Non solo lato b: Patruno grande tecnico

Secondo anno di fila per il tecnico molfettese sulla panchina del Borgorosso

mercoledì 26 agosto 2015 8.01
A cura di Andrea Teofrasto
Sarà perché è alto e irruento nei modi, come dice la Grasta. Sarà perché parla come lingua preferita il dialetto – sempre la Grasta docet – o forse perché alla sua bottega di prodotti ortofrutticoli s'è fatto le ossa. Le qualità che il presidente del Borgorosso Molfetta individua in Michele Patruno sono tutte vere e valide. Ma ce n'è una, adesso che lui si gioca tutto, ma proprio tutto, nella sua seconda stagione, che non va dimenticata. E' un grande tecnico. Certo, ha fortuna. Che nella vita serve e fa comodo. Ma attenzione a derubricare il cammino di "Pagnotta" solo col suo prominente lato b.

Appena giunto sulla panchina del Borgorosso, guardata la rosa sconfinata, aveva avuto un'idea: gioco col tridente. Il tempo delle amichevoli estive e subito la correzione. Così, senza far rumore, senza proclami, senza fare il fenomeno, Patruno s'è preso il Borgorosso. E con lui, adesso, una buona fetta del calcio locale.

Promozione in Seconda Categoria, finale vinta in Coppa Puglia. Patruno ha risposto con i fatti a chi pensava – ed erano in tanti – fosse un bluff. L'ha fatto smontando il credo che per far bene in panchina devi fare il fenomeno. Ha usato, a differenza di tanti Guru in giro per la Puglia, l'educazione. Rapporto schietto con tutti i giocatori e con quelli che non avevano voglia di fare non è stato tenero. Ha retto con saggezza la tracimante presenza verbale e non solo di la Grasta e gli altri membri dirigenziali. Ha fatto suo lo spogliatoio, chiedendo rispetto, ma soprattutto – fondamentale con i calciatori in genere – concedendolo lui per primo. Certo, senza Murolo sarebbe in un'altra parte della classifica e in un altro campionato. Ma sarebbe assurdo pensare che il Borgorosso Molfetta sia solo Murolo-dipendente. E' una squadra solida, maledettamente pratica, disposta al sacrifico, molto, moltissimo affamata. Di vittorie, di soddisfazioni ed anche di piccole grandi rivincite, come quella del suo allenatore Michele Patruno.