Virtus, parla coach Ragno: «Etica del lavoro, disciplina e serietà»

Il coach molfettese riconfermato sulla panchina della Virtus fa il punto della situazione

mercoledì 20 luglio 2016
A cura di Andrea Teofrasto
Riparte l'avventura di Antonio Ragno sulla panchina della Virtus Basket Molfetta. Il tecnico, reduce da una stagione positiva nella quale si è affermato, con la promozione in serie D, fa il punto della situazione e rende chiaro l'obiettivo per la stagione 2016/2017: riportare entusiasmo ed avere fame in modo tale da essere temibili su tutti i parquet.

«Credo sia importante in una squadra porre le basi per il futuro anche non imminente». Così Antonio Ragno, nel ruolo di coach della Virtus, presenta la prossima annata di Molfetta.

«Sicuramente mi fa piacere esser stato riconfermato al timone della mia amata Virtus. L'ho seguita in lungo e in largo per tutta l'Italia come tifoso, oggi ritrovarmi qui è davvero un onore», dice Ragno senza giri di parole.

La chiavi del sistema saranno «etica del lavoro, disciplina e serietà». Sarà quello anche il criterio per scegliere i biancoazzurri del futuro. «Sul mercato, voglio solo gente che abbia il mio stesso entusiasmo e la mia stessa voglia di sacrificarsi. Non voglio prime donne né super star. Non ci interessa rischiare con giocatori di talento ma con meno professionalità». Astenersi perditempo.

«Abbiamo già diversi colpi in canna, la società si sta muovendo davvero bene sul mercato. Sarebbe sciocco svelare le carte». Per quanto riguarda il resto della rosa il mercato è ancora acerbo. Sulle conferme: «Qualche conferma sicuramente arriverà a giorni e qualche nuovo colpo sarà ufficializzato a breve», prosegue Ragno, ma «il mercato è ancora lungo e ci sono tante possibilità, ma chiunque si avvicini deve prima confrontarsi con me. Devo vedere la voglia di onorare questa maglia sul serio. Solo allora darò il via libera alla società».

«Saremo atletici, giovani e improntati alla vittoria in stile Virtus», conclude Ragno. «Di più non posso dire: sono tranquillo e spero di passare questa calma alla squadra per tradurla in gioia e agonismo in campo».