Giovanni Guadagno: "El Principe"

Il bomber di Coppa Puglia tra passato e presente

domenica 31 maggio 2015 9.08
A cura di Andrea Teofrasto
Siamo al Campo Sportivo di Loseto Adelfia. Un centinaio di anime divise tra le città di Bari, e Molfetta. È qui che inizia la sua storia. È qui che nasce un mito, dalle sembianze principesche. È la storia di Giovanni Guadagno.

C'è chi vincerà un campionato e una coppa al primo tentativo, chi sognerà ad occhi aperti vedendolo segnare proprio in finale, chi, semplicemente, gli deve tutto. Tutto, inteso come campionato, Coppa Puglia. Lui è Giovanni Guadagno. Loro sono i tifosi del Borgorosso a cui "il Principe" ha permesso di toccare il cielo con un dito. L'apprendistato principesco comincia in un posto speciale, a Molfetta, in Terza Categoria. Diventa, per tutti "El Principe". Il soprannome viene da sé. Il Principe serve. Serve eccome per portarsi a casa la Coppa Puglia. È il 30 maggio 2015 quando il Borgorosso, battendo l'Ideale Bari, si laurea campione di Coppa Puglia. Guadagno parte titolare e segna la rete del definitivo 1-0. Lo fa con un suo marchio di fabbrica, con il gesto che i tifosi molfettesi giurano di poter ancora vedere chiudendo gli occhi e facendo correre la mente. Palla sul destro, finta di tiro e sterzata improvvisa sull'altro piede. Collo ad incrociare che, questa volta, finisce a stamparsi nel sette. Il Campo Sportivo di Loseto Adelfia esplode in un tripudio, la festa può avere inizio.

Trascorre un anno in Eccellenza, fino a quando un vice presidente del nostro calcio si accorge di lui. Giovanni, è considerato un buon prospetto, nulla più. Un attaccante dai piedi buoni, di quelli che non si fanno fatica a trovare nelle serie minori. Questo per tutti quelli che lo hanno visto all'opera. Tutti tranne uno. Felice Lapadula, vice presidente del Borgorosso, si innamora di lui. Vede in questo giocatore, così schivo e riservato, le fattezze del bomber. Il Borgorosso lo porta a casa a inizio stagione. Non tutti pensano che questo sia l'acquisto giusto, anzi, più di qualcuno non è convinto dell'operazione e non fa nulla per nasconderlo "Sbaglia troppi gol facili, facili", dicono a Molfetta, dagli spalti del Petrone.

È guardato con diffidenza, ogni sua giocata passata sotto la lente d'ingrandimento. Ma ad ingigantirsi sono solo i suoi colpi, i numeri d'alta scuola con cui incanta il Petrone nel corso della stagione. Ma è bastata una rete per entrare nel cuore dei tifosi. Guadagno è ormai un attaccante completo, segna di destro, di sinistro. Patruno se lo coccola. A dispetto del soprannome nobile che si porta appresso, gioca con un'umiltà difficile da ritrovare abbinata a quelle capacità tecniche. È destinato a sfondare porte. Segna e gioca per la squadra, non si risparmia mai contro nessun avversario e fino all'ultimo minuto. La sua partecipazione alla manovra lo rende uno degli attaccanti più completi della categoria. Regala goie indimenticabili ai tifosi del Borgorosso, soprattutto in occasione della finale di Coppa Puglia. Il Principe stavolta si supera. Un goal per affondare i baresi ed entrare nella storia. Guadagno quella partita non la sbaglia, va in campo come chi deve portare a termine una missione. Colpisce e regala al Borgorosso il tetto di Puglia e completa il "double". È il punto più alto della sua stagione, il Principe viene incoronato Re. Il Principe che ha marchiato a fuoco ognuna delle due competizioni con il suo sigillo.

Chiamatelo destino, o come vi pare. Fatto sta che lui è "El Principe" del Borgorosso, lui è Giovanni Guadagno.