102 candeline per nonna Elena
A festeggiarla nella San Francesco di Giovinazzo tre generazioni di parenti
Molfetta - martedì 5 gennaio 2016
16.33
A centodue anni si è testimoni dei più importanti avvenimenti che hanno attraversato la Storia recente. Dalle due guerre mondiali al primo uomo sulla che ha messo piede sulla luna, dalle diffusione delle prime radio a valvole a incandescenza, ai transistor per finire ai microchip e ai computer.
Uno scrigno di ricordi che Elena Depalma, da Molfetta, conserva. Nonna Elena ha spento questo pomeriggio nella casa di riposo San Francesco di Giovinazzo le sue prime 102 candeline circondata dai suoi tre figli e da uno stuolo di nipoti e pronipoti. E insieme anche agli operatori della casa protetta, che a pieno titolo possono vantare di continuare a ospitare diversi ultracentenari.
A festeggiare nonna Elena, arrivata a Giovinazzo non più di una settimana fa, è stato anche il comune di Molfetta, rappresentato dal presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni. «Tra Giovinazzo e Molfetta – ha affermato con il suo saluto - è forse la nonna più anziana. La festeggiamo in una struttura i cui operatori fanno della passione e della professionalità la loro ragione di lavoro. E la longevità degli ospiti della San Francesco lo dimostra».
Uno scrigno di ricordi che Elena Depalma, da Molfetta, conserva. Nonna Elena ha spento questo pomeriggio nella casa di riposo San Francesco di Giovinazzo le sue prime 102 candeline circondata dai suoi tre figli e da uno stuolo di nipoti e pronipoti. E insieme anche agli operatori della casa protetta, che a pieno titolo possono vantare di continuare a ospitare diversi ultracentenari.
A festeggiare nonna Elena, arrivata a Giovinazzo non più di una settimana fa, è stato anche il comune di Molfetta, rappresentato dal presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni. «Tra Giovinazzo e Molfetta – ha affermato con il suo saluto - è forse la nonna più anziana. La festeggiamo in una struttura i cui operatori fanno della passione e della professionalità la loro ragione di lavoro. E la longevità degli ospiti della San Francesco lo dimostra».