La Molfetta Sportiva va ko. Loseto castiga Fumai
Seconda sconfitta consecutiva per Molfetta
domenica 27 settembre 2015
17.48
Castellaneta e Ars Et Labor Grottaglie avevano illuso la Molfetta Sportiva e anche molti critici che guardano solo al risultato. Puntualmente i problemi dei biancorossi sono tornati come è inevitabile che sia in questo momento di non facile transizione di una squadra sottoposta con il mercato estivo ad un ringiovanimento profondo. Gli alti e bassi di rendimento ci sono e ci saranno ancora, ma sei punti dopo quattro giornate di campionato di Eccellenza Pugliese, due vittorie e due sconfitte, raccontano di un inizio molto lontano dalle più positive previsioni.
Dove stanno i problemi? Forse è stato sottovalutato l'impatto di troppi giovani con l'ambiente biancorosso. Forse qualche impegno facile facile almeno sulla carta è stato preso sottogamba. Forse sarebbe stato più facile puntare su giocatori più pronti, più maturi. Tutti interrogativi che difficilmente troveranno risposte. I fatti dicono che la Molfetta Sportiva 1917 ha deciso di puntare sui giovani di talento e allora bisogna accettare un rendimento altalenante. Ma con i "forse", con i "se", e con i "ma", non si va da nessuna parte. Anzi, la Molfetta Sportiva è vera Molfetta Sportiva quando deve giocare gare importanti mentre non riesce più a mordere contro squadre ritenute facili come Barletta 1922 e Atletico Mola. Se è entrato il baco della presunzione i guai possono essere grossi.
Questa Molfetta Sportiva 1917 non ha continuità. Al "Caduti di Superga" i biancorossi perdono 2-0 contro l'Atletico Mola, a segno nel primo tempo con due calci di punizione di Loseto. La squadra di Fumai regala un tempo agli avversari, fallendo anche un calcio di rigore con Nicola Loiodice. Dopo l'errore dagli undici metri, i biancorossi avevano sfiorato il vantaggio con Dama che colpisce la traversa. Meglio nella ripresa, anche se il Mola non corre poi grossi pericoli. La Molfetta Sportiva 1917 spreca una grande occasione per rimanere agganciato alle squadre di vertice e fa un passo indietro rispetto alle ultime gare. Se in quelle occasioni (cedi contro Castellaneta e Ars Et Labor Grottaglie) l'attacco aveva salvato i biancorossi, al "Caduti di Superga" giocano tutti davvero male.
Ma i grandi amori sono così: ti fanno perdere la testa, e un giorno, senza preavviso, ti feriscono. La Molfetta Sportiva 1917 ci ha regalato un inizio campionato a cento all'ora, emozionandoci con un gioco incantevole, esaltandoci sulle rimonte delle prime gare (come a Grottaglie), e facendoci godere per qualche giorno di un posto in cima, per mostrarci, senza fiato, il panorama e chi, dietro di noi, continua a faticare e arrancare. Poi, come un fantasma nascosto in cantina, è riemersa la paura, sotto forma di un gioco spento, incerto e stanco, su un campo ostico come quello di Mola in una serata in cui il bel calcio non si è proprio presentato. La prudenza e la mentalità, ancora non da vincenti, hanno avuto la meglio, e la partita ha svoltato in un episodio singolo, sfuggito come per magia al grigiume di questi novanta minuti. Molfetta Sportiva, dov'eri?
Nervi saldi quindi, perchè dalla cima siamo scesi, ma negli occhi il panorama che c'era l'abbiamo ancora e chiama la mente a decidere che valeva la pena crederci un pò di più, perchè la strada è quella giusta. Per questa Molfetta Sportiva 1917 che scala, inciampa e scende di qualche metro, ci vuole un pò di ossigeno che restituisca freschezza e lucidità alle menti, e che riporti domenica al Poli contro il Vigor Trani, tra mura, suoni e colori amici, quello stato d'animo e quella consapevolezza che questa Molfetta Sportiva più matura può avere.
Dove stanno i problemi? Forse è stato sottovalutato l'impatto di troppi giovani con l'ambiente biancorosso. Forse qualche impegno facile facile almeno sulla carta è stato preso sottogamba. Forse sarebbe stato più facile puntare su giocatori più pronti, più maturi. Tutti interrogativi che difficilmente troveranno risposte. I fatti dicono che la Molfetta Sportiva 1917 ha deciso di puntare sui giovani di talento e allora bisogna accettare un rendimento altalenante. Ma con i "forse", con i "se", e con i "ma", non si va da nessuna parte. Anzi, la Molfetta Sportiva è vera Molfetta Sportiva quando deve giocare gare importanti mentre non riesce più a mordere contro squadre ritenute facili come Barletta 1922 e Atletico Mola. Se è entrato il baco della presunzione i guai possono essere grossi.
Questa Molfetta Sportiva 1917 non ha continuità. Al "Caduti di Superga" i biancorossi perdono 2-0 contro l'Atletico Mola, a segno nel primo tempo con due calci di punizione di Loseto. La squadra di Fumai regala un tempo agli avversari, fallendo anche un calcio di rigore con Nicola Loiodice. Dopo l'errore dagli undici metri, i biancorossi avevano sfiorato il vantaggio con Dama che colpisce la traversa. Meglio nella ripresa, anche se il Mola non corre poi grossi pericoli. La Molfetta Sportiva 1917 spreca una grande occasione per rimanere agganciato alle squadre di vertice e fa un passo indietro rispetto alle ultime gare. Se in quelle occasioni (cedi contro Castellaneta e Ars Et Labor Grottaglie) l'attacco aveva salvato i biancorossi, al "Caduti di Superga" giocano tutti davvero male.
Ma i grandi amori sono così: ti fanno perdere la testa, e un giorno, senza preavviso, ti feriscono. La Molfetta Sportiva 1917 ci ha regalato un inizio campionato a cento all'ora, emozionandoci con un gioco incantevole, esaltandoci sulle rimonte delle prime gare (come a Grottaglie), e facendoci godere per qualche giorno di un posto in cima, per mostrarci, senza fiato, il panorama e chi, dietro di noi, continua a faticare e arrancare. Poi, come un fantasma nascosto in cantina, è riemersa la paura, sotto forma di un gioco spento, incerto e stanco, su un campo ostico come quello di Mola in una serata in cui il bel calcio non si è proprio presentato. La prudenza e la mentalità, ancora non da vincenti, hanno avuto la meglio, e la partita ha svoltato in un episodio singolo, sfuggito come per magia al grigiume di questi novanta minuti. Molfetta Sportiva, dov'eri?
Nervi saldi quindi, perchè dalla cima siamo scesi, ma negli occhi il panorama che c'era l'abbiamo ancora e chiama la mente a decidere che valeva la pena crederci un pò di più, perchè la strada è quella giusta. Per questa Molfetta Sportiva 1917 che scala, inciampa e scende di qualche metro, ci vuole un pò di ossigeno che restituisca freschezza e lucidità alle menti, e che riporti domenica al Poli contro il Vigor Trani, tra mura, suoni e colori amici, quello stato d'animo e quella consapevolezza che questa Molfetta Sportiva più matura può avere.