La Molfetta Calcio femminile esce sconfitta dalla trasferta di Trani
Sonora vittoria 6-0 per la squadra di casa
lunedì 10 maggio 2021
Accettare con serenità una sconfitta, anche pesante, onorare gli avversari e arbitro sia in campo che nello spogliatoio, sono pagine belle di un calcio romantico. Se, poi, aggiungi il sorriso con cui scendi in campo, puoi anche non conquistare i tre punti ma hai vinto il titolo più importante: quello della sportività. Ed è quello che le "girls" della Molfetta Calcio ci hanno insegnato, nella seconda giornata del campionato Regionale di Eccellenza Femminile, onorando un impegno difficile sulla carta e sul terreno del Comunale di Trani che le ha visto soccombere pesantemente per 6-0, uscendo dal terreno di gioco a testa alta.
Le "biancorosse" sono scese in campo senza Erika Messina che, alla vigilia, aveva accusato problemi fisici. L'assenza della forte centrocampista molfettese si è fatta sentire dentro il campo, ma non fuori dal campo: per tutta la partita, quasi come una allenatore in seconda, ha incitato le sue compagne. Si tratta dell'ennesima dimostrazione di uno spogliatoio solido ed unito. Tuttavia, la superiorità delle Tranesi si è fatta sentire fin dalle prime battute. Provvidenziali sono stati gli interventi di Ilaria Ippedico, portiere biancorosso, pronta e sicura negli interventi.
L'Apulia Trani passa in vantaggio grazie ad un penalty assegnato al 20': incursione in area dalla fascia sinistra da parte della De Musso, con i difensori biancorossi che tentano di arginarla, ma un contatto in area è fatale: l'arbitro indica il dischetto. Dagli undici metri batte la De Musso, l'estremo difensore molfettese si tuffa intercetta ma, il rimbalzo la beffa. Il Molfetta riparte, ma non riesce a rendersi pericoloso nell'area tranese e a dieci minuti dal riposo arriva il raddoppio delle ragazze di casa con Mallardi che trova l'angolo più lontano. Col punteggio di 2-0 si va al riposo. Nella ripresa, la Molfetta Calcio prova ad aprirsi alla ricerca del gol, rendendosi pericolosa nell'area avversaria, ma il Trani in contropiede trova nella Palmisano il gol del tre a zero. Al 10' entra in campo anche Donatella Di Bisceglie, tecnico delle biancorosse, con l'intento di cercare il gol per riaprire la partita, ma al contrario le sue ragazze trovano la porta azzurra tranese stregata e vengono colpite nel giro di cinque minuti da Graziana Palmisano, autrice di una tripletta personale.
Le biancorosse non demordono, attaccano, ma all'ennesimo contropiede tranese generosamente viene fischiato il secondo penalty per il Trani: dal dischetto va il capitano Manzi che supera l'estremo difensore biancorosso. Nel finale, Flavia Petruzzella, si inventa una giocata ma non riesce a cancellare lo zero dal risultato finale. Mercoledì 12 maggio le biancorosse saranno di nuovo in campo, questa volta, al "Paolo Poli" con la Fesca Bari, una gara difficile per lo spessore tecnico. Lo spirito combattivo della molfettesi sicuramente metterà in difficoltà le avversarie ma, la sportività, renderà spettacolare la sfida.
A fine gara ai microfoni si sono presentate Arianna Cimadomo e Roberta Chiffi rispettivamente centrocampista e difensore del Molfetta Calcio divisione femminile. «Questa è stata una partita complicata sin dall'inizio – hanno affermato – così come da pronostico. Sapevamo che sarebbe stato un match difficile su un campo altrettanto duro come quello del comunale di Trani. Dispiace moltissimo per il risultato, che tuttavia non esprime quanto in realtà abbiamo combattuto. Da lunedì torneremo a sudare in allenamento per preparare al meglio un'altra partita difficile contro la Fesca Bari. Quello di non mollare deve diventare il nostro motto sempre e comunque».
Importante sono le dichiarazioni rilasciate del Presidente del Molfetta Calcio Ennio Cormio, che ha fatto visita alle ragazze alla vigilia della difficile trasferta contro l'Apulia Trani. « E' un progetto nato anche con lo scopo di far avvicinare allo sport un maggior numero di persone – ha sottolineato – e dunque se questo risultato può essere raggiunto anche con il calcio femminile va benissimo. Sono molto contento del fatto che regni sovrano l'entusiasmo tra le ragazze, perchè è così che si affrontano le nuove avventure. Sappiamo tutti che conta il risultato e l'agonismo, così come conta il divertimento. Ecco perchè dico alla squadra maschile e da oggi anche a quella femminile, di fare di tutto per finire le partite sempre in undici, nel completo rispetto dell'avversario, così da poter stingere serenamente la mano nel terzo tempo».
Le "biancorosse" sono scese in campo senza Erika Messina che, alla vigilia, aveva accusato problemi fisici. L'assenza della forte centrocampista molfettese si è fatta sentire dentro il campo, ma non fuori dal campo: per tutta la partita, quasi come una allenatore in seconda, ha incitato le sue compagne. Si tratta dell'ennesima dimostrazione di uno spogliatoio solido ed unito. Tuttavia, la superiorità delle Tranesi si è fatta sentire fin dalle prime battute. Provvidenziali sono stati gli interventi di Ilaria Ippedico, portiere biancorosso, pronta e sicura negli interventi.
L'Apulia Trani passa in vantaggio grazie ad un penalty assegnato al 20': incursione in area dalla fascia sinistra da parte della De Musso, con i difensori biancorossi che tentano di arginarla, ma un contatto in area è fatale: l'arbitro indica il dischetto. Dagli undici metri batte la De Musso, l'estremo difensore molfettese si tuffa intercetta ma, il rimbalzo la beffa. Il Molfetta riparte, ma non riesce a rendersi pericoloso nell'area tranese e a dieci minuti dal riposo arriva il raddoppio delle ragazze di casa con Mallardi che trova l'angolo più lontano. Col punteggio di 2-0 si va al riposo. Nella ripresa, la Molfetta Calcio prova ad aprirsi alla ricerca del gol, rendendosi pericolosa nell'area avversaria, ma il Trani in contropiede trova nella Palmisano il gol del tre a zero. Al 10' entra in campo anche Donatella Di Bisceglie, tecnico delle biancorosse, con l'intento di cercare il gol per riaprire la partita, ma al contrario le sue ragazze trovano la porta azzurra tranese stregata e vengono colpite nel giro di cinque minuti da Graziana Palmisano, autrice di una tripletta personale.
Le biancorosse non demordono, attaccano, ma all'ennesimo contropiede tranese generosamente viene fischiato il secondo penalty per il Trani: dal dischetto va il capitano Manzi che supera l'estremo difensore biancorosso. Nel finale, Flavia Petruzzella, si inventa una giocata ma non riesce a cancellare lo zero dal risultato finale. Mercoledì 12 maggio le biancorosse saranno di nuovo in campo, questa volta, al "Paolo Poli" con la Fesca Bari, una gara difficile per lo spessore tecnico. Lo spirito combattivo della molfettesi sicuramente metterà in difficoltà le avversarie ma, la sportività, renderà spettacolare la sfida.
A fine gara ai microfoni si sono presentate Arianna Cimadomo e Roberta Chiffi rispettivamente centrocampista e difensore del Molfetta Calcio divisione femminile. «Questa è stata una partita complicata sin dall'inizio – hanno affermato – così come da pronostico. Sapevamo che sarebbe stato un match difficile su un campo altrettanto duro come quello del comunale di Trani. Dispiace moltissimo per il risultato, che tuttavia non esprime quanto in realtà abbiamo combattuto. Da lunedì torneremo a sudare in allenamento per preparare al meglio un'altra partita difficile contro la Fesca Bari. Quello di non mollare deve diventare il nostro motto sempre e comunque».
Importante sono le dichiarazioni rilasciate del Presidente del Molfetta Calcio Ennio Cormio, che ha fatto visita alle ragazze alla vigilia della difficile trasferta contro l'Apulia Trani. « E' un progetto nato anche con lo scopo di far avvicinare allo sport un maggior numero di persone – ha sottolineato – e dunque se questo risultato può essere raggiunto anche con il calcio femminile va benissimo. Sono molto contento del fatto che regni sovrano l'entusiasmo tra le ragazze, perchè è così che si affrontano le nuove avventure. Sappiamo tutti che conta il risultato e l'agonismo, così come conta il divertimento. Ecco perchè dico alla squadra maschile e da oggi anche a quella femminile, di fare di tutto per finire le partite sempre in undici, nel completo rispetto dell'avversario, così da poter stingere serenamente la mano nel terzo tempo».