Sudore, fatica, fame: Giuseppe Murolo

Giuseppe Murolo, il bomber biancorosso pronto a prendersi la Coppa

giovedì 28 maggio 2015 7.11
A cura di Andrea Teofrasto
Il calcio è così bello perchè c'è spazio per un universo intero di possibilità. Perchè ognuno può dare un suo contributo a suo modo, un contributo che rispecchia il suo carattere. Chi ha fiato, corre. Chi ha piedi, disegna. Chi ha testa, spiega. Chi ha tutto, è un gran giocatore. Giuseppe Murolo, in campo, conosce solo un modo di fare le cose: lottando, con il coltello fra i denti. Il suo mestiere? Bomber. Sudore, fatica, fame. Queste sono le parole più frequenti nel vocabolario di Murolo. Uno che è sempre stato abituato a doversi guadagnare tutto, nella sua vita. Bomber Murolo non ha mai avuto la pappa pronta. Bomber Murolo si è guadagnato, da solo, con sudore, fatica e fame tutto quello che ha. Tutto quello che è.

Agile e tecnico, nonostante l'altezza non fa affidamento solo alla sua testa, ma sa fare buon uso anche e soprattutto dei suoi piedi. La sua faccia cattiva, quella giusta, fa immediatamente sognare i tifosi biancorossi, che credono si arrivato un fenomeno vero. La realtà confermerà tutto ciò visti i numeri. Andare avanti, sempre per la sua strada, senza mai cambiare neanche di una virgola. Anche a costo di attirarsi addosso parole, critiche, insulti. No, la forza di Murolo è essere Murolo. E di rimanere Murolo. Sempre e comunque. Rimane un cerchio ancora aperto, da chiudere a tutti i costi. Un'ossessione. Una di quelle rivincite che al bomber del Borgorosso Molfetta piacerebbe tanto prendersi. E' una Coppa, detta Coppa Puglia, e si assegna in maggio, in data 31. E' una Coppa che rappresenta un sogno, ma anche un incubo.

Il bomber stagionale adesso è chiamato a chiudere il cerchio. Perchè si possono girare città e cambiare le maglie, ma le abitudini sono dure a morire. Si può cambiare colore alle strisce che si indossano, ma i vizi restano sempre gli stessi. Si può girare qualsiasi campo, tra gare in casa e in trasferta, continuando a fare il proprio dovere, come se fosse frutto di un appuntamento fisso. L'abitudine è quella del gol, il vizietto è quello di trafiggere i portieri avversari, l'appuntamento fisso è quello con il pallone a pochi metri dalla porta. Il protagonista è Giuseppe Murolo, "e segna sempre lui".