Shock Pavimaro Molfetta: sconfitta dal Canusium e aggredita a fine match
Un giocatore biancorosso in ospedale. Pagina nera del basket pugliese nella sfida play-off di Trinitapoli
lunedì 6 maggio 2024
11.26
È finita male, anzi malissimo, gara-3 dei play-off di serie C unica per il salto in B interregionale per la Pallacanestro Molfetta: alla fine della partita, vinta meritatamente 83-66 da Canusium, gli atleti ospiti hanno subito una violenta aggressione verbale e fisica da parte di un gruppo di persone con schiaffi, pugni, calci e sedie finita prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Una tifosa è svenuta ed è stato necessario l'intervento del 118, mentre un tesserato della società biancorossa è finito al pronto soccorso dell'ospedale don Tonino Bello di Molfetta. «È stato davvero un incubo, siamo addolorati e nauseati» è il laconico commento del sodalizio del presidente Solimini che, nelle prossime ore, valuterà se presentare denuncia alle autorità competenti, sia in sede penale che sportiva. E sui fatti potrebbe scattare un'inchiesta da parte dei Carabinieri, intervenuti sul posto con quattro pattuglie assieme alla Polizia Locale, per risalire ai presunti responsabili. I militari hanno ascoltato i dirigenti biancorossi: «Non riusciamo a spiegarci ciò che è accaduto: qual è stata la nostra colpa? Quella di aver provato a vincere la partita?».
La cronaca. A Trinitapoli, coach Gesmundo si presenta con Chiriatti, Didonna, Ippedico, Duval e Infante, mattatore biancorosso con 19 punti e 6 assist. I molfettesi ci mettono il cuore, provano a rimanere a contatto con il quintetto di casa, ma quando Murolo si mette in proprio Canusium vola sulla doppia cifra di vantaggio (14-4). Un divario che cresce con il passare dei minuti (19-6 e 22-11) a cui risponde il solo Duval, autore di 9 punti nei primi 10 minuti sui 12 complessivi: il primo quarto termina 29-13. Si riparte con Canusium che ha una voglia matta di cancellare il passo falso del PalaPoli: al 13' sono ben 23 i punti di svantaggio per la Pavimaro, 40-17.
I biancorossi, a questo punto, aumentano l'intensità difensiva, ma soprattutto puntano sull'orgoglio. E piazzano un parziale super (4-11) che consente agli ospiti di rientrare in partita (44-33 di Stella). Alla sirena di metà gara si arriva con il quintetto ospite sotto di 12, 50-38. Al rientro Infante, Ippedico e Stella tentano di ricucire lo strappo (51-43 e 54-47), sfruttando anche la serata magica dalla lunetta (14/15, oltre il 93%), ma Ordine ripristina le distanze: 59-47, di nuovo biancorossi sotto di 12. Sino alla mezz'ora, per Molfetta, il canestro, oltre ad essere stato ai limiti della decenza strutturale (foto n. 2), resta stregato: il terzo quarto si chiude 64-47. I biancorossi provano a rientrare (2-11 il parziale, 66-58 il punteggio), Murolo mantiene il +10 (68-58), mentre Infante è l'ultimo a mollare (70-62). E se gli ospiti continuano a litigare con il ferro dai 6.75 (alla fine saranno 6/22), la bomba di Ordine, nel momento migliore dei molfettesi (73-62), fa calare il sipario sulla partita che perde anche Duval. Finisce 83-66. Peccato, davvero peccato, per qualche gesto provocatorio di troppo verso la tifoseria ospite, sfociato nei disordini di fine gara in un impianto privo, peraltro, di una barriera divisoria fra campo e spalti. Per la Pavimaro un'entusiasmante cavalcata che si ferma alle porte della finale.
Il post-gara. Molfetta perde e saluta i play-off. Per Gesmundo. «Si può sempre chiedere a sé stessi di più, ma tant'è. Il verdetto è questo e Canusium ha dimostrato sul campo di esserci superiori - è l'analisi del coach della Pavimaro -. Faccio i complimenti agli amici Ciociola, Carano e Monacis per quanto fatto». Anche l'allenatore biancorosso ha voluto commentare i disordini avvenuti alla fine della partita: «Mi dispiace per l'epilogo finale - ha detto il coach - che onestamente non fa parte del mio modo di concepire lo sport ma, purtroppo, sulla terra non tutti siamo uguali». Secondo il tecnico «oggi (ieri) è venuta fuori, giocando con così pochi giorni di recupero, la nostra atavica problematica relativa alla mancanza di spazi e, quindi, anche di allenamenti adeguati. In ogni modo il mio bilancio è assolutamente positivo. Abbiamo fatto una stagione di tutto rispetto guadagnando l'accesso ai play-off con grande anticipo», ha concluso Gesmundo.
La cronaca. A Trinitapoli, coach Gesmundo si presenta con Chiriatti, Didonna, Ippedico, Duval e Infante, mattatore biancorosso con 19 punti e 6 assist. I molfettesi ci mettono il cuore, provano a rimanere a contatto con il quintetto di casa, ma quando Murolo si mette in proprio Canusium vola sulla doppia cifra di vantaggio (14-4). Un divario che cresce con il passare dei minuti (19-6 e 22-11) a cui risponde il solo Duval, autore di 9 punti nei primi 10 minuti sui 12 complessivi: il primo quarto termina 29-13. Si riparte con Canusium che ha una voglia matta di cancellare il passo falso del PalaPoli: al 13' sono ben 23 i punti di svantaggio per la Pavimaro, 40-17.
I biancorossi, a questo punto, aumentano l'intensità difensiva, ma soprattutto puntano sull'orgoglio. E piazzano un parziale super (4-11) che consente agli ospiti di rientrare in partita (44-33 di Stella). Alla sirena di metà gara si arriva con il quintetto ospite sotto di 12, 50-38. Al rientro Infante, Ippedico e Stella tentano di ricucire lo strappo (51-43 e 54-47), sfruttando anche la serata magica dalla lunetta (14/15, oltre il 93%), ma Ordine ripristina le distanze: 59-47, di nuovo biancorossi sotto di 12. Sino alla mezz'ora, per Molfetta, il canestro, oltre ad essere stato ai limiti della decenza strutturale (foto n. 2), resta stregato: il terzo quarto si chiude 64-47. I biancorossi provano a rientrare (2-11 il parziale, 66-58 il punteggio), Murolo mantiene il +10 (68-58), mentre Infante è l'ultimo a mollare (70-62). E se gli ospiti continuano a litigare con il ferro dai 6.75 (alla fine saranno 6/22), la bomba di Ordine, nel momento migliore dei molfettesi (73-62), fa calare il sipario sulla partita che perde anche Duval. Finisce 83-66. Peccato, davvero peccato, per qualche gesto provocatorio di troppo verso la tifoseria ospite, sfociato nei disordini di fine gara in un impianto privo, peraltro, di una barriera divisoria fra campo e spalti. Per la Pavimaro un'entusiasmante cavalcata che si ferma alle porte della finale.
Il post-gara. Molfetta perde e saluta i play-off. Per Gesmundo. «Si può sempre chiedere a sé stessi di più, ma tant'è. Il verdetto è questo e Canusium ha dimostrato sul campo di esserci superiori - è l'analisi del coach della Pavimaro -. Faccio i complimenti agli amici Ciociola, Carano e Monacis per quanto fatto». Anche l'allenatore biancorosso ha voluto commentare i disordini avvenuti alla fine della partita: «Mi dispiace per l'epilogo finale - ha detto il coach - che onestamente non fa parte del mio modo di concepire lo sport ma, purtroppo, sulla terra non tutti siamo uguali». Secondo il tecnico «oggi (ieri) è venuta fuori, giocando con così pochi giorni di recupero, la nostra atavica problematica relativa alla mancanza di spazi e, quindi, anche di allenamenti adeguati. In ogni modo il mio bilancio è assolutamente positivo. Abbiamo fatto una stagione di tutto rispetto guadagnando l'accesso ai play-off con grande anticipo», ha concluso Gesmundo.