Parola a Gianluca Frascati, DS della Molfetta Calcio
Intervista piena di spunti quella del direttore sportivo
venerdì 16 dicembre 2016
17.30
Oggi si chiude ufficialmente la sessione di mercato relativa al campionato di Promozione di cui è appena terminato il girone d'andata.
Abbiamo dato spazio e microfono, così, a Gianluca Frascati, DS della Molfetta Calcio, da una vita nel mondo del calcio, nonostante la giovane età, con esperienze a Terlizzi, Monopoli e Barletta.
"Quest'anno, dopo l'esperienza dello scorso anno a Barletta in Eccellenza"- ci rivela lo stesso Gianluca- "ho accettato con grande piacere la chiamata della Molfetta Calcio perché composta da persone serie e per bene che già conoscevo, come Peppino de Nicolò ed Ennio Cormio, o che ho avuto il piacere di conoscere meglio, come Saverio Bufi ed altri. La cosa più importante per me, infatti, non è la categoria in cui milita una squadra ma il progetto e la serietà di chi ne fa parte. Ed io sono convinto che con queste premesse la Molfetta Calcio potrà arrivare a breve nelle categorie che merita".
I primi passi a Molfetta "Ad inizio anno abbiamo prefissato come obiettivo quello di divertire e divertirci. Fare calcio in maniera seria e professionale per un campionato di vertice. Ed inizio, così, a lavorare con l'allenatore Pantaleo De Gennaro (prima dell'arrivo di mister Scaringella ndr) e condividiamo che occorre prima comporre una squadra di uomini piuttosto che di giocatori per puntare in alto. Grazie anche alla scelta di allenarci in orari più "comodi" per le esigenze lavorative, arrivano alcuni giocatori che nella loro carriera hanno giocato in categorie più importanti, senza sminuire le qualità degli altri, come Malerba, Rizzi, Bufi, Terrone e altri".
Il mercato di Dicembre
"A Dicembre, invece, abbiamo puntato in primis a trattenere la gran parte della rosa nonostante una richiesta pressante e, a volte, anche scorretta di tante società nei confronti dei nostri tesserati; con
l'aggiunta di qualche tassello mirato. È arrivato, così, Sylla, ragazzo senegalese che avevo già avuto modo di apprezzare nell'Unione Calcio Bisceglie, per sopperire al fabbisogno di un regista di centrocampo, e Difrancesco, prima punta con grande esperienza con me lo scorso anno a Barletta; oltre a Zingaro dal Corato in cambio di Tortosa. Mi dispiace che De Tommaso e Lucarelli siano andati via anche perché è anche merito loro se siamo in questa posizione. Abbiamo deciso, infine, di liberare Pellegrino ed altri ragazzi per dargli la possibilità di giocare con più continuità".
Il bilancio al giro di boa
"All'inizio è andata un po' così così ma siamo perfettamente in linea con gli obiettivi preposti considerando anche che, a differenza di altre compagini, siamo molto attenti al budget e a non strafare. Per noi il budget è fondamentale e la società è sana perché c'è oculatezza e tutto viene condiviso. Ecco, la parola condivisione rappresenta il mio modo di operare nel calcio: le sinergie sono fondamentali sia nel rapporto e nell'individuazione dei giocatori giusti con l'allenatore che nell'assumere decisioni. Per questo ci tengo a sottolineare il lavoro e l'impegno che ci stanno mettendo tutti quelli che operano nella Molfetta Calcio: dall'allenatore in seconda sino al magazziniere, con una noto di merito per mister Scaringella che, senza sviolinate, credo farà molta strada, considerata anche la giovane età, perché ha fame ed è molto umile e, soprattutto, per la sua bravura nel dare una chiara impostazione di gioco alla squadra e nella gestione del gruppo".
Abbiamo dato spazio e microfono, così, a Gianluca Frascati, DS della Molfetta Calcio, da una vita nel mondo del calcio, nonostante la giovane età, con esperienze a Terlizzi, Monopoli e Barletta.
"Quest'anno, dopo l'esperienza dello scorso anno a Barletta in Eccellenza"- ci rivela lo stesso Gianluca- "ho accettato con grande piacere la chiamata della Molfetta Calcio perché composta da persone serie e per bene che già conoscevo, come Peppino de Nicolò ed Ennio Cormio, o che ho avuto il piacere di conoscere meglio, come Saverio Bufi ed altri. La cosa più importante per me, infatti, non è la categoria in cui milita una squadra ma il progetto e la serietà di chi ne fa parte. Ed io sono convinto che con queste premesse la Molfetta Calcio potrà arrivare a breve nelle categorie che merita".
I primi passi a Molfetta "Ad inizio anno abbiamo prefissato come obiettivo quello di divertire e divertirci. Fare calcio in maniera seria e professionale per un campionato di vertice. Ed inizio, così, a lavorare con l'allenatore Pantaleo De Gennaro (prima dell'arrivo di mister Scaringella ndr) e condividiamo che occorre prima comporre una squadra di uomini piuttosto che di giocatori per puntare in alto. Grazie anche alla scelta di allenarci in orari più "comodi" per le esigenze lavorative, arrivano alcuni giocatori che nella loro carriera hanno giocato in categorie più importanti, senza sminuire le qualità degli altri, come Malerba, Rizzi, Bufi, Terrone e altri".
Il mercato di Dicembre
"A Dicembre, invece, abbiamo puntato in primis a trattenere la gran parte della rosa nonostante una richiesta pressante e, a volte, anche scorretta di tante società nei confronti dei nostri tesserati; con
l'aggiunta di qualche tassello mirato. È arrivato, così, Sylla, ragazzo senegalese che avevo già avuto modo di apprezzare nell'Unione Calcio Bisceglie, per sopperire al fabbisogno di un regista di centrocampo, e Difrancesco, prima punta con grande esperienza con me lo scorso anno a Barletta; oltre a Zingaro dal Corato in cambio di Tortosa. Mi dispiace che De Tommaso e Lucarelli siano andati via anche perché è anche merito loro se siamo in questa posizione. Abbiamo deciso, infine, di liberare Pellegrino ed altri ragazzi per dargli la possibilità di giocare con più continuità".
Il bilancio al giro di boa
"All'inizio è andata un po' così così ma siamo perfettamente in linea con gli obiettivi preposti considerando anche che, a differenza di altre compagini, siamo molto attenti al budget e a non strafare. Per noi il budget è fondamentale e la società è sana perché c'è oculatezza e tutto viene condiviso. Ecco, la parola condivisione rappresenta il mio modo di operare nel calcio: le sinergie sono fondamentali sia nel rapporto e nell'individuazione dei giocatori giusti con l'allenatore che nell'assumere decisioni. Per questo ci tengo a sottolineare il lavoro e l'impegno che ci stanno mettendo tutti quelli che operano nella Molfetta Calcio: dall'allenatore in seconda sino al magazziniere, con una noto di merito per mister Scaringella che, senza sviolinate, credo farà molta strada, considerata anche la giovane età, perché ha fame ed è molto umile e, soprattutto, per la sua bravura nel dare una chiara impostazione di gioco alla squadra e nella gestione del gruppo".