Respinta la richiesta di ripescaggio della Molfetta Calcio in D: Bufi spiega perché
Tra attese, dubbi e il fattore tempo. Le motivazioni fornite dal presidente biancorosso
sabato 9 settembre 2023
10.22
Arrivano direttamente da Saverio Bufi, attraverso i social network, alcune indicazioni sul mancato ripescaggio della Molfetta Calcio: tanti tifosi gli hanno posto domande e richieste di chiarimento in merito alla domanda di ripescaggio che non ha sortito alcun effetto per il ritorno in Serie D.
«La motivazione è il tempo. Le lungaggini del Consiglio di Stato ed i tempo lunghi dell'iscrizione in sovrannumero hanno prodotto una tempistica che non ha permesso di ripescarci per non bloccare tutti gli altri» ha spiegato il patron molfettese.
«Ci sarebbero molte cose da dire - ha aggiunto Bufi - a partire da domande di iscrizione vuote di documenti e senza liberatorie (Locri, Castrovillari, Avezzano), bocciate dalla Covisod perché senza documenti e poi con appello riempite di documenti 10 giorni dopo (ma la scadenza scadeva il 14 o il 24? E non era perentoria?) fino alla assoluta discrezionalità di Abete (perché non esiste un regolamento) nel decidere di non tenere conto delle nostre aspirazioni ed aspettative, passando per Siena e Pordenone che non si sono iscritte (con il senno di poi se si fosse iscritta una delle due saremmo saliti già a inizio agosto senza aspettare la Reggina) producendo qualcosa di mai successo negli ultimi 10 anni».
«Ci abbiamo provato in tutte le maniere, adesso dimostriamo tutti come città e comunità sportiva di non meritare questa categoria, riprendiamocela» ha concluso nel suo commento.
«La motivazione è il tempo. Le lungaggini del Consiglio di Stato ed i tempo lunghi dell'iscrizione in sovrannumero hanno prodotto una tempistica che non ha permesso di ripescarci per non bloccare tutti gli altri» ha spiegato il patron molfettese.
«Ci sarebbero molte cose da dire - ha aggiunto Bufi - a partire da domande di iscrizione vuote di documenti e senza liberatorie (Locri, Castrovillari, Avezzano), bocciate dalla Covisod perché senza documenti e poi con appello riempite di documenti 10 giorni dopo (ma la scadenza scadeva il 14 o il 24? E non era perentoria?) fino alla assoluta discrezionalità di Abete (perché non esiste un regolamento) nel decidere di non tenere conto delle nostre aspirazioni ed aspettative, passando per Siena e Pordenone che non si sono iscritte (con il senno di poi se si fosse iscritta una delle due saremmo saliti già a inizio agosto senza aspettare la Reggina) producendo qualcosa di mai successo negli ultimi 10 anni».
«Ci abbiamo provato in tutte le maniere, adesso dimostriamo tutti come città e comunità sportiva di non meritare questa categoria, riprendiamocela» ha concluso nel suo commento.