Gli atleti della Road Running Molfetta alla maratona di New York
Delegazione di 10 corridori. Marika Mastrapasqua sesta assoluta tra le donne italiane
martedì 8 novembre 2022
10.54
Anche una folta delegazione della Road Running Molfetta ha preso parte all'edizione 2022 della maratona di New York che quest'anno ha visto ai nastri di partenza la bellezza di 50mila podisti provenienti da tutte le parti del mondo. Cascavilla Giovanni, De Biase Pasquale, Panunzio Gaetano, De Fazio Vincenza, Salvemini Fabio, Mastrapasqua Marika, De Pinto Giuseppe De Ceglie Nicolò, Profeta Pierino e Fiorentino Luigi. Per giunta, c'è da segnalare il risultato eccellente di Marika Mastrapasqua, sesta assoluta tra le donne italiane.
Torna nel migliore dei modi, dunque, una delle corse più famose e ambite al mondo, che nel 2020 era stata annullata e che nel 2021 era stata organizzata in versione ridotta, con "solo" 30mila partecipanti. Quest'anno alla partenza erano in più di 50mila, e in 47.743 hanno completato i 42,195 chilometri del percorso. I più veloci sono stati i keniani Evans Chebet e Sharon Lokedi, che hanno corso rispettivamente in 2 ore 8 minuti e 41 secondi e in 2 ore 23 minuti e 23 secondi. Ma la Maratona di New York è stata, come al solito, tante altre cose tutte insieme.
Organizzata per la prima volta nel 1972 facendo diversi giri intorno a Central Park, già dal 1976 la Maratona di New York ha un percorso che attraversa tutti e cinque i boroughs della città: Staten Island, Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan. Dalla metà degli anni Ottanta la maratona si corre a inizio novembre: quest'anno in una giornata insolitamente calda, con un'umidità vicina all'ottanta per cento e con una temperatura che, alle 11 a Central Park, quando i migliori maratoneti stavano completando la loro gara, era di poco superiore ai 22 gradi.
Grande emozione per Vanni Cascavilla, alla sua prima volta nella Grande Mela: «Correre qui è stata la più bella esperienza possibile come runner, un'emozione che non dimenticherò per tutta al vita. Si tratta di un evento stupendo, che unisce migliaia di persone accomunate dal desiderio di stare insieme e di divertirsi all'insegna dello sport. C'erano persone che partecipavano solo per conquistare la storica medaglia della gara, atleti che puntavano e migliorare il proprio tempo e tanti altri che volevano cimentarsi in un percorso che rappresenta davvero il massimo per gli amanti di questo sport».
«Questo era un sogno che almeno io rincorrevo da anni - ha spiegato Vanni - perché nel 2019 mi ero iscritto all'edizione 2020 che poi è saltata a causa della pandemia. Successivamente, ci è toccata la lunghissima assenza delle gare o comunque mesi con competizioni spesso rinviate o a mezzo servizio come accaduto per gran parte del 2021. Iniziavo a temere che questo progetto non sarebbe mai andato in porto e invece averlo vissuto sulla mia pelle è stato qualcosa di unico, che ti segna per sempre. L'incitamento del pubblico ti dà una carica straordinaria che ti accompagna dal primo all'ultimo chilometro e alla fine tutti ti celebrano, pur senza conoscerti, perché hai portato a termine la gara e quindi, come maratoneta, è come se fossi un eroe».
Alla corsa podistica nella Grande Mela hanno preso parte anche molti italiani: più di 2mila, che hanno reso l'Italia il paese straniero più rappresentato e che rendono la Maratona di New York una maratona con più iscritti italiani di quasi ogni maratona italiana. I partecipanti, per giunta, potranno vantare di aver visto il proprio nome pubblicato sul New York Times, che come da tradizione il lunedì dopo la gara rende noto nelle sue pagine cittadine il Marathon Agate, una lunga lista di nomi, cognomi e tempi in cui anche quest'anno ci sono dei nomi molfettesi.
Torna nel migliore dei modi, dunque, una delle corse più famose e ambite al mondo, che nel 2020 era stata annullata e che nel 2021 era stata organizzata in versione ridotta, con "solo" 30mila partecipanti. Quest'anno alla partenza erano in più di 50mila, e in 47.743 hanno completato i 42,195 chilometri del percorso. I più veloci sono stati i keniani Evans Chebet e Sharon Lokedi, che hanno corso rispettivamente in 2 ore 8 minuti e 41 secondi e in 2 ore 23 minuti e 23 secondi. Ma la Maratona di New York è stata, come al solito, tante altre cose tutte insieme.
Organizzata per la prima volta nel 1972 facendo diversi giri intorno a Central Park, già dal 1976 la Maratona di New York ha un percorso che attraversa tutti e cinque i boroughs della città: Staten Island, Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan. Dalla metà degli anni Ottanta la maratona si corre a inizio novembre: quest'anno in una giornata insolitamente calda, con un'umidità vicina all'ottanta per cento e con una temperatura che, alle 11 a Central Park, quando i migliori maratoneti stavano completando la loro gara, era di poco superiore ai 22 gradi.
Grande emozione per Vanni Cascavilla, alla sua prima volta nella Grande Mela: «Correre qui è stata la più bella esperienza possibile come runner, un'emozione che non dimenticherò per tutta al vita. Si tratta di un evento stupendo, che unisce migliaia di persone accomunate dal desiderio di stare insieme e di divertirsi all'insegna dello sport. C'erano persone che partecipavano solo per conquistare la storica medaglia della gara, atleti che puntavano e migliorare il proprio tempo e tanti altri che volevano cimentarsi in un percorso che rappresenta davvero il massimo per gli amanti di questo sport».
«Questo era un sogno che almeno io rincorrevo da anni - ha spiegato Vanni - perché nel 2019 mi ero iscritto all'edizione 2020 che poi è saltata a causa della pandemia. Successivamente, ci è toccata la lunghissima assenza delle gare o comunque mesi con competizioni spesso rinviate o a mezzo servizio come accaduto per gran parte del 2021. Iniziavo a temere che questo progetto non sarebbe mai andato in porto e invece averlo vissuto sulla mia pelle è stato qualcosa di unico, che ti segna per sempre. L'incitamento del pubblico ti dà una carica straordinaria che ti accompagna dal primo all'ultimo chilometro e alla fine tutti ti celebrano, pur senza conoscerti, perché hai portato a termine la gara e quindi, come maratoneta, è come se fossi un eroe».
Alla corsa podistica nella Grande Mela hanno preso parte anche molti italiani: più di 2mila, che hanno reso l'Italia il paese straniero più rappresentato e che rendono la Maratona di New York una maratona con più iscritti italiani di quasi ogni maratona italiana. I partecipanti, per giunta, potranno vantare di aver visto il proprio nome pubblicato sul New York Times, che come da tradizione il lunedì dopo la gara rende noto nelle sue pagine cittadine il Marathon Agate, una lunga lista di nomi, cognomi e tempi in cui anche quest'anno ci sono dei nomi molfettesi.