Grinta e qualità per l'Exprivia: arriva Bogdan Olteanu
Lo schiacciatore romeno: «Ho grande entusiasmo, potremo toglierci tante soddisfazioni»
mercoledì 22 giugno 2016
11.19
Arriva dagli applausi del campionato brasiliano, in cui ha sfiorato il titolo con la maglia del Kirin, sconfitto solo in finale dal Sada Cruzeiro. Ora Bogdan Olteanu, schiacciatore romeno classe 1981, giunge a Molfetta con la medesima voglia di stupire. Vestirà la maglia dell'Exprivia, di cui sarà uno degli uomini di maggior esperienza e qualità. Una carta importante per Vincenzo Di Pinto.
Quasi due metri di altezza, attaccante in grado di percentuali altissime, ha già giocato in Italia tra il 2004 e il 2008. In quel periodo si mise in evidenza a Gioia del Colle, Corigliano, Modugno e Bassano. Sarebbero state, quelle, le tappe iniziali di una carriera che avrebbe vissuto le sue tappe più significative più in là. In Spagna, nell'Almeria, con cui ha vinto, tra 2008 e 2010, due Coppe del Re; poi in Francia, nel 2011, a Tours, club con cui ottenne una coppa di Francia.
Successivamente sbarcò in Sudamerica, dove ha vestito per quattro stagioni la maglia dell'UPCN San Juan, club argentino con cui ha vinto quattro campionati di fila, un campionato sudamericano per club e tre coppa Aclav. Infine, come detto, l'esperienza brasiliana. Sempre da protagonista, sino a diventare un beniamino del pubblico.
«Ho fatto questa scelta - afferma Olteanu - perché penso sia la migliore possibile per mantenermi a buoni livelli. Per me tornare in Superlega dopo 12 anni è una sfida personale. Considero la A1 uno dei campionati più competitivi in assoluto e Molfetta ha fatto bene negli ultimi anni. Parliamo di una società che ha dimostrato grandi aspirazioni, peraltro in un periodo tutt'altro che semplice. È una realtà ambiziosa, che vuole fare sempre di più. Poi io ho già giocato in Puglia, trovandomi molto bene. Mi piace la gente, il cibo. I tifosi sono "ardenti", se si può dire così. Ho molti amici al sud che voglio rivedere e penso sia una scelta giusta per me e per la mia famiglia».
Olteanu spiega quale potrà essere la ricetta per ottenere soddisfazioni, in primo luogo, e risultati positivi, di conseguenza.
«Prima di tutto - prosegue - vorrei che nascesse un bel gruppo. Sono certo che ci siano tutte le condizioni per continuare il lavoro della scorsa stagione. Spero si possa arrivare nei playoff, e anche in buone condizioni. A quel punto poi potrà succedere di tutto».
Ma cosa può dare Olteanu a una realtà come Molfetta? Esperienza e al contempo entusiasmo da ragazzino.
«Essere il più grande - conclude - non cambierà il mio atteggiamento: la voglia di giocare, di vincere sarà quella di sempre ed è rimasta uguale in tutti questi anni. Peraltro sono convinto che ci sia sempre qualcosa da imparare e io sono qui per mettere la mia voglie ed esperienza a disposizione dell'allenatore e dei miei compagni per raggiungere i nostri obiettivi. Ho imparato che solo insieme, uniti e con il lavoro si possono raggiungere certi traguardi».
Quasi due metri di altezza, attaccante in grado di percentuali altissime, ha già giocato in Italia tra il 2004 e il 2008. In quel periodo si mise in evidenza a Gioia del Colle, Corigliano, Modugno e Bassano. Sarebbero state, quelle, le tappe iniziali di una carriera che avrebbe vissuto le sue tappe più significative più in là. In Spagna, nell'Almeria, con cui ha vinto, tra 2008 e 2010, due Coppe del Re; poi in Francia, nel 2011, a Tours, club con cui ottenne una coppa di Francia.
Successivamente sbarcò in Sudamerica, dove ha vestito per quattro stagioni la maglia dell'UPCN San Juan, club argentino con cui ha vinto quattro campionati di fila, un campionato sudamericano per club e tre coppa Aclav. Infine, come detto, l'esperienza brasiliana. Sempre da protagonista, sino a diventare un beniamino del pubblico.
«Ho fatto questa scelta - afferma Olteanu - perché penso sia la migliore possibile per mantenermi a buoni livelli. Per me tornare in Superlega dopo 12 anni è una sfida personale. Considero la A1 uno dei campionati più competitivi in assoluto e Molfetta ha fatto bene negli ultimi anni. Parliamo di una società che ha dimostrato grandi aspirazioni, peraltro in un periodo tutt'altro che semplice. È una realtà ambiziosa, che vuole fare sempre di più. Poi io ho già giocato in Puglia, trovandomi molto bene. Mi piace la gente, il cibo. I tifosi sono "ardenti", se si può dire così. Ho molti amici al sud che voglio rivedere e penso sia una scelta giusta per me e per la mia famiglia».
Olteanu spiega quale potrà essere la ricetta per ottenere soddisfazioni, in primo luogo, e risultati positivi, di conseguenza.
«Prima di tutto - prosegue - vorrei che nascesse un bel gruppo. Sono certo che ci siano tutte le condizioni per continuare il lavoro della scorsa stagione. Spero si possa arrivare nei playoff, e anche in buone condizioni. A quel punto poi potrà succedere di tutto».
Ma cosa può dare Olteanu a una realtà come Molfetta? Esperienza e al contempo entusiasmo da ragazzino.
«Essere il più grande - conclude - non cambierà il mio atteggiamento: la voglia di giocare, di vincere sarà quella di sempre ed è rimasta uguale in tutti questi anni. Peraltro sono convinto che ci sia sempre qualcosa da imparare e io sono qui per mettere la mia voglie ed esperienza a disposizione dell'allenatore e dei miei compagni per raggiungere i nostri obiettivi. Ho imparato che solo insieme, uniti e con il lavoro si possono raggiungere certi traguardi».