le sue precarie condizioni di salute che l'hanno costretta su una sedia a rotelle aveva bisogno di cure e attenzioni.
Sino a prima di contrarre il virus di lei si occupava sua figlia: preparava da mangiare per lei, la lavava, le cambiava il letto e gli indumenti intimi. Da dieci giorni la vita di questa famiglia è radicalmente cambiata.
«Abbiamo evitato il più possibile di avvicinarci a nostra madre. Alla sua età e nelle sue condizioni il contagio potrebbe essere fatale. Ma non possiamo lavarla, non possiamo darle le cure di cui ha bisogno perché potremmo infettarla. Abbiamo chiesto aiuto ma nessuno ce l'ha dato. Abbiamo persino chiamato le forze dell'ordine» ci diceva la figlia per telefono, tra un colpo di tosse e l'altro.
Una brutta tosse e sofferenza anche nel parlare: il segno che la forma di virus contratta è particolarmente aggressiva. «Vorremmo che mamma fosse portata in una struttura protetta, lontana da noi» ci diceva.
Dopo più di dieci giorni questo è accaduto. Non poteva essere diversamente. La figlia di Grazia e suo genero sono stati costretti al ricovero in ospedale. Grazia sarebbe rimasta sola e non avrebbe potuto sopravvivere. Ora si trova nell'ospedale di Molfetta. Purtroppo è stata contagiata dal virus e attende da due giorni di essere trasferita in una struttura per i contagiati di Covid.