Molfetta Sportiva, serve organizzazione e non improvvisazione

Quali prospettive per il la società di Lanza?

mercoledì 10 febbraio 2016
A cura di Andrea Teofrasto
Che il giocattolo si potesse, se non rompere, quanto meno modificare pesantemente era un po' chiaro a tutti. Anche perché aprire un nuovo ciclo a Molfetta è diventata un po' la parola d'ordine da ormai tantissimi anni, da quando cioè il presidente Mauro Lanza ha fatto rinascere il club molfettese ed ha impostato la crescita della sua squadra con investimenti non sempre azzeccati e senza una profonda cultura del settore giovanile.

Una scelta mai facile ma che ha dato forse i frutti meno buoni nella storia della Molfetta calcistica proprio nella stagione attuale, con un gruppo che sotto la guida di Fumai ha provato ad esprimere un calcio meno improvvisato, non riuscendoci però per lungo tempo. Esonero a parte, la consuetudine si chiama Mauro Lanza, presidente, allenatore, magazziniere e chi più ne ha più ne metta.

Nell'ultima Eccellenza, difficilmente conquisterà la zona playoff con l'ennesimo obiettivo stagionale divenuto chimera in ampio margine d'anticipo. Non si è riusciti a valorizzare fior fior di giocatori arrivati direttamente dal nel mercato estivo. Fa ancor più male vedere lo stadio semi deserto. In passato le gradinate del Poli venivano annoverate come un vanto per Molfetta e i molfettesi, che sanno bene come vivere fin da bambini questa realtà, fondamentale arma in più ogni qual volta si scende sul terreno di gioco.

Già, ma come si intenderà procedere per il futuro quando sarà tagliato ufficialmente il nastro della prossima stagione? Un pensiero al momento ancora lontano, ma che la società molfettese deve valutare quanto prima, perché nel calcio la programmazione è essenziale. Ad oggi, la sensazione è che difficilmente il gruppo plasmato da Lanza possa avere grande continuità, anche perché quando manca un'organizzazione a lungo termine manca una delle colonne portanti che molto spesso è un fattore determinante.