Paparesta non fa il miracolo, il Bari è di Giancaspro

Strada spianata per l'imprenditore di Molfetta, il club passerà nelle sue mani

martedì 21 giugno 2016 18.20
Nessun miracolo. Gianluca Paparesta, il patron del Bari calcio, non sarebbe riuscito a reperire il capitale necessario per versare il 35% previsto per la sottoscrizione (da lui chiesta nel corso dell'assemblea de 3 giugno scorso) dell'aumento di capitale sociale a 7 milioni e mezzo di euro.

Una notizia, in qualche modo già nell'aria dopo l'annunciata ritirata del malese Datò Noordin, che oggi ha trovato conferma dopo il via libera all'operazione di acquisizione del club proposta dall'imprenditore molfettese Cosimo Giancaspro. L'ultima chance era questo pomeriggio, in coincidenza con la chiusura delle banche: adesso il club biancorosso passerà definitivamente nelle mani del socio di minoranza.

All'orizzonte, salvo clamorosi colpi di scena dell'ultimo minuto (a questo punto tutti da verificare), ci sono le difficoltà che il sodalizio barese dovrà ora affrontare: pagamento degli stipendi, iscrizione al campionato e prossima stagione. Oltre a un inevitabile strascico giudiziario con - a questo punto l'ex - socio di maggioranza.

Nelle ultime ore, dalla Malesia era iniziata la ritirata con le dichiarazioni di Grazia Iannarelli, l'advisor dell'imprenditore malese accolto trionfalmente in città, dopo aver illuso (e deluso) migliaia di tifosi baresi che credevano in un miracolo oltre Oceano e di fiumi di soldi in realtà mai arrivati neanche per dare una modesta caparra per un preliminare, come accade in ogni trattativa di compravendita.