Molfetta Calcio, Bufi: «Al 70% faremo domanda di ripescaggio in Serie D. Serve supporto»
Le parole del presidente biancorosso in conferenza stampa
mercoledì 12 luglio 2023
19.45
Sono stati tanti i temi toccati da Saverio Bufi, presidente della Molfetta Calcio, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi allo Stadio "Paolo Poli". In ballo c'è il futuro del club biancorosso che è davvero al bivio tra la speranza di un ripescaggio in Serie D e l'accettazione del verdetto del campo che la vedrebbe altrimenti in Eccellenza nella stagione 2023/24.
«Voglio partire dal principio - ha esordito Bufi - e ci tengo a precisare che il momento negativo è iniziato nel febbraio 2022 quando la Molfetta Calcio era sull'orlo del fallimento, con una importante situazione debitoria e quattro mensilità di ritardo negli stipendi. Soltanto l'ingresso degli altri soci prima della scorsa stagione ha permesso di salvare il club dal punto di vista economico e per questo voglio ringraziarli di cuore, anche se al termine del campionato hanno fatto un passo indietro dopo un cammino sportivo molto negativo che ci ha visto retrocedere».
«In questo momento - ha spiegato - le quote della società sono per l'80% sotto la mia proprietà e al 20% con Noi Energia. Con le mie attuali disponibilità, che comunque sono importanti come ho sempre fatto in tutti questi anni di calcio a Molfetta, io potrei garantire un campionato di Eccellenza di vertice per provare a ritornare immediatamente in Serie D. Se dovessero invece emergere nuovi soci, cambierebbero radicalmente gli scenari perché ci sarebbero chance concrete di tornare in D. Il problema non è l'iscrizione al campionato, che potrei fare anche da solo, ma il mantenimento di tutta la stagione e tra le due categorie passano almeno 150mila euro di differenza».
«Al momento ci sono dei discorsi aperti ma il tempo sta davvero terminando. Tenuto conto che la domanda si può presentare venerdì, è domani il giorno ultimo per trovare accordi su questo fronte ma sarò io stesso a comunicarvi il tutto appena avrò novità. Io sono molto fiducioso, perché non stanno mancando sponsor che mi hanno già garantito sostegno e le chance di risalita sarebbero concrete visti gli slot liberi e il numero esiguo di squadre che dovrebbe presentare domanda» ha aggiunto Bufi.
«Se dovessi fare una stima, vi direi che al 70% faremo domanda di ripescaggio e in quel caso la Serie D potrebbe davvero materializzarsi. Ma serve il supporto di tutti, dai piccoli imprenditori locali, alle aziende a tutti coloro che a Molfetta hanno davvero a cuore il pallone. Perché sui social è sempre facile fare promesse e proclami ma sono i soldi che fanno la differenza in situazioni come queste. Io ne ho sempre investiti tanti e sono pronto a proseguire, ma da solo non sono sufficiente. Mi aspetto dunque altre chiamate nelle prossime ore per fare un passo in avanti tutti insieme» ha spiegato il patron molfettese.
«L'ultimo campionato è stato pessimo anche se abbiamo investito 200mila euro in più delle stagioni precedenti, a conferma del fatto che i soldi non sempre fanno vincere. In ogni caso, abbiamo sbagliato tutti, a partire dai calciatori fino all'ultimo dirigente e a me come presidente, con errori a livello gestionale che poi si pagano e di cui mi assumo la responsabilità. Io non voglio chiudere la porta a nessuno, perché chiunque voglia contribuire vedrà le porte della Molfetta Calcio aperte. Un ritorno di Cormio? Anche lui se vuole può chiamarmi perché sa come trovarmi. Ho letto le sue parole e non ho nessun problema nei suoi confronti, visto che entrambi condividiamo la passione per questi colori» ha affermato il presidente biancorosso.
Infine, un commento sulla scelta dell'allenatore: «Abbiamo diversi colloqui in corso ma molto dipenderà dalla categoria in cui giocheremo. Ci piacerebbe un profilo molfettese ma Pasquale De Candia non vuole allenare nuovamente in Eccellenza. In caso di Serie D, ci potremmo pensare. Il mio sogno resterà quello di riportare Molfetta nel professionismo e per questo reputo importante la possibilità di unire le forze per ripartire dalla categoria che questa città merita, senza dover ripartire dall'Eccellenza».
«Voglio partire dal principio - ha esordito Bufi - e ci tengo a precisare che il momento negativo è iniziato nel febbraio 2022 quando la Molfetta Calcio era sull'orlo del fallimento, con una importante situazione debitoria e quattro mensilità di ritardo negli stipendi. Soltanto l'ingresso degli altri soci prima della scorsa stagione ha permesso di salvare il club dal punto di vista economico e per questo voglio ringraziarli di cuore, anche se al termine del campionato hanno fatto un passo indietro dopo un cammino sportivo molto negativo che ci ha visto retrocedere».
«In questo momento - ha spiegato - le quote della società sono per l'80% sotto la mia proprietà e al 20% con Noi Energia. Con le mie attuali disponibilità, che comunque sono importanti come ho sempre fatto in tutti questi anni di calcio a Molfetta, io potrei garantire un campionato di Eccellenza di vertice per provare a ritornare immediatamente in Serie D. Se dovessero invece emergere nuovi soci, cambierebbero radicalmente gli scenari perché ci sarebbero chance concrete di tornare in D. Il problema non è l'iscrizione al campionato, che potrei fare anche da solo, ma il mantenimento di tutta la stagione e tra le due categorie passano almeno 150mila euro di differenza».
«Al momento ci sono dei discorsi aperti ma il tempo sta davvero terminando. Tenuto conto che la domanda si può presentare venerdì, è domani il giorno ultimo per trovare accordi su questo fronte ma sarò io stesso a comunicarvi il tutto appena avrò novità. Io sono molto fiducioso, perché non stanno mancando sponsor che mi hanno già garantito sostegno e le chance di risalita sarebbero concrete visti gli slot liberi e il numero esiguo di squadre che dovrebbe presentare domanda» ha aggiunto Bufi.
«Se dovessi fare una stima, vi direi che al 70% faremo domanda di ripescaggio e in quel caso la Serie D potrebbe davvero materializzarsi. Ma serve il supporto di tutti, dai piccoli imprenditori locali, alle aziende a tutti coloro che a Molfetta hanno davvero a cuore il pallone. Perché sui social è sempre facile fare promesse e proclami ma sono i soldi che fanno la differenza in situazioni come queste. Io ne ho sempre investiti tanti e sono pronto a proseguire, ma da solo non sono sufficiente. Mi aspetto dunque altre chiamate nelle prossime ore per fare un passo in avanti tutti insieme» ha spiegato il patron molfettese.
«L'ultimo campionato è stato pessimo anche se abbiamo investito 200mila euro in più delle stagioni precedenti, a conferma del fatto che i soldi non sempre fanno vincere. In ogni caso, abbiamo sbagliato tutti, a partire dai calciatori fino all'ultimo dirigente e a me come presidente, con errori a livello gestionale che poi si pagano e di cui mi assumo la responsabilità. Io non voglio chiudere la porta a nessuno, perché chiunque voglia contribuire vedrà le porte della Molfetta Calcio aperte. Un ritorno di Cormio? Anche lui se vuole può chiamarmi perché sa come trovarmi. Ho letto le sue parole e non ho nessun problema nei suoi confronti, visto che entrambi condividiamo la passione per questi colori» ha affermato il presidente biancorosso.
Infine, un commento sulla scelta dell'allenatore: «Abbiamo diversi colloqui in corso ma molto dipenderà dalla categoria in cui giocheremo. Ci piacerebbe un profilo molfettese ma Pasquale De Candia non vuole allenare nuovamente in Eccellenza. In caso di Serie D, ci potremmo pensare. Il mio sogno resterà quello di riportare Molfetta nel professionismo e per questo reputo importante la possibilità di unire le forze per ripartire dalla categoria che questa città merita, senza dover ripartire dall'Eccellenza».