Saverio Bufi: «Vogliamo la Molfetta Calcio in D per riportare la città dove merita»
Il direttore generale dei biancorossi ospite del nostro network
giovedì 14 maggio 2020
8.48
Nella giornata di ieri è andata in onda su tutto il Viva Network una diretta focalizzata sul calcio locale, per analizzare le prospettive di gestione dei club e le opportunità di rilancio del brand calcio in un dibattito a cui hanno partecipato Paolo Carito, responsabile di sviluppo strategico, marketing e commerciale della Lega Pro; Antonio Magrì, presidente della Virtus Francavilla; Saverio Bufi, direttore generale del Molfetta Calcio; l'avvocato Valentina Porzia, cultore della materia in diritto sportivo e agente sportivo.
Il dirigente dei biancorossi, in attesa di conoscere il loro futuro dopo un campionato da capolista in Eccellenza interrotto dall'emergenza Coronavirus, ha così commentato le possibilità per il futuro del club molfettese: «Il nostro progetto è nato con la volontà di riportare in alto i colori della città di Molfetta e per fare ciò sono necessarie tante componenti extra-campo che costituiscono le reali fondamenta di ogni tipo di società. Insomma, si tratta di una vera e propria un'impresa da poter vendere sul mercato, per favorire gli introiti e soprattutto per creare interesse da parte della tifoseria locale».
«Sono molto contento di quanti realizzato in questi anni di operato - ha aggiunto Saverio Bufi - e soprattutto nella stagione in corso stavamo raccogliendo quanto seminato in precedenza, sotto ogni punto di vista. Con un budget che forse era il quarto il quinto del campionato di Eccellenza, abbiamo dominato la massima categoria regionale conquistando la vetta della classifica che ci avrebbe regalato e anzi, che speriamo possa regalarci, una meritata promozione in Serie D. Si tratterebbe di un palcoscenico importante di cui una città come Molfetta deve poter godere dopo tante annate sportivamente complicate».
Uno sguardo, inevitabile, anche al fattore economico che sarà importante per la crescita della società soprattutto se venisse confermato il passaggio di categoria: «Le difficoltà del calcio dilettantistico sono anche maggiori rispetto alle società professionistiche che già accuseranno il colpo di questa situazione economica assolutamente imprevedibile. Ci sono situazioni da monitorare e per questo sappiamo che le difficoltà saranno tante anche nei mesi a venire, soprattutto per quanto riguarda i contratti di sponsorizzazione di cui le società dilettantistiche hanno bisogno».
«Occorre costruire un modello di business della Molfetta Calcio - conclude Bufi - che sia consono al nuovo momento che ci apprestiamo a vivere. Ci siamo presi delle responsabilità nei confronti dei cittadini e faremo in modo di non deludere le aspettative. Dal canto nostro, avremo bisogno anche di supporto da parte di chi ama questi colori e per tale ragione ci vorrà un impegno collettivo per fare ottenere risultati all'altezza. Sarà ulteriormente importante saper gestire le finanze per costruire un organico forte nonostante le difficoltà che il Covid ha innescato a tutti i livelli dell'economia. Noi crediamo in questo progetto e siamo sicuri di non essere soli».
Il dirigente dei biancorossi, in attesa di conoscere il loro futuro dopo un campionato da capolista in Eccellenza interrotto dall'emergenza Coronavirus, ha così commentato le possibilità per il futuro del club molfettese: «Il nostro progetto è nato con la volontà di riportare in alto i colori della città di Molfetta e per fare ciò sono necessarie tante componenti extra-campo che costituiscono le reali fondamenta di ogni tipo di società. Insomma, si tratta di una vera e propria un'impresa da poter vendere sul mercato, per favorire gli introiti e soprattutto per creare interesse da parte della tifoseria locale».
«Sono molto contento di quanti realizzato in questi anni di operato - ha aggiunto Saverio Bufi - e soprattutto nella stagione in corso stavamo raccogliendo quanto seminato in precedenza, sotto ogni punto di vista. Con un budget che forse era il quarto il quinto del campionato di Eccellenza, abbiamo dominato la massima categoria regionale conquistando la vetta della classifica che ci avrebbe regalato e anzi, che speriamo possa regalarci, una meritata promozione in Serie D. Si tratterebbe di un palcoscenico importante di cui una città come Molfetta deve poter godere dopo tante annate sportivamente complicate».
Uno sguardo, inevitabile, anche al fattore economico che sarà importante per la crescita della società soprattutto se venisse confermato il passaggio di categoria: «Le difficoltà del calcio dilettantistico sono anche maggiori rispetto alle società professionistiche che già accuseranno il colpo di questa situazione economica assolutamente imprevedibile. Ci sono situazioni da monitorare e per questo sappiamo che le difficoltà saranno tante anche nei mesi a venire, soprattutto per quanto riguarda i contratti di sponsorizzazione di cui le società dilettantistiche hanno bisogno».
«Occorre costruire un modello di business della Molfetta Calcio - conclude Bufi - che sia consono al nuovo momento che ci apprestiamo a vivere. Ci siamo presi delle responsabilità nei confronti dei cittadini e faremo in modo di non deludere le aspettative. Dal canto nostro, avremo bisogno anche di supporto da parte di chi ama questi colori e per tale ragione ci vorrà un impegno collettivo per fare ottenere risultati all'altezza. Sarà ulteriormente importante saper gestire le finanze per costruire un organico forte nonostante le difficoltà che il Covid ha innescato a tutti i livelli dell'economia. Noi crediamo in questo progetto e siamo sicuri di non essere soli».