Un opposto per sognare. A Molfetta arriva Hernandez Ramos
Il cubano vuole stupire anche in Italia
domenica 5 luglio 2015
10.17
Molfetta, alma de Cuba. E non solo per Raydel Hierrezuelo, già confermato alla regia della squadra biancorossa. L'altro vertice della diagonale palleggiatore-opposto ha infatti tutti i presupposti per entusiasmare il PalaPoli. Si tratta di Fernando Hernandez Ramos, classe '89. Un campione di valore assoluto.
Hernandez è già noto agli addetti ai lavori per essere stato a lungo il "bombardiere" titolare della Nazionale cubana. L'Italia ne fece conoscenza durante la World League del 2011, quando ospitò ad Andria la formazione caraibica. Hernandez mise a segno 19 punti, trascinò la sua squadra al tie-break, risultando il miglior marcatore della partita. La Puglia gli portò bene, evidentemente. Ma di qui a considerarla un'illuminante premonizione, ce ne passa. Per Hernandez fare 19 punti era decisamente un'abitudine, al di là di ogni specificazione geografica. In Puglia o in qualunque altra parte del mondo, la musica era la stessa: palla a terra e punto per Cuba.
Si pensi ai riconoscimenti individuali che lo fecero balzare agli onori della cronaca. In quella stessa annata, infatti, si rivelò miglior battitore sia della Norceca Championship che dei Giochi panamericani. Piccoli assaggi di quello che sarebbe stato il colpo più grosso. Hernandez, infatti, si laureò best scorer della World Cup, mettendo a segno 225 punti in 11 partite, con una media di 20,5 punti a match. Una collezione di prestazioni incredibili, costellata da una miriade di attacchi vincenti (202, più di tutti gli altri), da 16 ace (terzo posto della specifica graduatoria) e da muri sempre efficaci. Numeri che lo proiettarono quasi naturalmente al vertice delle attenzioni mondiali.
Ma, al di là dei riconoscimenti individuali, la premessa che fa ben sperare i tifosi molfettesi è il feeling che da sempre lega Hierrezuelo ed Hernandez. Un'intesa vincente, dentro e fuori dal campo. Nell'estate del 2010, quella in cui Cuba si laureò vicecampione del mondo, la doppia H (Hierrezuelo-Hernandez) fece sfracelli. La Nazionale caraibica vinse partite su partite, arrendendosi in finale solo a un grandissimo Brasile. Un'intesa, quella con lo "stregone", che ha sicuramente influito sulla decisione di Hernandez di accettare la corte della Pallavolo Molfetta.
"Per noi si tratta di una grandissima soddisfazione – afferma il direttore sportivo Ninni De Nicolo, capace ancora una volta di regalare a Molfetta un autentico pezzo pregiato – perché parliamo di un opposto che ha già dimostrato grandissime qualità. Contiamo tanto sul suo apporto e ci inorgoglisce che abbia scelto proprio Molfetta. Aveva voglia di giocare in Europa e noi siamo stati bravi a cogliere al volo questa opportunità. Con Hernandez ci sono tutte le basi per fare un ulteriore salto di qualità. Non vediamo l'ora che scenda in campo, lui con tutti gli altri".
Hernandez nelle ultime due stagioni è stato protagonista nel campionato giapponese con la maglia dell'Jtekt Stings. Ora, a 26 anni, l'opposto cubano ha tanta voglia di stupire anche in Italia.
Molfetta, che vive di stupore e non vuole smettere di sognare, lo aspetta già impaziente. Il PalaPoli è pronto ad accendersi di passione.
Hernandez è già noto agli addetti ai lavori per essere stato a lungo il "bombardiere" titolare della Nazionale cubana. L'Italia ne fece conoscenza durante la World League del 2011, quando ospitò ad Andria la formazione caraibica. Hernandez mise a segno 19 punti, trascinò la sua squadra al tie-break, risultando il miglior marcatore della partita. La Puglia gli portò bene, evidentemente. Ma di qui a considerarla un'illuminante premonizione, ce ne passa. Per Hernandez fare 19 punti era decisamente un'abitudine, al di là di ogni specificazione geografica. In Puglia o in qualunque altra parte del mondo, la musica era la stessa: palla a terra e punto per Cuba.
Si pensi ai riconoscimenti individuali che lo fecero balzare agli onori della cronaca. In quella stessa annata, infatti, si rivelò miglior battitore sia della Norceca Championship che dei Giochi panamericani. Piccoli assaggi di quello che sarebbe stato il colpo più grosso. Hernandez, infatti, si laureò best scorer della World Cup, mettendo a segno 225 punti in 11 partite, con una media di 20,5 punti a match. Una collezione di prestazioni incredibili, costellata da una miriade di attacchi vincenti (202, più di tutti gli altri), da 16 ace (terzo posto della specifica graduatoria) e da muri sempre efficaci. Numeri che lo proiettarono quasi naturalmente al vertice delle attenzioni mondiali.
Ma, al di là dei riconoscimenti individuali, la premessa che fa ben sperare i tifosi molfettesi è il feeling che da sempre lega Hierrezuelo ed Hernandez. Un'intesa vincente, dentro e fuori dal campo. Nell'estate del 2010, quella in cui Cuba si laureò vicecampione del mondo, la doppia H (Hierrezuelo-Hernandez) fece sfracelli. La Nazionale caraibica vinse partite su partite, arrendendosi in finale solo a un grandissimo Brasile. Un'intesa, quella con lo "stregone", che ha sicuramente influito sulla decisione di Hernandez di accettare la corte della Pallavolo Molfetta.
"Per noi si tratta di una grandissima soddisfazione – afferma il direttore sportivo Ninni De Nicolo, capace ancora una volta di regalare a Molfetta un autentico pezzo pregiato – perché parliamo di un opposto che ha già dimostrato grandissime qualità. Contiamo tanto sul suo apporto e ci inorgoglisce che abbia scelto proprio Molfetta. Aveva voglia di giocare in Europa e noi siamo stati bravi a cogliere al volo questa opportunità. Con Hernandez ci sono tutte le basi per fare un ulteriore salto di qualità. Non vediamo l'ora che scenda in campo, lui con tutti gli altri".
Hernandez nelle ultime due stagioni è stato protagonista nel campionato giapponese con la maglia dell'Jtekt Stings. Ora, a 26 anni, l'opposto cubano ha tanta voglia di stupire anche in Italia.
Molfetta, che vive di stupore e non vuole smettere di sognare, lo aspetta già impaziente. Il PalaPoli è pronto ad accendersi di passione.