Giancaspro: «Farò di tutto per salvare il Bari»

L'imprenditore molfettese intervistato da "La Gazzetta del Mezzogiorno"

lunedì 13 giugno 2016 10.27
A cura di Maria Marino
Continua la telenovela Giancaspro-Paparesta. Storia di un grande amore ormai finito, alle prese con gli strascichi di incomprensioni e tentativi di riavvicinamento andati a finire male. Di mezzo la storia del Bari Calcio, che poi è un pò, tanto, la storia di una intera città e di un intero territorio che al San Nicola e nei suoi "galletti" molto vedeva in termini di riscatto e orgoglio e che potrebbe trovarsi, invece, nuovamente deluso.

L'imprenditore molfettese, socio di minoranza con il 5% delle quote tra le proprie mani, parla a "La Gazzetta del Mezzogiorno". Una intervista piuttosto tecnica, fatta di numeri e procedimenti di diritto commerciale e societario e che, in sostanza, per l'ennesima volta, denota il solco ormai invalicabile tra lui e il Presidente Gianluca Paparesta.

Al centro di tutto l'ultima delibera, adottata qualche giorno fa.
«Quel tipo di delibera è stata adottata non al fine di tutelare il socio di minoranza ma per tutelare il socio di maggioranza. Invece di prevedere direttamente un aumento di capitale idoneo a ricondurre la perdita al di sotto di un terzo del capitale aumentato, essa prevede prima una riduzione parziale della perdita mediante l'abbattimento del capitale da 2 milioni di euro a 50 mila euro, soltanto allo scopo di evitare l'estinzione del pegno costituito sulle vecchie azioni a garanzia di un debito personale del dottor Paparesta, e poi l'aumento di capitale», spiega Giancaspro.

«Farò di tutto per aiutare il Bari ad uscire da questa situazione che, vorrei sottolinearlo, non ho certamente determinato io», chiosa parlando anche della necessità di risolvere quanto prima la situazione difficile in società per mettersi al lavoro subito per la preparazione della stagione sportiva.

Infine, spazio al futuro. Che ne sarà di Cosmo Giancaspro nel Cda del Bari?
«Ho interesse almeno a mantenere la mia quota di partecipazione. Per il resto ne parleremo dopo il 21 giugno».