Un talento da godere: Marco Grieco
Lui è il "tuttofare" della mediana
martedì 2 febbraio 2016
1.51
Futuro, sì, ma anche presente. Marco Grieco e il Borgorosso Molfetta, una storia iniziata nel 2015 e che potrebbe continuare per ancora tanti anni. Centrocampista classe 1990, una stagione in Terza Categoria con il Borgorosso e la consacrazione con la maglia della società che ha creduto in lui, tanto da non lasciarlo partire in estate per un altro campionato o per un'altra categoria. È lui una delle sorprese più liete della stagione biancorossa, esploso, se così possiamo dire, nel girone di ritorno della scorsa annata. A settembre 2014, infatti, nessuno si sarebbe potuto aspettare un ruolo da protagonista per un giovane che fino a quel punto aveva fatto intravedere qualocosa, ma non ancora tutto il suo bagaglio tecnico.
Ma complice il suo spirito di sacrificio, la sua disponibilità, le sue qualità, è riuscito a ritagliarsi molto spazio nel centrocampo di Michele Patruno e lo stesso Grieco non si è fatto sfuggire l'occasione di diventare uno dei protagonisti della stagione della rinascita del Borgorosso e del calcio che conta a Molfetta. Dopo aver chiuso lo scorso campionato con tanto di vittoria ai playoff, la squadra molfettese si è presentata ai nastri di partenza della nuova Seconda Categoria con l'obiettivo di provare a centrare uno dei prime posti della classifica e dopo un inizio tutt'altro che in sordina è riuscita a farsi spazio nelle prima posizioni. Un crescendo continuo, come quello del giovane centrocampista molfettese. Fin dalle prime battute, Patruno ha iniziato a dargli fiducia con continuità, rinunciando causa infortuni mal volentieri a lui e dandogli la possibilità di acquistare esperienza partita dopo partita.
Adesso il Borgorosso Molfetta è pronta ad affidarsi a lui per le prossime stagioni, con il centrocampista che troverà molto spazio nella formazione molfettese, anche perché può essere utilizzato in molti ruoli in mediana. Interno di centrocampo ma anche in cabina di regia, come perno davanti alla difesa. E in tutti questi casi Grieco ha risposto presente. Duttile, giovane, attaccato alla maglia e con tanta voglia di fare. Il centrocampista, anzi tuttocampista, del club molfettese ha tutte le caratteristiche necessarie per diventare un simbolo del Borgorosso. La stagione in corso dovrà essere quella della definitiva consacrazione, perché confermarsi dopo un campionato ad alti livelli resta la cosa più difficile, anche per uno come lui, che si è calato alla perfezione all'interno della realtà molfettese del Borgorosso Molfetta.
Ma complice il suo spirito di sacrificio, la sua disponibilità, le sue qualità, è riuscito a ritagliarsi molto spazio nel centrocampo di Michele Patruno e lo stesso Grieco non si è fatto sfuggire l'occasione di diventare uno dei protagonisti della stagione della rinascita del Borgorosso e del calcio che conta a Molfetta. Dopo aver chiuso lo scorso campionato con tanto di vittoria ai playoff, la squadra molfettese si è presentata ai nastri di partenza della nuova Seconda Categoria con l'obiettivo di provare a centrare uno dei prime posti della classifica e dopo un inizio tutt'altro che in sordina è riuscita a farsi spazio nelle prima posizioni. Un crescendo continuo, come quello del giovane centrocampista molfettese. Fin dalle prime battute, Patruno ha iniziato a dargli fiducia con continuità, rinunciando causa infortuni mal volentieri a lui e dandogli la possibilità di acquistare esperienza partita dopo partita.
Adesso il Borgorosso Molfetta è pronta ad affidarsi a lui per le prossime stagioni, con il centrocampista che troverà molto spazio nella formazione molfettese, anche perché può essere utilizzato in molti ruoli in mediana. Interno di centrocampo ma anche in cabina di regia, come perno davanti alla difesa. E in tutti questi casi Grieco ha risposto presente. Duttile, giovane, attaccato alla maglia e con tanta voglia di fare. Il centrocampista, anzi tuttocampista, del club molfettese ha tutte le caratteristiche necessarie per diventare un simbolo del Borgorosso. La stagione in corso dovrà essere quella della definitiva consacrazione, perché confermarsi dopo un campionato ad alti livelli resta la cosa più difficile, anche per uno come lui, che si è calato alla perfezione all'interno della realtà molfettese del Borgorosso Molfetta.