L’arbitro molfettese Eugenio Abbattista "accende" lo Stivale
Incontro con i giovani colleghi nella sezione di Como
mercoledì 18 febbraio 2015
7.16
E' entusiasta l'arbitro molfettese Abbattista al suo rientro a Molfetta, dopo un incontro tenutosi presso la sezione di Como, dove lo aspettavano con tanto interesse e curiosità, visto il ricco curriculum di gare da lui arbitrate. La giornata è stata veramente intensa, alternata da momenti pratici a consigli teorici.
Con un gruppo di giovani arbitri Eugenio si è recato presso un campo di allenamento,dove con loro ha fatto esercizi di riscaldamento per mettere alla prova il fisico, avere consapevolezza dei propri limiti e prepararsi ad affrontare lo stress fisico dei novanta minuti di gara. Durante la preparazione atletica e subito dopo, i giovani arbitri non si sono fatti sfuggire l'occasione di avere a portata di mano uno sportivo così qualificato, quindi lo hanno sommerso di domande a cui lui ha prontamente risposto soddisfacendo la loro curiosità. La preparazione serve ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé fuori e sul campo di gioco.
Nell'aula conferenze poi porta il suo saluto il presidente Adriano Sinibaldi a cui segue la proiezione di un video che riassume i momenti clou della carriera di Abbattista che è il settimo arbitro pugliese ad arbitrare nella massima serie. Dispiaciuti i colleghi che non hanno avuto modo di allenarsi in campo con lui nel pomeriggio. Durante il suo intervento l'arbitro molfettese ha ribadito la necessità di aggiornarsi, di essere completo per poter dirigere nel modo migliore una gara, come il calcio moderno presuppone. Il comportamento dell'arbitro in campo, ha continuato Eugenio, va di pari passo con il suo modo di agire al di fuori del prato verde; gli stessi principi e valori devono essere i binari su cui scorre la sua vita. Le abitudini che abbiamo nel nostro agire quotidiano condizionano i nostri comportamenti sul terreno di gioco. Anche fuori dallo stadio l arbitro rimane un arbitro di calcio. Abbattista ha dalla sua una solida preparazione, ma anche doti comunicative non comuni, tanto che riesce a tenere alta l'attenzione in sala.
Nel corso del suo intervento fornisce consigli tecnici, ma anche esorta i giovani a cercare il giusto metodo che garantisce ad arbitrare a categorie superiori. Importante è essere critici con se stessi, cercare sempre di migliorarsi, essere attaccati alla sezione di appartenenza considerata una famiglia, non lasciarsi influenzare da preconcetti. Subito dopo l'arbitro è passato ad esaminare alcuni casi pratici e fasi di gioco rispondendo in maniera esaustiva alle domande dei giovani colleghi. Le sue risposte erano cariche di passione, la stessa che ci mette ad arbitrare. A conclusione del suo intervento, i colleghi gli hanno tributato un lungo e caloroso applauso che lui ha ricambiato donando alla sezione una sua divisa.
Ad Abbattista è stato dato l' onore di inaugurare il libro dei ricordi apponendo una sua fotografia e vergando una frase che è rimasta impressa a tutti i presenti che recita così: "Se puoi sognarlo, puoi farlo", che indica la passione che ci mette il nostro Abbattista nel dirigere le gare e il suo spirito combattivo. La sezione di Como poi, per ringraziarlo della sua presenza, gli ha regalato una targa ricordo, che ha segnato il momento conclusivo di una giornata che, a suo dire, gli rimarrà impressa nel cuore per l'accoglienza unica e speciale a lui riservata.
Con un gruppo di giovani arbitri Eugenio si è recato presso un campo di allenamento,dove con loro ha fatto esercizi di riscaldamento per mettere alla prova il fisico, avere consapevolezza dei propri limiti e prepararsi ad affrontare lo stress fisico dei novanta minuti di gara. Durante la preparazione atletica e subito dopo, i giovani arbitri non si sono fatti sfuggire l'occasione di avere a portata di mano uno sportivo così qualificato, quindi lo hanno sommerso di domande a cui lui ha prontamente risposto soddisfacendo la loro curiosità. La preparazione serve ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé fuori e sul campo di gioco.
Nell'aula conferenze poi porta il suo saluto il presidente Adriano Sinibaldi a cui segue la proiezione di un video che riassume i momenti clou della carriera di Abbattista che è il settimo arbitro pugliese ad arbitrare nella massima serie. Dispiaciuti i colleghi che non hanno avuto modo di allenarsi in campo con lui nel pomeriggio. Durante il suo intervento l'arbitro molfettese ha ribadito la necessità di aggiornarsi, di essere completo per poter dirigere nel modo migliore una gara, come il calcio moderno presuppone. Il comportamento dell'arbitro in campo, ha continuato Eugenio, va di pari passo con il suo modo di agire al di fuori del prato verde; gli stessi principi e valori devono essere i binari su cui scorre la sua vita. Le abitudini che abbiamo nel nostro agire quotidiano condizionano i nostri comportamenti sul terreno di gioco. Anche fuori dallo stadio l arbitro rimane un arbitro di calcio. Abbattista ha dalla sua una solida preparazione, ma anche doti comunicative non comuni, tanto che riesce a tenere alta l'attenzione in sala.
Nel corso del suo intervento fornisce consigli tecnici, ma anche esorta i giovani a cercare il giusto metodo che garantisce ad arbitrare a categorie superiori. Importante è essere critici con se stessi, cercare sempre di migliorarsi, essere attaccati alla sezione di appartenenza considerata una famiglia, non lasciarsi influenzare da preconcetti. Subito dopo l'arbitro è passato ad esaminare alcuni casi pratici e fasi di gioco rispondendo in maniera esaustiva alle domande dei giovani colleghi. Le sue risposte erano cariche di passione, la stessa che ci mette ad arbitrare. A conclusione del suo intervento, i colleghi gli hanno tributato un lungo e caloroso applauso che lui ha ricambiato donando alla sezione una sua divisa.
Ad Abbattista è stato dato l' onore di inaugurare il libro dei ricordi apponendo una sua fotografia e vergando una frase che è rimasta impressa a tutti i presenti che recita così: "Se puoi sognarlo, puoi farlo", che indica la passione che ci mette il nostro Abbattista nel dirigere le gare e il suo spirito combattivo. La sezione di Como poi, per ringraziarlo della sua presenza, gli ha regalato una targa ricordo, che ha segnato il momento conclusivo di una giornata che, a suo dire, gli rimarrà impressa nel cuore per l'accoglienza unica e speciale a lui riservata.