Riparte il Borgorosso Molfetta. Cisternino asfaltato
Al Petrone finisce 4-1. Il Borgorosso si avvicina alla vetta
domenica 10 gennaio 2016
17.42
Un avvertimento, un messaggio forte e chiaro. Recapitato fondamentalmente a tutti, ma con particolare dedica alle prime della classe. Il Borgorosso Molfetta ha spedito infatti un chiaro avviso a tutti: non ve ne foste ancora accorti (e sono ancora in tanti...) questa squadra può giocarsela con chiunque. La tranquillità e la padronanza con la quale i biancorossi ipotecano i tre punti contro Cisternino, nel corso di un primo tempo di ottima fattura, sono il sintomo di una crescita che è proseguita nonostante la sosta, e soprattutto la conferma che questa squadra può andare davvero oltre ogni più rosea aspettativa.
Ma il messaggio arrivato dopo il 4-1 tra le mura amiche del Petrone, o l'avvertimento, porta con sé anche le specifiche di Michele Patruno. Il quale, può contare su un tandem d'attacco di tutto rispetto. A rispondere presente, come sempre, ci pensano Arsale e Giuseppe Murolo (doppietta), prima, Sciancalepore (su assist di Lopez) dopo.
L'occasione resta ghiotta, ghiottissima, le opportunità pure. Questo Borgorosso ha tutto per continuare a stupire, e questo tecnico ha tutte le prerogative per continuare a far sognare tutta Molfetta. A patto, però, che si resti umili e si continui a lavorare.
Al contrario, ritrovarsi a fine stagione con la sensazione di non aver fatto tutto il possibile per togliersi enormi soddisfazioni sarebbe, come minimo, un peccato mortale oltre che un rimorso difficile da digerire.
Ma il messaggio arrivato dopo il 4-1 tra le mura amiche del Petrone, o l'avvertimento, porta con sé anche le specifiche di Michele Patruno. Il quale, può contare su un tandem d'attacco di tutto rispetto. A rispondere presente, come sempre, ci pensano Arsale e Giuseppe Murolo (doppietta), prima, Sciancalepore (su assist di Lopez) dopo.
L'occasione resta ghiotta, ghiottissima, le opportunità pure. Questo Borgorosso ha tutto per continuare a stupire, e questo tecnico ha tutte le prerogative per continuare a far sognare tutta Molfetta. A patto, però, che si resti umili e si continui a lavorare.
Al contrario, ritrovarsi a fine stagione con la sensazione di non aver fatto tutto il possibile per togliersi enormi soddisfazioni sarebbe, come minimo, un peccato mortale oltre che un rimorso difficile da digerire.