Serie C unica, Pavimaro Molfetta ko ad Altamura
Biancorossi sconfitti con il punteggio di 73-61
martedì 19 marzo 2024
La striscia di vittoria consecutive della Pallacanestro Molfetta (cinque, tre fra le mura di casa e due fuori) si ferma sul rettangolo di gioco della Libertas Altamura che vince 73-61, si riprende dopo lo stop di Barletta e conquista l'ottava vittoria nel campionato di serie C unica.
La squadra di casa, nel ventesimo turno del torneo, avanza nel secondo quarto di gioco (38-29), domina la gara, riuscendo a metterla dentro da ogni posizione e mantiene sempre gli avversari a distanza di sicurezza. Molfetta, sotto di 10, resiste nell'ultimo quarto di gara e prova stoicamente a recuperare con i colpi di Infante e Duval (60-53), ma le percentuali non sono mai continue, il canestro rimane stregato e i padroni di casa ne approfittano per volare sul +13. È il preludio ad un finale di match senza alcuna storia che, complice la vittoria di Matera, fa scivolare il club di Solimini al quarto posto. Per i biancorossi è la sesta sconfitta stagionale.
Ad Altamura, Gesmundo si presenta con il suo solito starting five (Ippedico, Didonna, Chiriatti, Duval e Iannelli): l'equilibrio in campo dura un amen, il quintetto di casa dà il via al suo monologo, il primo canestro ospite arriva al 3' e la tripla di Pazzarelli (10-2) costringe l'allenatore biancorosso a richiedere il time-out. Molfetta è frastornata, ma ha il tempo di riordinare le idee e di accorciare sino al 16-11. Il dominio di Altamura riprende in avvio di secondo quarto (parziale di 8-0, 24-11), mentre sull'altro fronte i 5 punti canestri di Duval (22 punti per l'italo argentino) servono a poco: 25-16. I padroni di casa mantengono sempre la Pavimaro a debita distanza, complice anche la serataccia degli ospiti dalla lunetta (0/2 di Chiriatti e Infante nel secondo quarto). Al riposo è 38-29. Il terzo quarto si apre con i punti di Duval e di Infante (14 quelli finali), ma Altamura gestisce il vantaggio, nonostante il gioco da 3 punti di Infante, che poi fa 0/2 dalla lunetta (15/27 il computo di squadra, pari al 56%). I liberi di Iannelli e Stella chiudono il terzo quarto sul punteggio di 55-45. Al rientro Altamura vola sul +13 (58-45), mentre Molfetta ci riprova e con Ippedico, Infante e Duval tenta di riaprire la partita (60-53), ma un fallo non fischiato a Stella da un lato e una tripla di Papa dall'altro riporta la squadra di casa sul +10, 63-53. Infante, intanto, lascia il parquet per cinque falli, non c'è più storia. Finisce 73-61, per Molfetta una sconfitta inaspettata.
Il post-gara. I biancorossi si fermano per la sesta volta in campionato «al termine di una gara in cui non c'è niente da salvare, forse la peggior partita dell'anno - ha detto coach Gesmundo -. Dobbiamo capire che i punti non cadono dal cielo, sono frutto del lavoro e del sacrificio, e bisogna volerli». Il tecnico molfettese è apparso deluso nel post-gara, in particolare per la prestazione dei suoi: «Forse c'è stata una forma di appagamento per il quarto posto in classifica ormai blindato - ha provato a spiegare il coach -, ma è davvero un gran peccato perché a livello di mentalità abbiamo fatto più di qualche passo indietro», ha detto. Per Gesmundo «ad Altamura ci è mancato tutto: in attacco siamo stati lenti e prevedibili, mentre dietro abbiamo iniziato a impostare una difesa decente solo nel terzo quarto.
E adesso arrivare più in là del terzo posto è diventato molto complicato, ci vorrebbe davvero un mezzo miracolo sportivo, ma il campo, sinora, ha dato questi verdetti», ha concluso.
La squadra di casa, nel ventesimo turno del torneo, avanza nel secondo quarto di gioco (38-29), domina la gara, riuscendo a metterla dentro da ogni posizione e mantiene sempre gli avversari a distanza di sicurezza. Molfetta, sotto di 10, resiste nell'ultimo quarto di gara e prova stoicamente a recuperare con i colpi di Infante e Duval (60-53), ma le percentuali non sono mai continue, il canestro rimane stregato e i padroni di casa ne approfittano per volare sul +13. È il preludio ad un finale di match senza alcuna storia che, complice la vittoria di Matera, fa scivolare il club di Solimini al quarto posto. Per i biancorossi è la sesta sconfitta stagionale.
Ad Altamura, Gesmundo si presenta con il suo solito starting five (Ippedico, Didonna, Chiriatti, Duval e Iannelli): l'equilibrio in campo dura un amen, il quintetto di casa dà il via al suo monologo, il primo canestro ospite arriva al 3' e la tripla di Pazzarelli (10-2) costringe l'allenatore biancorosso a richiedere il time-out. Molfetta è frastornata, ma ha il tempo di riordinare le idee e di accorciare sino al 16-11. Il dominio di Altamura riprende in avvio di secondo quarto (parziale di 8-0, 24-11), mentre sull'altro fronte i 5 punti canestri di Duval (22 punti per l'italo argentino) servono a poco: 25-16. I padroni di casa mantengono sempre la Pavimaro a debita distanza, complice anche la serataccia degli ospiti dalla lunetta (0/2 di Chiriatti e Infante nel secondo quarto). Al riposo è 38-29. Il terzo quarto si apre con i punti di Duval e di Infante (14 quelli finali), ma Altamura gestisce il vantaggio, nonostante il gioco da 3 punti di Infante, che poi fa 0/2 dalla lunetta (15/27 il computo di squadra, pari al 56%). I liberi di Iannelli e Stella chiudono il terzo quarto sul punteggio di 55-45. Al rientro Altamura vola sul +13 (58-45), mentre Molfetta ci riprova e con Ippedico, Infante e Duval tenta di riaprire la partita (60-53), ma un fallo non fischiato a Stella da un lato e una tripla di Papa dall'altro riporta la squadra di casa sul +10, 63-53. Infante, intanto, lascia il parquet per cinque falli, non c'è più storia. Finisce 73-61, per Molfetta una sconfitta inaspettata.
Il post-gara. I biancorossi si fermano per la sesta volta in campionato «al termine di una gara in cui non c'è niente da salvare, forse la peggior partita dell'anno - ha detto coach Gesmundo -. Dobbiamo capire che i punti non cadono dal cielo, sono frutto del lavoro e del sacrificio, e bisogna volerli». Il tecnico molfettese è apparso deluso nel post-gara, in particolare per la prestazione dei suoi: «Forse c'è stata una forma di appagamento per il quarto posto in classifica ormai blindato - ha provato a spiegare il coach -, ma è davvero un gran peccato perché a livello di mentalità abbiamo fatto più di qualche passo indietro», ha detto. Per Gesmundo «ad Altamura ci è mancato tutto: in attacco siamo stati lenti e prevedibili, mentre dietro abbiamo iniziato a impostare una difesa decente solo nel terzo quarto.
E adesso arrivare più in là del terzo posto è diventato molto complicato, ci vorrebbe davvero un mezzo miracolo sportivo, ma il campo, sinora, ha dato questi verdetti», ha concluso.