Sefa Molfetta, patron de Giglio: «Questa serie B è il sogno di mio fratello Vincenzo»
Il numero uno delle Aquile racconta le emozioni della promozione conquistata sabato ad Ostuni
martedì 20 febbraio 2018
L'anima del progetto Sefa Aquile Molfetta è senza ombra di dubbio Donato de Giglio, presidente della squadra che sabato ha conquistato la matematica certezza della promozione in Serie B con cinque turni d'anticipo rispetto alla fine canonica della stagione.
Una stagione dominata dai ragazzi di Mister Rutigliani, in grado già di imporsi con la vittoria della Coppa Puglia di categoria e che in campionato hanno da subito dimostrato di voler sola una cosa: dominare. Come poi è stato.
126 le reti in totale per il miglior attacco e un gioco corale che ha deliziato il PalaPoli e che ha permesso a tutti di mettersi in mostra. Così non c'è da meravigliarsi se quattro giocatori hanno raggiunto la doppia cifra in zona marcature: Teo Cano Gomez 20 reti, Antonio Di Benedetto 19 reti, Franco El Orabi 18 e Gonzalez 15 reti.
57, invece, i gol subiti che decretano anche la miglior difesa.
«La partita che mi ha permesso di capire che questa squadra avrebbe potuto vincere realmente il campionato è stata la partita d'andata contro la Polisportiva Adelfia (risultato 3-10). Vidi una squadra compatta che aveva grande voglia di dimostrare e di far bene», spiega de Giglio in una nota apparsa sui profili di comunicazione ufficiali della società.
Ora c'è da onorare la fine della competizione, poi sarà un'estate di lavoro per reperire le risorse che serviranno ad affrontare la nuova categoria a cui penserà la dirigenza dal team Manager Gigi Metta, al vice presidente Leonardo Mele fino al del direttore sportivo Francesco Rapicavoli.
La dedica è solo per una persona, Vincenzo de Giglio.
«La dedica è speciale, ad una persona che amava questo sport, questo team in tutte le sue componenti, che dedicava tutta la sua passione alle Aquile: Vincenzo De Giglio», è il pensiero di tifosi e squadra. A cui si aggiunge proprio il ricorso commosso di Donato de Giglio: «Non penso sia un caso aver vinto il campionato proprio ad Ostuni, ricordo quando perdemmo proprio in questo palazzetto, maggio 2014, la finale play off per salire in serie C1. Vincenzo quel giorno soffrì tanto, adesso sono convinto che sarà felicissimo per questo traguardo, il suo sogno, la serie B».
Una stagione dominata dai ragazzi di Mister Rutigliani, in grado già di imporsi con la vittoria della Coppa Puglia di categoria e che in campionato hanno da subito dimostrato di voler sola una cosa: dominare. Come poi è stato.
126 le reti in totale per il miglior attacco e un gioco corale che ha deliziato il PalaPoli e che ha permesso a tutti di mettersi in mostra. Così non c'è da meravigliarsi se quattro giocatori hanno raggiunto la doppia cifra in zona marcature: Teo Cano Gomez 20 reti, Antonio Di Benedetto 19 reti, Franco El Orabi 18 e Gonzalez 15 reti.
57, invece, i gol subiti che decretano anche la miglior difesa.
«La partita che mi ha permesso di capire che questa squadra avrebbe potuto vincere realmente il campionato è stata la partita d'andata contro la Polisportiva Adelfia (risultato 3-10). Vidi una squadra compatta che aveva grande voglia di dimostrare e di far bene», spiega de Giglio in una nota apparsa sui profili di comunicazione ufficiali della società.
Ora c'è da onorare la fine della competizione, poi sarà un'estate di lavoro per reperire le risorse che serviranno ad affrontare la nuova categoria a cui penserà la dirigenza dal team Manager Gigi Metta, al vice presidente Leonardo Mele fino al del direttore sportivo Francesco Rapicavoli.
La dedica è solo per una persona, Vincenzo de Giglio.
«La dedica è speciale, ad una persona che amava questo sport, questo team in tutte le sue componenti, che dedicava tutta la sua passione alle Aquile: Vincenzo De Giglio», è il pensiero di tifosi e squadra. A cui si aggiunge proprio il ricorso commosso di Donato de Giglio: «Non penso sia un caso aver vinto il campionato proprio ad Ostuni, ricordo quando perdemmo proprio in questo palazzetto, maggio 2014, la finale play off per salire in serie C1. Vincenzo quel giorno soffrì tanto, adesso sono convinto che sarà felicissimo per questo traguardo, il suo sogno, la serie B».